Rum Matusalem sublime, edizione limitata per i 150 anni dell'etichetta di culto

Questo rum ha una lunga storia celebrata con l'edizione speciale e limitata di Matusalem Sublime, uno speciale blend da botti selezionate: solo 450 bottiglie destinate a tutto il mondo

07 aprile 2023 | 09:30
di Mariella Morosi

Un segreto custodito da 150 anni dalla stessa famiglia è alla base dell'iconico rum Matusalem creato nel 1862 a Santiago de Cuba dai fratelli spagnoli Benjamin ed Eduardo Camp assieme ad Evaristo Alvarez. Venne chiamato così per conferirgli quell'immagine di invecchiamento propria del personaggio biblico vissuto per 969 anni. Questo rum ha una lunga storia celebrata con l'edizione speciale e limitata di Matusalem Sublime, uno speciale blend da botti selezionate: solo 450 bottiglie destinate a tutto il mondo. Sono di prezioso cristallo creato da Vista Alegre, vetrai portoghesi dal 1824, custodite in un lussuoso cofanetto, numerate a mano con annesso certificato di autenticità. Il costo è di 1.500 euro l'una, ma è solo un'ipotesi indicativa perché la quotazione è destinata a crescere per la passione dei collezionisti. Questa edizione speciale del Matusalem è stata presentata a Roma al Ristorante Stellato "Pipero" da Lara Pac, global marketing & communications del brand, da Leonardo Zanini, barman dell'hotel Bulgari di Parigi e da Angelo Simonetta, manager del Gruppo Montenegro, il distributore italiano.

La storia di un’etichetta di culto

Nell'occasione è stata ripercorsa la storia di questa etichetta di culto conosciuto come "il cognac dei rum", cominciata nella prima distilleria della Isla Grande, 150 anni fa. L'idea dei suoi creatori era stata subito quella di fare un rum diverso, raffinato, senza quella rudezza allora dominante. Con la loro personale formula lo ottennero sperimentando e applicando i principi del sistema Solera, di furono pionieri. La tecnica, originariamente sviluppata in Spagna per il vino e il brandy di Jerez, permette di ottenere risultati di particolare intensità gustativa ed aromatica miscelando, travasando o aggiungendo il liquido attraverso una serie di botti, disposte a piramide o semplicemente allineate.

Un primo riconoscimento internazionale arrivò già nel 1881, ma era solo l'inizio. Soprattutto dal '30 al ' 50 Cuba viveva la sua stagione d'oro come destinazione privilegiata di star e trendsetters, ma proprio al culmine del successo lo scacchiere della storia mise in difficoltà l’attività la Matusalem and Company e la costrinse all'esilio prima a Miami e poi nella Repubblica Dominicana. Fu una scelta guidata dalle caratteristiche del territorio, per il clima e il suolo con caratteristiche simili a quelli cubani, soprattutto per la produzione della migliore canna da zucchero alla base della materia prima, la melassa.

Invecchiamenti di almeno 10 anni

Da allora i rum prodotti continuano ad onorare il loro nome biblico con lunghi invecchiamenti, da un minimo di 10 anni del classico ai 15 e 23 del Gran Reserva. Le note di degustazione del Matusalem Sublime, dalla tonalità ambra intensa, con riflessi mogano, indicano aromi di ribes nero, vaniglia, cacao e tabacco, mentre in bocca evoca rovere, caramello e frutti rossi, finendo con rovere affumicato, frutta secca dolce e tabacco.

Claudio Alvarez, alla quarta generazione della famiglia fondatrice, negli anni 90 prese il controllo dell'azienda con la volontà di rilanciare il marchio. «Questo rum super premium - ha detto - e` per noi molto piu` di un marchio commerciale, e` il dna che e` nel nostro sangue e nel nostro destino. Recuperare l’impronta dei nostri antenati ci ha permesso di constatare che questa azienda ha custodito per 150 anni un modo di procedere negli affari e nella vita».

Abbinamenti sorprendenti

All'evento conviviale da Pipero il Matusalem è stato protagonista di un sorprendente gioco di food pairing che ha fatto apprezzare tutta la versatilità della gamma: il Gran Reserva, invecchiato 15/23 anni, blend di annate, ambrato con gradazione alcolica del 40%. Nel Beverage Tasting Institute di Chicago aveva totalizzato un punteggio di 94/100. Completano il Classico: di colore dorato con 10 anni di invecchiamento e il bianco, il Platino, più leggero e secco.

Gli abbinamenti del percorso gustativo da "Pipero" sono stati il frutto di uno studio volto ad amplificare l'esperienza gustativa sia nel piatto e nel bicchiere. Nel cocktails il Matusalem ha mostrato la sua personalità durante tutto il menu firmato dallo chef Ciro Scamardella: dalla Ceviche al cocomero e dal Raviolo al ciauscolo fino al Manzo alle prugne con brodo di manzo e al dessert a base di mandorle, lychee e rosa. Il tutto mixato agli ingredienti più diversi, dalla frutta allo zafferano, dal lime alla liquirizia fino alla menta.

Una conferma che va in direzione del maggiore interesse dei consumatori verso il cocktail pairing con particolare attenzione a privilegiare nelle scelte i prodotti premium che restano il cuore del bere miscelato.

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Alberto Lupini


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