Tappa a Roma del Brussels Beer Challenger alla scoperta della birra belga
All'Open Baladin si sono tenute diverse masterclass a tema Oude Geuze, stile tipico belga. Degustate anche 16 etichette italiane premiate all’edizione 2022 del Brussels Beer Challenge
La festa nazionale belga di luglio è stata festeggiata a Roma con un evento organizzato dal Brussels Beer Challenger in collaborazione con Cronache di Birra, la testata italiana della produzione artigianale, con una masterclass sul tema delle pregiate birre belghe Oude Geuze. A condurla, negli spazi di Open Baladin di Via degli Specchi, è stato Lorenzo Dabove più conosciuto come “Kuaska”. Massimo esperto italiano degli stili brassicoli belgi, ha introdotti gli ospiti nell'affascinante mondo del Lambic e delle sue derivazioni, alla base delle Geuze, con degustazione delle etichette dei birrifici Lindemans, Boon e Lambiek Fabrik. Nell'occasione sono state degustate anche 16 etichette italiane premiate all’edizione 2022 del Brussels Beer Challenge e il suo direttore, Thomas Costenoble, ha premiato i rappresentati dei birrifici della Granda, Mezzavia e Radiocraft Brewery.
Il contest è la prima competizione professionale di birra in Belgio, fondata nel 2012 dalla società Becomev, gestita da Luc de Raedemaeker e Thomas Costenoble. La produzione brassicola del Paese vanta un prestigio secolare e la sua cultura nel 2016 è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio Immateriale dell'Umanità.
A Roma alla scoperta delle Oude Geuze, stile tipico belga
L’itinerario alla scoperta delle Oude Geuze, stile tipico belga, è partito dal birrificio Lindemans con la Oude Geuze Cuvée René, ha transitato presso il birrificio Boon con assaggio di Oude Geuze Mariage Parfait e si è concluso con il birrificio Lambiek Fabriek che ha aperto il varco verso il modo del vino con due creazioni a base di Lambic e mosto d’uva, la Juicy & Wild Soleille con mosto d’uva Solaris e la Juicy & Wild Blue Belle con mosto d’uva Moscato Blu.
Lorenzo "Kuaska" Dabove ha affascinato il pubblico romano raccontando i segreti del Lambic, definito da uno dei suoi produttori più celebri, Frank Boon, “l’anello mancante tra il vino e la birra” e dal birraio e scrittore Jef Van den Steen “il più antico stile delle birre moderne”. Si tratta di un prodotto unico per il suo processo particolare che parte da malto d'orzo e da frumento non maltato, regolato da un disciplinare che ne stabilisce i parametri entro cui i mastri birrai devono attenersi. Dal 1965 la percentuale minima di frumento deve essere del 30%. La fermentazione è spontanea e naturale, senza lieviti inoculati, e ad avviarla è il contatto del mosto con l'aria («è miracolosa - secondo Kuaska- ed è questo il vero mistero del Lambic»). Ogni botte dà poi risultati diversi e ogni birraio ha i suoi segreti per l'assemblaggio del blend. Si unisce il prodotto più giovane al vecchio (di due o tre anni) poi imbottigliando per la rifermentazione grazie agli zuccheri fermentescibili nel nuovo. La bottiglia deve poi stare in posizione orizzontale e mai sottoposta a remuage. Il risultato è una birra acida di color giallo dorato ("quella raffigurata nei dipinti di Bruegel il Vecchio esposti a Vienna", dice Kuaska) e con schiuma poco persistente, agrumata al naso e con sentori animali, note lattiche e acetiche. Oltre alle Gueuze ci sono tre categorie di birre derivate dalle lambic: Kriek, Framboise e Faro.
Kuaska è appassionato di birra ma anche scrittore d'avanguardia, "poeta alieno", giudice, docente, presidente di giuria nelle principali competizioni brassicole internazionali e organizza viaggi nei birrifici americani e belgi.
A Roma i birrifici italiani premiati al Brussels Beer Challenger
Non è stato un caso la scelta di Roma per questo evento celebrativo. L'obiettivo degli organizzatori era infatti quello di celebrare i birrifici italiani premiati all'ultima edizione del Brussels Beer Challenger. Il nostro Paese era presente con ben 250 etichette, in netto incremento rispetto al 2021, anno in cui la delegazione tricolore in gara ne contava meno di 200. Inoltre, sempre lo scorso anno, l’Italia si era riconfermata nelle prime tre nazioni più premiate con 34 medaglie tra cui 8 ori, 7 argenti e 19 bronzi.
Il Brussels Beer Challenge valuta ogni anno quasi 2mila birre ma è da sottolineare come nonostante il contesto economico generale non particolarmente favorevole, è forte l’incremento delle iscrizioni alla competizione dei birrifici che mostrano la volontà di mettersi in gioco su una delle piazze più prestigiose.
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Alberto Lupini