Vinitaly vince la sfida della qualità 130mila operatori, 50mila stranieri
14 aprile 2016 | 09:06
In crescita buyer e affari, con visitatori sempre più qualificati. È la cifra di Vinitaly 2016 che chiude con 130mila operatori da 140 nazioni e ha visto superare lo storico record di 100mila metri quadrati netti espositivi, prima rassegna al mondo per superficie con più 4.100 espositori da più di 30 Paesi. Quasi 50mila le presenze straniere, con 28mila buyer accreditati dai mercati internazionali in aumento del 23% rispetto al 2015, grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy.
Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, interpretando la strategia di diversificazione dell’offerta per gli operatori professionali a Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, appassionati e giovani con degustazioni, spettacoli ed eventi culturali nelle piazze del centro storico di Verona.
«L’obiettivo - commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese (nella foto)- era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50ª edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant’anni. L’aver saputo mantenere la parola data e creare un format che ha soddisfatto in pieno le attese, sia per il wine business in fiera sia per il wine festival in città, con una edizione di Vinitaly and the City dai grandi numeri, è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno».
«Questa edizione - continua Danese - è stata l’occasione, inoltre, per celebrare la storia di una manifestazione che da 50 anni promuove nel mondo il vino italiano e la sua cultura. Per la prima volta, infatti, un Capo dello Stato ha inaugurato ufficialmente Vinitaly. Il Presidente Mattarella ha ricordato la funzione del Vinitaly quale “vettore e simbolo della qualità vitivinicola italiana, apprezzata nel mondo”, nell’ambito di un progetto di “internalizzazione e sostegno dell’export verso nuove aree di consumo”».
Maurizio Danese
Vinitaly 2016 ha ricevuto lunedì la visita anche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha discusso degli sviluppi delle vendite digitali del vino, insieme a Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso dell’ecommerce cinese che proprio da Verona ha lanciato il 9 settembre la Giornata del vino in Cina. Con loro anche il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, che nella giornata conclusiva ha organizzato in fiera il Forum dei ministeri europei dei principali paesi a vocazione vinicola.
«Da questa edizione emergono segnali interessanti sia dall’estero che dal mercato interno - spiega Giovanni Mantovani - confermando la capacità del Salone di interpretare le tendenze, mettere a frutto il lavoro di internazionalizzazione e capitalizzare esperienze importanti, come la realizzazione del Padiglione del Vino ad Expo 2015. In particolare, a questo Vinitaly, aumentano in modo significativo, ed in ordine di rilevanza quantitativa delle presenze, i buyer da Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+ 21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento). Dati positivi anche dal fronte interno, con gli operatori dal Centro e Sud Italia cresciuti mediamente del 15%».
Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti più di 300 appuntamenti tra convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come ogni anno, le esclusive degustazioni, tra cui quella della Vinitaly International Academy che ha ricordato la figura di Giacomo Tachis, uno dei più grandi enologi italiani recentemente scomparso. In contemporanea a Vinitaly, si sono svolte come ogni anno, Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola.
Sono stati 2.357 i giornalisti accrediti da 47 nazioni che hanno seguito la manifestazione. La 51ª edizione di Vinitaly è in programma dal 9 al 12 aprile 2017.
Premio “Benemeriti della Vitivinicoltura italiana”
Nell'anno della sua cinquantesima edizione, Vinitaly ha celebrato questo importante traguardo intitolando al suo ideatore, Angelo Betti, il Premio “Benemeriti della Vitivinicoltura Italiana”. Già Premio Cangrande, il riconoscimento viene assegnato fin dal 1973 ai grandi interpreti del mondo enologico italiano. Quest'anno le insegne sono state attribuite a:
Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, interpretando la strategia di diversificazione dell’offerta per gli operatori professionali a Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, appassionati e giovani con degustazioni, spettacoli ed eventi culturali nelle piazze del centro storico di Verona.
