Ridurre il vetro per bottiglie più leggere: la sfida ecologica delle donne del vino della Toscana
Sul tavolo del dibattito i vantaggi dell'utilizzo del vetro leggero in cantina, specie a livello di sostenibilità e i falsi miti perché il suo impiego non si traduca in uno svantaggio competitivo per le aziende vitivinicole
Il costo del vetro per le bottiglie - nonostante sia un materiale riciclabile al 100% - ha segnato nell'ultimo anno aumenti record con gravi difficoltà di budget per le cantine. Soprattutto, per la diffusa coscienza ecologica, si ritiene che il suo impiego in enologia potrebbe essere ridotto. Lo sostengono le Donne del Vino della Toscana guidate da Donatella Cinelli Colombini con uno studio messo a punto dalla sommelier Paola Rastelli, vice delegata regionale e realizzato da Marta Galli, direttore dell’Osservatorio sulla sostenibilità nei settori del vino e turismo del vino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Molte aziende usano già bottiglie più leggere, ma perdura la convinzione che il minore uso di vetro comprometta la qualità e la durata del vino. Da qui il “Lo faccio ma non lo dico” di cantine costrette ad usare il vetro leggero senza comunicarlo per non avere contraccolpi commerciali.
Vetro più leggero, la nuova sfida delle cantine italiane
Il progetto è stato presentato dalle Donne del Vino a Montelupo Fiorentino nella Vetreria Etrusca della famiglia Bartolozzi, in un convegno dal titolo “Vetro leggero, sfide e nuovi trend” moderato dalla giornalista Raffaella Galamini. Presenti l’Assessore alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità Stefania Fontanelli e la Vicepresidente e Assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi.
Il problema vetro - è stato sostenuto- incide anche sul formato delle bottiglie, sulla tappatura, sul riciclo delle bottiglie e anche sul trasporto. È percepito dalle cantine come un dovere etico, non tanto come un’opportunità, perché ha un costo economico.
Vetro leggero per il vino, obiettivo sostenibilità
«Questa iniziativa - ha detto Stefania Saccardi - è in linea con la sensibilità che le donne dimostrano non solo al prodotto ma a tutto un mondo che gira intorno alla qualità e al valore del prodotto stesso e che coinvolge l'attenzione del consumatore. Il tema dell'ambiente riceve molta attenzione dall'Europa e anche la nostra Regione ha investito molto. soprattutto sulla coltivazione biologica, raggiungendo una quota del 35% della superficie agricola. Quindi siamo al vostro fianco e vogliamo lavorare con voi».
Donatella Cinelli Colombini ha ringraziato la vicepresidente Saccardi per il sostegno. «C’è la volontà di lavorare insieme -ha detto- per condividere i nostri obiettivi per migliorare sempre di più il mondo del vino. Del resto l’uso del vetro leggero è fondamentale per la sostenibilità del comparto enologico così determinante per l’economia delle Regione Toscana, perché la produzione di ogni chilogrammo di vetro equivale all’emissione di 2,7 chilogrammi di CO2. Molti passi però sono ancora da fare e con linee guida precise».
Cresce intanto la pratica del riuso delle bottiglie con un progetto che prevede, entro sette anni, una quota fra il 5 e il 10% di bottiglie usate fra quelle immesse nel mercato europeo. La percentuale dovrebbe salire fino all'80% entro il 2040”. Questa soluzione potrebbe però costituire un problema per la tappatura dei vini premium e da invecchiamento.
Le fake news sul vetro leggero per il vino
Interessante l’esito dell’analisi sui “falsi miti” riguardanti il vetro leggero: "lascia passare la luce e questo rovina la qualità. Il vino nelle bottiglie di vetro leggero ha una vita più breve, oppure, l'azienda ha voluto risparmiare nel packaging". Sono fake news che associano il peso del contenitore all’importanza del contenuto e spiegano la reazione negativa di molti operatori e consumatori italiani. Il tema, con analisi del mercato e dei trend dei consumatori, sarà affrontato in un nuovo incontro a Milano il 30 giugno.
Il lavoro delle Donne del vino
Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 1050 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Il gruppo toscano è composto da 85 socie. La Presidente Nazionale è la produttrice campana Daniela Mastroberardino. Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com
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Alberto Lupini