Tenuta di Artimino, a dieci anni dalla "rivoluzione" ecco i primi riconoscimenti
A 10 anni dal cambio generazionale a livello gestionale, nel solco della tradizione familiare, finalmente gli investimenti fatti danno i risultati qualitativi desiderati. A confermarlo, le recensioni positive delle guide
Era il 2012 quando la famiglia Olmo, con l’arrivo della terza generazione, dopo un impegnativo e costoso carico sul fronte della riorganizzazione dell’accoglienza della storica Tenuta di Artimino composta da Villa la Ferdinanda location per eventi patrimonio dell’Unesco (dove Italia a Tavola ha organizzato l'evento di premiazione de "Personaggio dell'anno" nel 2019), l’Hotel 4 stelle Paggeria Medicea, gli appartamenti nel borgo e il ristorante Biagio Pignatta, decideva di intraprendere un importante lavoro di riqualificazione della Tenuta anche sul piano viti-vinicolo. Francesco Spotorno Olmo viene incaricato dell’aspetto amministrativo, mentre Annabella Pascale di quello produttivo, commerciale e di immagine.
Un lavoro che parte dalla vigna
Annabella è appassionata di vino e sa che l’azienda ha bisogno prima di tutto di qualcuno che porti i circa 80 ettari di vigneto a dare uve di altissima qualità. Il primo passo è quindi quello di assumere un direttore agronomico di grande esperienza in viticoltura. Alessandro Matteoli dà infatti subito il via ai reimpianti e alla gestione più accurata dei migliori vigneti. Oggi l’azienda conta su circa 65 ettari in piena produzione (tra Carmignano e Chianti Montalbano) dove, a seguito di zonazione dei terreni e selezione massale delle viti, sono impiantati in prevalenza Sangiovese e Cabernet e in misura minore Merlot e Syrah. Ma non manca qualche ettaro di vitigni a bacca bianca come il Sauvignon, il Resling, lo Chardonnay ed il classicissimo Trebbiano.
La scelta dell'enologo
Secondo passo quello della cantina e nel 2015 inizia la collaborazione con un enologo consulente. Filippo Paoletti, grande conoscitore del Sangiovese, per il quale chiede il miglioramento del parco botti con l’aumento del legno di media grandezza (35Hl) oltre ad alcune attrezzature per la vinificazione, ma soprattutto inizia un proficuo lavoro di collaborazione con l’agronomo. Annabella Pascale ha le idee chiare sul tipo di Carmignano che vuole: eleganza, riconoscibilità aziendale e territoriale. Già con il 2015 di Poggilarca e Grumarello l’azienda ottiene risultati incoraggianti, ma è che con il 2016 che si raccolgono i veri frutti.
Le recensioni delle Guide 2022 per il Grumarello 2016 Carmignano Riserva dicono come l’azienda stia producendo il tipo di vino desiderato. Confortata dai risultati la famiglia Olmo, con sempre maggior impegno, va avanti con il progetto di riportare la Tenuta di Artimino a essere tra i punti di riferimento più importanti per la Docg Carmignano e non solo.
Tenuta di Artimino
via La Nave 11 - 59015 Carmignano (Po)
Tel 055 875141
www.artiminowines.com
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Alberto Lupini
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