Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 23 dicembre 2024  | aggiornato alle 08:21 | 109769 articoli pubblicati

Siad
Siad

Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio più celebre al mondo

Sessant’anni fa faceva il suo debutto il Pinot Grigio così come il mondo lo conosce oggi. L’intuizione e la visione di Santa Margherita hanno aperto le porte ad un intero comparto produttivo. Innovazione, lungimiranza e sostenibilità sono da sempre i valori dell’azienda, che oggi più che mai è solidale alla ristorazione, duramente colpita dagli effetti della pandemia e dei lockdown.

 
13 febbraio 2021 | 12:05

Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio più celebre al mondo

Sessant’anni fa faceva il suo debutto il Pinot Grigio così come il mondo lo conosce oggi. L’intuizione e la visione di Santa Margherita hanno aperto le porte ad un intero comparto produttivo. Innovazione, lungimiranza e sostenibilità sono da sempre i valori dell’azienda, che oggi più che mai è solidale alla ristorazione, duramente colpita dagli effetti della pandemia e dei lockdown.

13 febbraio 2021 | 12:05
 

Il Pinot Grigio è oggi il vino bianco che identifica l’enologia italiana nel mondo. Un prodotto di successo che ha radici nella storia e nella passione di Santa Margherita. Si può affermare che Santa Margherita “è” il Pinot Grigio italiano nella sua più alta espressione, l’apripista, il benchmark per un’intera generazione di vignaioli. Nel 2021 l’azienda, attraverso una serie di attività di comunicazione, marketing e commerciali, andrà a raccontare i valori di innovazionelungimiranza e sostenibilità che stanno alla base del successo di questo prodotto, valorizzando i contenuti di classicità e heritage del brand in una maniera nuova e contemporanea.

Pinot Grigio Valdadige Santa Margherita - Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio

Pinot Grigio Valdadige Santa Margherita

Il Pinot Grigio di Santa Margherita è stato il primo a spalancare le porte ad un intero comparto produttivo. Non solo. Da diverse decadi è il primo bianco italiano “best seller” in molti mercati e il primo tra i preferiti dai consumatori e dalle cucine internazionali per abbinabilità. Una rivoluzione del gusto, tra artigianalità e innovazione, che da 60 anni detta lo stile del Pinot Grigio italiano.

Sessantesimo anniversario
Con la vendemmia 1960 nasceva il Pinot Grigio Santa Margherita: un vino intenso, elegante, con inaspettate note floreali, richiami di agrumi e frutta a polpa bianca. Supportato da una struttura serrata e vibrante e una stimolante quanto fresca sapidità. Frutto del pensiero visionario di chi ha iniziato a vinificare in bianco quest’uva 60 anni fa legandola strettamente a uno specifico ed eletto territorio di coltivazione, la Valle dell'Adige.

Multiforme e trasversale
Un vino, il Pinot Grigio, che sa essere multiforme, che è molti vini insieme, che sa parlare una lingua sì universale ma con accenti, toni e inflessioni locali e che sa proporre ogni anno, anche in annate difficili, se coltivato nei giusti terroir, sfumature sensoriali diverse, uniche, affascinanti e sorprendenti. La trasversalità di questo vino è la sua “arma” migliore. È un vino che può essere bevuto in mille occasioni diverse e con mille piatti diversi.

Pinot Grigio: sinonimo di Santa Margherita
Con il Pinot Grigio, Santa Margherita ha saputo “parlare” di futuro e di innovazione a tutto il mercato del vino. Uno dei contenuti più affascinanti è proprio lo sguardo al futuro che questo prodotto sa gettare. Il Pinot Grigio - risultato appunto di un’intuizione del fondatore, il conte Gaetano Marzotto - per molti winelover nel mondo è sinonimo di Santa Margherita. Vi è una chiara identificazione fra questo vino e la Cantina che per prima l’ha proposto. Questo rappresenta una responsabilità molto importante per l’azienda. Questo vino si conferma, a distanza di 60 anni, uno dei capisaldi: un vino che continua ad essere apprezzato e richiesto nel mondo.

Con il Pinot Grigio, Santa Margherita ha saputo “parlare” di futuro e di innovazione a tutto il mercato del vino
Con il Pinot Grigio, Santa Margherita ha saputo “parlare” di futuro e di innovazione a tutto il mercato del vino

Il Pinot Grigio è per definizione un vino italiano, figlio della capacità di innovare prodotti, e di un profilo sensoriale molto lineare, diretto, dove la complessità non esclude eleganza e bevibilità. Il plus sta proprio nella “italianità” di questo vino: il suo nascere in alcuni territori non riproducibili altrove - per Santa Margherita il terroir d’elezione è la Valle dell’Adige, dai terreni calcarei della parte a nord di Bolzano a quelli ghiaiosi e ricchi di minerali della zona trentina a sud - unito ad un savoir-faire che vede ancora moltissimi agricoltori coltivare per Santa Margherita piccoli vigneti curandoli con un’attenzione estrema al più piccolo dettaglio. È stata fondamentale la capacità dell’azienda di aver creato una “filiera di fiducia” con i partner, basata su comunicazione, equità nella divisione dei risultati, puntualità e trasparenza.

