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Vernaccia di San Gimignano, numeri in crescita per i 50 anni del Consorzio

Nonostante i due anni di difficoltà generale, la Vernaccia ha chiuso il 2021 con un +16% di ettolitri e un +13% di bottiglie immessi sul mercato, per un totale di circa 5 milioni di bottiglie prodotte

di Piera Genta
 
28 marzo 2022 | 12:59

Vernaccia di San Gimignano, numeri in crescita per i 50 anni del Consorzio

Nonostante i due anni di difficoltà generale, la Vernaccia ha chiuso il 2021 con un +16% di ettolitri e un +13% di bottiglie immessi sul mercato, per un totale di circa 5 milioni di bottiglie prodotte

di Piera Genta
28 marzo 2022 | 12:59
 

La settimana delle Anteprime Toscane prosegue con la 17ª edizione della Vernaccia di San Gimignano. La presidente del Consorzio Irina Strozzi nel suo intervento ricorda che il 2022 è un altro anno storico per la Vernaccia dopo il 2021 dedicato alle celebrazioni in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

La Vernaccia di San Gimignano celebra 50 anni dall’istituzione del Consorzio Vernaccia di San Gimignano, numeri più che positivi per i 50 anni del Consorzio

La Vernaccia di San Gimignano celebra 50 anni dall’istituzione del Consorzio


L’unico vinco citato nella Divina Commedia

Infatti, la Vernaccia è stato l’unico vino citato da Dante tra le pagine della Divina Commedia (XIV Canto del Purgatorio) chiamandolocon lo stesso nome attuale. Anno simbolico anche il 2022 in cui si ricordano i 50 anni dalla fondazione del Consorzio, voluto da 9 produttori lungimiranti.


Chiuso il 2021 con numeri positivi

Nonostante i due anni di difficoltà generale, la Vernaccia ha chiuso il 2021 con numeri positivi, con un +16% di ettolitri e un +13% di bottiglie immessi sul mercato, per un totale di circa 5 milioni di bottiglie prodotte. Il giro di affari della denominazione si attesta sui 13 milioni di euro. La percentuale destinata all’export è pari a circa il 52%, il rimanente destinato al mercato italiano. Circa la metà viene venduta a San Gimignano, direttamente nelle aziende e nei locali del territorio.

 

La degustazione alla 17ª edizione della Vernaccia di San Gimignano Vernaccia di San Gimignano, numeri più che positivi per i 50 anni del Consorzio

La degustazione alla 17ª edizione della Vernaccia di San Gimignano


I vitigni lungo la Via Francigena

La sala Dante del Palazzo comunale ha ospitato la 17ª edizione del ciclo Il vino bianco e i suoi territori, tema di quest’anno Antropologia e terroir a cura di Attilio Scienza. Filo conduttore la Via Francigena, che fin dai tempi del Medioevo portava pellegrini, mercanti e soldati da Canterbury fino a Roma. Nel corso dei secoli numerosi vitigni hanno seguito l’uomo e hanno messo le proprie radici lungo questo cammino. Per evidenziare come lungo questa via troviamo una sintesi di gran parte delle varietà tuttora coltivate in Europa sono stati scelti 6 territori e 6 vitigni più o meno imparentati tra di loro.


La degustazione

A conclusione la degustazione dei vini con Andrea Zanfi, un viaggio antropologico impostata sul valore di longevità. I vini ospiti:


Valle D’Aosta Petite Arvine 2020 – Ottin: viticoltura ad alta densità 8mila piante per ettaro. Terreni leggeri di origine morenica. Intenso e persistente, si aggiungono note agrumate ed erbe officinali. Fresco e sapido. Grande piacevolezza.


Piemonte Erbaluce di Caluso Le Chiusure 2020 – Favaro Benito: corrisponde alla clairette francese ed è parente, fra l’altro, della nosiola trentina, del cascarolo bianco e di acuni vini del vallese. Coltivato a pergola. Importante la presenza del lago di Viverone. Fiori e frutta bianca. Bella la struttura, buona sapidità. Molto preciso.


