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Il Sassicaia di Tenuta San Guido festeggia i 50 anni dal debutto

L’annata 1968 del vino della Tenuta San Guido fu la prima ad essere messa sul mercato da Mario Incisa della Rocchetta. La Doc Bolgheri Sassicaia prevede un uvaggio Cabernet Sauvignon (85%) e Cabernet Franc (15%)

 
28 maggio 2021 | 09:30

Il Sassicaia di Tenuta San Guido festeggia i 50 anni dal debutto

L’annata 1968 del vino della Tenuta San Guido fu la prima ad essere messa sul mercato da Mario Incisa della Rocchetta. La Doc Bolgheri Sassicaia prevede un uvaggio Cabernet Sauvignon (85%) e Cabernet Franc (15%)

28 maggio 2021 | 09:30
 

Con l’annata 2018 il Sassicaia della Tenuta San Guido, oggi guidata da Nicolò Incisa della Rocchetta, compie 50 anni. L’annata 1968 fu infatti la prima a essere messa sul mercato da suo padre Mario con l’accoglienza degna di un Premier Cru bordolese. La Doc Bolgheri Sassicaia prevede un uvaggio Cabernet Sauvignon (85%) e Cabernet Franc (15%) con allevamento a cordone speronato. I terreni su cui insistono i vigneti mostrano caratteristiche morfologiche diverse e composite, con forte presenza di zone calcaree ricche di Alberese e Gabbro, nonché di sassi (da cui prende il nome il vino), e sono parzialmente argillosi. Si trovano a un’altitudine compresa fra i 100 e i 400 metri slm, con esposizione a ovest/sud-ovest.

Sassicaia 2018 e il territorio di Bolgheri (Li) Sassicaia 2018, vino da antologia Festeggia i 50 anni dal debutto

Sassicaia 2018 e il territorio di Bolgheri (Li)


La Tenuta San Guido prospera in quella Maremma resa celebre dai versi del Carducci e si estende per 13 chilometri dal mare alle colline, su una superficie di circa 2.500 ettari. Il microclima di Bolgheri (Li) è determinate per una corretta maturazione delle uve, essendo influenzato dal mare e dalla cintura di colline retrostanti che protegge i vigneti dai venti. La diversificazione di altitudine contribuisce alla complessità e al carattere del vino.

90 ettari e una Doc nella proprietà

A conferma di ciò, uno studio dell’Università di Milano ha messo in luce l’assoluta unicità dei vigneti della Tenuta San Guido per tipologia di terreno, rispetto a quelli dell’intera zona circostante. In questa situazione di grande privilegio naturale è stato possibile trovare, in un ventaglio di migliaia di ettari, i 90 ideali al Sassicaia, così eccezionali da meritare una Doc a loro intitolata (Doc Bolgheri Sassicaia), l’unica in Italia a essere inclusa interamente in una proprietà.

Il fattore 8

«L’annata 2018 conferma come il numero 8 porti fortuna alla Tenuta San Guido – ha dichiarato il direttore generale Carlo Paoli - Mostra un legame costante con il 2008, 1998, 1988 e, naturalmente, con l’annata 1968, che segna il debutto sul mercato del Sassicaia. L’andamento stagionale del 2018 è stato davvero perfetto e ha reso il miglior omaggio a Mario e Nicolò Incisa della Rocchetta in un anniversario così importante come questa celebrazione dei 50 anni».

Un'annata classica

Quella del 2018 per il Sassicaia è stata un’annata classica. Autunno e inizio inverno sono stati caratterizzati da temperature sopra la norma stagionale con sporadiche piogge talvolta a carattere alluvionale. Situazione che si è protratta fino a febbraio, con maggiore intensità di piogge e qualche nevicata nelle quote più alte. A cambiare radicalmente la situazione è intervenuto “Burian” proveniente dalla Siberia che nell’ultima settimana di febbraio ha fatto crollare le temperature andando ben sotto lo zero e con precipitazioni nevose anche a Bolgheri. Una situazione che non si manifestava da anni, con temperature diurne e notturne che per oltre una settimana si sono sempre mantenute tra i -2 e i -5°C.