I fattori di successo del Pinot Grigio Santa Margherita sono:
  • il profilo innovativo del prodotto, capace di conquistare un ampio bacino di consumatori a livello internazionale;
  • l’innovazione della strategia di comunicazione (sia come stile che come target);
  • la qualità costante garantita da un’equipe tecnico-scientifica di enologi impegnati nell’introduzione di innovazioni incrementali in vigna così come in cantina;
  • il legame con il territorio, il Trentino-Alto Adige, unico dal punto di vista pedoclimatico e socio-produttivo (testimoniato anche dalla presenza di istituti di enologia di eccellenza).

La prima vendemmia nel 1960
Il Trentino-Alto Adige è sicuramente una delle aree viticole più vocate d’Italia, ma questo non era scontato alla fine degli anni Cinquanta, quando gli enologi di Santa Margherita si diedero l’obiettivo di produrre un vino bianco di alta qualità che si distinguesse da tutti gli altri. Era necessario individuare innanzitutto un territorio in grado di produrre uve che contenessero in potenza il carattere fresco e fruttato con cui si desiderava caratterizzare il profilo del “nuovo” vino. La scelta ricadde sul Trentino-Alto Adige.

Vendemmia a Refrontolo - Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio
Vendemmia a Refrontolo

Occorreva poi scegliere il varietale che esprimesse al meglio le caratteristiche pedoclimatiche del territorio e in questo caso la sapienza degli enologi pose le basi per quella che si è dimostrata una vera rivoluzione della vitivinicoltura italiana, decidendo di vinificare in bianco le uve ramate del Pinot Grigio, fino ad allora utilizzate solamente in uvaggio con altri vitigni.

Nasceva così con la vendemmia 1960 il Pinot Grigio Santa Margherita. Va sottolineato quello spirito pionieristico che punta a trasferire, intatta nel vino, tutta la qualità che produce il vigneto e che ad oggi è ancora un punto di forza identificativo del prodotto.

Legame con il territorio
Il confronto con il territorio è alla base del continuo processo di crescita e miglioramento rendendo possibile l’adozione a livello di un’intera regione di processi artigianali, altrove limitati a singole tenute, quando non a singoli vigneti. Ecco quindi l’adozione su larga scala della lotta integrata fin quasi ad azzerare l'impiego della chimica di sintesi nella gestione del vigneto, l’utilizzo di uve vendemmiate a mano per poter lavorare solamente grappoli sani e integri oppure l’affinamento del vino attraverso il contatto con le fecce nobili fino al momento dell’imbottigliamento, in modo da estrarre completamente quelle componenti in grado di amplificarne il ventaglio di profumi e sapori.

Il successo e le prime esportazioni
Coniugare artigianalità, tradizione e innovazione tecno-enologica ha permesso a Santa Margherita di valorizzare al meglio il binomio vitigno-territorio e di proporre un Pinot Grigio che eccelle sulle tavole di tutto il mondo con i più diversi abbinamenti gastronomici. Il successo tra i consumatori fu sorprendente ed immediato già nel primo anno di commercializzazione del Pinot Grigio Santa Margherita (1961).

Potatura delle viti - Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio
Potatura delle viti

Il tripudio ottenuto nel mercato italiano venne “esportato” all’estero negli anni ‘70, con un gradimento altrettanto immediato, in particolare nel mercato nord-americano, dove il prodotto ha acquisito nel corso degli anni, anche grazie a mirate azioni di marketing, un posizionamento super-premium, fino a diventare il vino bianco italiano maggiormente importato e venduto, sinonimo del bere italiano di alta qualità e icona del Made in Italy per moltissimi winelover.

È stato indubbiamente un vino capace di inventare un nuovo modo di approcciarsi al vino, che continua a essere apprezzato a livello internazionale, come dimostrano la leadership del prodotto e del marchio Santa Margherita sia nei confronti della ristorazione internazionale sia del consumatore che lo sceglie, premiandolo ogni volta. Vero e proprio portabandiera di Santa Margherita, il Pinot Grigio ha contribuito fortemente a costruire la forte reputazione di cui il marchio gode oggi in oltre 90 Paesi nel mondo.

La sostenibilità
L’attenzione all’ambiente - compreso quello economico e sociale - è sempre stato uno dei tratti distintivi dell’azienda. Sin dal suo avvio, Santa Margherita ha fatto del rispetto dei suoi tanti terroir uno dei punti di forza. Ne sono state valido esempio le politiche di conduzione agricola e i massicci investimenti nel risparmio energetico e nelle energie rinnovabili che hanno rivoluzionato il volto della cantina di produzione a Villanova di Portogruaro (Ve), sede di Santa Margherita.

