Il rosé è il vino dell’estate Ideale con insalate e piatti di pesce

24 luglio 2016 | 09:51
Il rosé è associato all’idea di estate e quest’anno le vendite sono aumentate addirittura del 58% rispetto al 2015, soprattutto nei negozi e per quanto riguarda le bottiglie provenienti dalla Provenza. Pensando ai tempi più recenti, il Lancers e il Mateus sono stati i vini rosa che i baby boomer hanno conosciuto negli anni ‘60 come i “vini per gli appuntamenti”. Negli anni ‘70 è stata la volta del Riunite, con lo slogan “On Ice, That’s Nice”, e poi è stata la volta del White Zinfandel, con il suo dolce gusto pop di soda.

I rosé che beviamo oggi sono diversi. Quelli che stanno esplodendo sul mercato sono prevalentemente secchi e minerali. Ci sono tre stili principali di rosé, oggi: lo stile elegante (leggero, fresco, raffinato nel sapore e in genere a basso tasso alcolico); lo stile audace (più corposo, meno fresco, intenso gusto fruttato e più alcolico); e lo stile effervescente (alcuni dei migliori rosé sono vini frizzanti, le bolle sottolineano la freschezza e la struttura).



Ognuno di questi stili può essere prodotto a partire da uve rosse come Grenache, Pinot Noir, Cinsault, Carignan, Tempranillo e Cabernet. I rosé variano dal rosa molto pallido al magenta intenso. La cosa più importante da sapere sul colore è che l’intensità non indica necessariamente il vigore del sapore.

Metodi di produzione
Ci sono molti modi per fare un rosé, ma i due più comuni sono:
  • fare una vendemmia anticipata di uve rosse e rimuovere le bucce dal succo prima che tutta la vasca di vino diventi completamente rossa;
  • il metodo saignée a “sanguinamento”: i rosé prodotti con questo metodo nascono come vini rossi; l’enologo per concentrare il vino rosso elimina un po’ di succo lasciando molte bucce con una quantità di liquido inferiore. Il risultato è un potente vino rosso, mentre la parte che ha “sanguinato” diventa un rosé.

I vini rosé amano il cibo
Perfettamente in bilico tra vini bianchi e rossi, i vini rosé hanno la freschezza dei bianchi e la solennità dei rossi. Questa caratteristica permette una grande versatilità e li rende complementari a moltissimi piatti, da quelli mediterranei fino agli asiatici. In particolare, i rosé sono deliziosi con le insalate e i piatti estivi a base di pesce, olive, olio e spezie. Nel caso della cucina asiatica, il sapore di molti vini scomparirebbe o verrebbe distorto da ingredienti come lo zenzero, la salsa di soia, la salsa di pesce e la citronella, ma i rosé riescono a cavarsela bene.

Quanto è importante il luogo di origine?
L’esperta di vini Karen MacNeil, autrice di “The Wine Bible”, editorialista per WineSpeed e contributing editor per l’app Vivino, ha assaggiato un centinaio di rosé per creare la sua guida personale a quello che è il vino ideale della bella stagione. Nella degustazione di quasi 100 vini, ci si è chiesto quanto fosse importante il luogo di origine. Al giorno d’oggi dei buoni rosé vengono prodotti ovunque, dalla Francia al Libano, passando per l’Australia. Fortunatamente, la maggior parte dei migliori hanno anche un prezzo molto ragionevole (anche 6 euro), per questo sperimentare il vino preferito di questa bella stagione non sarà neanche pericoloso per il portafoglio.

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Alberto Lupini


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