Vigneti della Tenuta San Guido Sassicaia 2018, vino da antologia Festeggia i 50 anni dal debutto
Vigneti della Tenuta San Guido


La primavera e l'estate

Da marzo hanno teso a rialzarsi, ma subito dopo un’ulteriore ondata di gelo ha interessato tutta l’Italia e soprattutto la costa toscana con temperature al di sotto della media stagionale e piogge. Dalla seconda decade di aprile è arrivata la primavera con il rialzo delle temperature e giornate soleggiate. Maggio è iniziato con piogge e vento. Ottimo l’andamento vegetativo, assai rigoglioso, data l’annata favorevole anche sotto il profilo della riserva idrica dei suoli e delle temperature. Per tutto il periodo della primavera fino a estate inoltrata le temperature si sono mantenute nella norma, senza eccessi di caldo e con piogge saltuarie che hanno favorito le fasi fenologiche della fioritura e allegagione in modo perfetto. Solo in luglio il caldo si è fatto intenso, seppur con buona ventilazione notturna. Questa situazione si è protratta fino a prima di ferragosto, perché dal 14 agosto una perturbazione con piogge abbondanti ha portato refrigerio alle viti e normalizzato le temperature. Sebbene le giornate di bel tempo siano tornate subito, già dal 20 agosto, il caldo eccessivo non si è più manifestato e questo ha allungato i tempi di maturazione delle uve. Giornate di sole, temperature fresche (specialmente di notte) e assenza di venti marini, hanno consentito lo svolgimento di una maturazione fenolica delle uve veramente eccellente con la possibilità di sviluppare bene profumi e acidità.

La vendemmia

La vendemmia delle uve di Cabernet Franc è iniziata nella prima decade di settembre, mentre quella di Cabernet Sauvignon dal 16 settembre, per completarsi il 4 ottobre. La produzione è stata leggermente inferiore alle aspettative ma, al contrario, di qualità fantastica, con ottimo livello di maturazione sia fenolica che tecnica, contenuti zuccherini e di alcol non eccessivi e ottima complessità aromatica.

Dopo la selezione delle uve, le soffici e delicate operazioni di pressatura e diraspatura, avendo cura di non rompere l’integrità degli acini, a cui ha fatto seguito la fermentazione alcolica spontanea in acciaio inox a temperatura controllata intorno ai 26-27°C, senza inoculo di lieviti.

Frequenti rimontaggi di ossigenazione e délestage ripetuti ogni giorno durante la fermentazione primaria, hanno consentito l’ottenimento di mosti di grande eleganza e spiccata acidità. La fermentazione malolattica si è svolta in acciaio iniziando con la prima decade di novembre e completandosi a fine mese, consentendo l’introduzione dei mosti in legno dalla prima decade di dicembre 2018.

Il vino è stato quindi messo in barrique di rovere francese dove ha trascorso un periodo di affinamento di 24 mesi, sempre mantenendo separate le masse per provenienza di vigneto. L’assemblaggio della massa selezionata è stato effettuato a fine dicembre 2020 e da lì sono iniziate le fasi preparatorie per l’imbottigliamento, che si è svolto dal mese di gennaio. E dopo la fase di affinamento in vetro, la commercializzazione. Il risultato è un Sassicaia da antologia (13,5% alc), destinato a stupire nel tempo.

Annate di Doc Bolgheri Sassicaia Sassicaia 2018, vino da antologia Festeggia i 50 anni dal debutto
Annate di Doc Bolgheri Sassicaia


La critica internazionale

La giornalista Monica Larner, responsabile per il mercato italiano, di Robert Parker Wine Advocate, punto di riferimento delle critica enologica mondiale: «Il Bolgheri Sassicaia 2018 è un vino emozionante e rassicurante che mi ha portato un sorriso felicissimo. Ho trovato il bouquet e la sensazione in bocca come un ritorno a casa o un ritorno alla filosofia classica di Tenuta San Guido. Per molti versi, il 2018 rappresenta un’intersezione o convergenza stilistica delle due annate precedenti. Il vino offre la precisione e l’eleganza del 2016 (che ho segnato 100 punti) e l’annata 2017 più cauta o affusolata (che ho segnato 94 punti). Ho assegnato all’annata 2018 un punteggio di 97+, con un’enfasi sul segno più per sottolineare il futuro potenziale di invecchiamento di questa bottiglia».

Per informazioni: www.tenutasanguido.com


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