«L’obiettivo - commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese (nella foto)- era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50ª edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant’anni. L’aver saputo mantenere la parola data e creare un format che ha soddisfatto in pieno le attese, sia per il wine business in fiera sia per il wine festival in città, con una edizione di Vinitaly and the City dai grandi numeri, è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno».
«Questa edizione - continua Danese - è stata l’occasione, inoltre, per celebrare la storia di una manifestazione che da 50 anni promuove nel mondo il vino italiano e la sua cultura. Per la prima volta, infatti, un Capo dello Stato ha inaugurato ufficialmente Vinitaly. Il Presidente Mattarella ha ricordato la funzione del Vinitaly quale “vettore e simbolo della qualità vitivinicola italiana, apprezzata nel mondo”, nell’ambito di un progetto di “internalizzazione e sostegno dell’export verso nuove aree di consumo”».
Maurizio Danese
Vinitaly 2016 ha ricevuto lunedì la visita anche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha discusso degli sviluppi delle vendite digitali del vino, insieme a Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso dell’ecommerce cinese che proprio da Verona ha lanciato il 9 settembre la Giornata del vino in Cina. Con loro anche il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, che nella giornata conclusiva ha organizzato in fiera il Forum dei ministeri europei dei principali paesi a vocazione vinicola.
«Da questa edizione emergono segnali interessanti sia dall’estero che dal mercato interno - spiega Giovanni Mantovani - confermando la capacità del Salone di interpretare le tendenze, mettere a frutto il lavoro di internazionalizzazione e capitalizzare esperienze importanti, come la realizzazione del Padiglione del Vino ad Expo 2015. In particolare, a questo Vinitaly, aumentano in modo significativo, ed in ordine di rilevanza quantitativa delle presenze, i buyer da Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+ 21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento). Dati positivi anche dal fronte interno, con gli operatori dal Centro e Sud Italia cresciuti mediamente del 15%».
Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti più di 300 appuntamenti tra convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come ogni anno, le esclusive degustazioni, tra cui quella della Vinitaly International Academy che ha ricordato la figura di Giacomo Tachis, uno dei più grandi enologi italiani recentemente scomparso. In contemporanea a Vinitaly, si sono svolte come ogni anno, Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola.
Sono stati 2.357 i giornalisti accrediti da 47 nazioni che hanno seguito la manifestazione. La 51ª edizione di Vinitaly è in programma dal 9 al 12 aprile 2017.
Premio “Benemeriti della Vitivinicoltura italiana”
Nell'anno della sua cinquantesima edizione, Vinitaly ha celebrato questo importante traguardo intitolando al suo ideatore, Angelo Betti, il Premio “Benemeriti della Vitivinicoltura Italiana”. Già Premio Cangrande, il riconoscimento viene assegnato fin dal 1973 ai grandi interpreti del mondo enologico italiano. Quest'anno le insegne sono state attribuite a:
- Francesco Paolo Valentini (Abruzzo)
- Tenuta Parco dei Monaci di Rosa Padula (Basilicata)
- Carmine Maio (Calabria)
- Azienda Agricola San Salvatore 1988 (Campania)
- Alessandro Morini (Emilia-Romagna)
- Flavio Basilicata (Friuli Venezia Giulia)
- Azienda “Agricoltura Capodarco" (Lazio)
- Azienda Agricola "Cognata Gionata" (Liguria)
- Cristina Cerri Comi (Lombardia)
- Cantina Terracruda (Marche)
- Loredana Dragani (Molise)
- Franco Roero (Piemonte)
- Paolo Foradori (Provincia Autonoma di Bolzano)
- Anselmo Martini (Provincia Autonoma di Trento)
- Gianfelice d'Alfonso del Sordo (Puglia)
- Cantina Sociale Dorgali (Sardegna)
- Leonardo Taschetta (Sicilia)
- Gabriele Da Prato (Toscana)
- Filippo Peppucci (Umbria)
- Stefano Celi (Valle d’Aosta)
- Gianni Borin (Veneto)
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Alberto Lupini
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