Emilia Romagna Colli Piacentini Malvasia Tasto di Seta 2020 – Castello di Luzzano: Piacenza ha da sempre costituito uno snodo fondamentale nelle direttrici ovest-est e nord-sud. Malvasia aromatica di Candia il vitigno. Il Castello di Luzzano ha dedicato la sua storia a questa uva, tanto da aver avuto l’incarico di vinificare le vigne di Leonardo da Vinci nella Casa degli Atellani di Milano. Naso con note di salvia, morbida ed aromatica.


Emilia Romagna Colli di Scandiano e Canossa Spergola Brezza di Luna 2020 – Tenuta di Aljano: la spergola è il Barbesino piacentino e la Vernaccia di Oristano; in questo territorio viene coltivata in una zona collinare, ha un carattere assai diverso da quella piantata in pianura, la sua spiccata acidità la rende ideale come base del mosto cotto da cui si produce l’aceto balsamico tradizionale di Modena. Intense note di fiori bianchi. Fresco e morbido sul finale.


Liguria/Toscana Colli di Luni Vermentino Etichetta Nera 2021 – Cantine Lunae: il Vermentino è un vitigno molto presente nelle coste tirreniche, da quelle della Liguria fino alle grossetane passando per la Sardegna con un grado di parentela significativo con diversi vitigni quali Furmint ungherese, Sauvignon, Canaiolo bianco. Il vitigno ha diversi sinonimi. Un bicchiere che vive sulle note di erbe officinali e punte tioliche. Al palato sapido e persistente.


Piemonte Derthona Timorasso 2019 – Vigneti Massa: Colli Tortonesi il territorio sul lato orientale del Piemonte, presenza del Tortoniano, strati alternati di marna e sabbia. Vitigno antico imparentato con il Lambrusco di Alessandria.


«Il timorasso va dove vuole, il territorio di Derthona, l’antico nome di Tortona, sta fermo tra torrente Scrivia e la Lombardia!» le parole di Walter Massa; il territorio di questa denominazione si va espandendo, dagli iniziali 16 ettari vitati è passato ai 300 attuali. Un terreno classicamente tortoniano (alternanza di strati di sabbie e di marne), un vitigno che possiede la stessa molecola aromatica del Riesling, il risultato un vino strutturato, di forte intensità. Unico vino con il tappo a vite.


La longevità è un valore importante per i vini bianchi, il consumo dei vini longevi sta aumentando nel mondo.


Vernaccia di San Gimignano Selvabianca 2020 – Il Colombaio di Santa Chiara: azienda giovane. Un vino moderno, fragrante, fori di campo e agrumata, intensa e persistente.


Vernaccia di San Gimignano 2020 – Fattoria San Donato: azienda dalla lunga storia (è stata fondata nel 1932) a vocazione biologica. Caratterizzato da fiori gialli e note di miele. Bella freschezza.


Vernaccia di San Gimignano Riserva 2018 – Tenuta La Vigna: Annata difficile. Vigna del 1976, l’azienda sceglie di far maturare questa Riserva in barrique di secondo e terzo passaggio. Prima esperienza come riserva. Il naso, persistente, è all’insegna della frutta bianca con cenni canditi. In bocca è rotondo, vellutato e buona tenuta aromatica.


Vernaccia di San Gimignano Riserva La Ginestra 2017 – Signano: nuova generazione. Fermentazione in barrique. Messa in commercio dopo cinque anni della vendemmia, un segnale importante per la viticoltura italiana in bianco da parte di una azienda radicata nel territorio che ha voluto fortemente la certificazione biologica. Fiori gialli, toni vanigliati si fanno sentire connotando molto il finale.


Vernaccia di San Gimignano Riserva Mareterra 2016 – Casa Lucii: azienda certificata biologica, zona con grande escursione termica. Messa in commercio dopo 5 anni dalla produzione delle uve. Elegante con un profilo ancora fresco.


Vernaccia di San Gimignano Riserva 2012 – Panizzi: azienda nata nel 1989 dove Giovanni Panizzi è da tutti considerato come il vero padre nobile della nuova viticoltura di San Gimignano. La Vernaccia uno dei pochi vini bianchi che prevede la riserva. Grande stupore, regge il confronto con grandi vini. Tanta frutta bianca, fresco. Pietra focaia, note terziarie eleganti.


Al Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada la degustazione dell’annata 2021, considerata soddisfacente nonostante le gelate primaverili e la siccità estiva, e della riserva 2020, caratterizzata da un ottimo andamento stagionale: 76 vini di 35 aziende.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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