Questo grazie ad un grande impianto fotovoltaico sul tetto della cantina di vinificazione, ben 2mila metri quadrati, e ad una centrale a biomasse che consentono di produrre “in casa” 360mila kilowatt ogni anno con un risparmio di 190 tonnellate di CO2 nell’atmosfera e 90 tonnellate di olio combustibile non bruciate.

Linea imbottigliamento Santa Margherita - Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio
Linea imbottigliamento Santa Margherita

Un’attenzione vera che Santa Margherita dimostra grazie al chilometro zero - che vede oggi la produzione delle bottiglie nella vetreria a pochi passi dal cuore della vinificazione - e al programma di “Carbon Neutrality”, il più vasto mai compiuto da una cantina italiana attivo da sette anni, con l'azzeramento dell'impronta carbonica di quasi 2 milioni di bottiglie di Pinot Grigio e la certificazione “Carbon Zero”.

Ciò significa che Santa Margherita si impegna ad annullare per compensazione - attraverso contromisure quali l’autoproduzione e utilizzo di energia da fonti rinnovabili, specifici progetti di riforestazione, l’utilizzo di biofuel anziché carburanti fossili nel trasporto, ecc. - l’anidride carbonica prodotta nell’intero processo di produzione, dal vigneto al consumatore finale.

Pinot Grigio Alto Adige “Impronta del Fondatore”
Una speciale selezione di Pinot Grigio Alto Adige Doc è riservata alla produzione limitata (solo 12mila bottiglie) di questo vino, commercializzato in Italia esclusivamente nel comparto Horeca. Un vino lavorato in acciaio e affinato in bottiglia, fresco, ricco di note floreali alternate a sfumature di frutta bianca, con un finale di particolare finezza e fragranza; ottimo come aperitivo, si abbina in modo sublime con insalate di mare, primi piatti sia di carne che di pesce, elaborati con succosi intingoli, zuppe saporite e persino carni bianche.

Pinot Grigio Alto Adige “Impronta del Fondatore” - Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio
Pinot Grigio Alto Adige “Impronta del Fondatore”

Santa Margherita, la forza del Gruppo
Santa Margherita è una storia italiana di passione e lavoro, valori e tradizione, nata nel 1935 dalla visione del conte Gaetano Marzotto, che credeva in un’agricoltura moderna, efficiente, fatta di uomini, natura e tecnologia insieme. Da quell’inizio visionario sono trascorsi 85 anni, ma i valori di riferimento sono rimasti immutati e hanno permesso a questo sogno di crescere fino a diventare una delle realtà del vino più importanti d’Italia.

Santa Margherita Gruppo Vinicolo rappresenta un “mosaico enologico” che oggi raggruppa dieci diverse tenute in alcune tra le più belle regioni italiane: dal Veneto Orientale alla Valle dell’Adige, dalle colline di Valdobbiadene e Refrontolo alla Franciacorta, dall’Alto Adige alla Lugana, dal Chianti Classico alla Maremma, dalla Sicilia alla Sardegna, estendendosi per ben 712 ettari - dei quali il 70% di proprietà e più della metà condotto secondo i dettami dell’agricoltura biologica - abbracciando da nord a sud la Penisola.

Luca Marzotto, Nicolò Marzotto, Stefano Marzotto, Beniamino Garofalo e Gaetano Marzotto - Santa Margherita, 60 anni dal debutto del Pinot Grigio
Luca Marzotto, Nicolò Marzotto, Stefano Marzotto, Beniamino Garofalo e Gaetano Marzotto

Di queste tessere, alcune non avrebbero la forza di presentarsi al mondo come singole realtà, ma possono contare sulla forza del Gruppo; di pari passo il Gruppo non avrebbe lo stesso valore se non potesse presentare, assieme alle etichette più rinomate, l’eccellenza produttiva di alcune perle enologiche. L’equilibrio, ricercato e raggiunto, tra queste due anime è la bellezza e la forza di Santa Margherita Gruppo Vinicolo. Una ricchezza celebrata oggi dal prestigioso riconoscimento di “Cantina dell’Anno” per la Guida vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso.

Il Gruppo è di proprietà dei quattro fratelli della 3ª generazione della famiglia: Gaetano Marzotto alla presidenza del Gruppo, Stefano Marzotto alla presidenza di Zignago Holding, Luca Marzotto alla vicepresidenza del Gruppo e Nicolò Marzotto, membro del consiglio di amministrazione. La guida operativa è affidata all’amministratore delegato Beniamino Garofalo.

Per informazioni: www.santamargherita.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Julius Meiln
Antinori
Forst
Bonduelle

Julius Meiln
Antinori
Forst

Bonduelle
Debic
Sartori