Quando il vino si evolve e incontra il cannabidiolo
Anche il mondo del vino sta vivendo un’era di sperimentazione: l’ultima frontiera, nata negli ultimissimi anni e destinata a far parlare sempre più di sé, è la creazione di blend di uve selezionate insieme con Cbd (cannabidiolo)
Un’ondata di novità nel mondo millenario del vino: l’ultima frontiera, nata negli ultimissimi anni e destinata a far parlare sempre più di sé, è la creazione di blend di uve selezionate insieme con Cbd (cannabidiolo). Il risultato è un prodotto a bassissima gradazione alcolica, un aroma inconfondibile e svariate proprietà benefiche.
Il cannabidiolo, fitocannabinoide con bassissimo contenuto di Thc (tetraidrocannabinolo), si è fatto conoscere negli ultimi anni come prodotto dagli effetti curativi su corpo e mente, un vero antidepressivo naturale. La sua estrazione e successiva legalizzazione, proprio a causa dell’assenza di effetti psicotropi, ne ha diffuso l’uso nell’ambito della medicina naturale; d’altra parte, le sue significative proprietà benefiche ne suggeriscono le infinite potenzialità. Nel Cbd infused wine, il suo sapore caratteristico viene miscelato in modo equilibrato ed efficace con il vino, dando vita a prodotti molto gradevoli dal punto di vista organolettico, orientati a diventare un drink alternativo per aperitivi anticonvenzionali, trendy e healthy.
Un’era di sperimentazione per il mondo del vino
D’altra parte anche il mondo del vino sta vivendo un’era di sperimentazione: innovativi metodi di produzione affiancati al recupero di quelli più antichi, uve che vivono nuovi splendori e un approccio sempre più naturale, volto ad accorciare il più possibile le distanze tra terra e uomo. In quest’ottica si inserisce la gamma dei Cbd infused wines, la cui produzione, e non poteva essere altrimenti, è iniziata in una delle zone vinicole più blasonate del mondo, il Bordolese. Innovativi nello spirito ed eccellenti nella qualità, seguono i produttori californiani, la cui sperimentazione in questo ambito ha portato all’introduzione sul mercato di molteplici etichette di vino al cannabidiolo. Alla base, quindi, lungimiranza e passione, con l’obiettivo di creare prodotti non in concorrenza con i vini tradizionali, ma semplicemente diversi. Un’alternativa salutare, che aiuterebbe a contenere l’assunzione di alcool e dunque i suoi effetti negativi, portando svariati vantaggi, dall’azione anti-aging al miglioramento dell’umore, da una riduzione del rischio di cancro e diabete alla protezione del sistema cardiocircolatorio.
Quali caratteristiche organolettiche aspettarsi dall’unione di vino e Cbd?
I terpeni, cioè le molecole aromatiche contenute in questi due elementi, sono abbondanti e identitari in entrambi; la sfida è stata calibrarli perfettamente, partendo dai vitigni più adatti a questa operazione (si va dal Petit Verdot al Sauvignon Blanc passando per la Grenache). Importante anche la provenienza e il terroir delle varietà di canapa utilizzate: questi elementi influenzano il profilo aromatico della pianta esattamente come avviene per la vite. I risultati sono prodotti estremamente curati, frutto di un approccio tecnico scrupoloso e scientifico, dal bouquet armonioso ed elegante, che meritano di essere provati e di trovare un loro, particolare, spazio nel mondo sempre più articolato del vino contemporaneo.
La parola del mese: Adaptogens
Gli Adaptogens sono erbe e funghi noti per la loro capacità di influenzare il modo in cui il corpo affronta lo stress, l'ansia e la fatica. Piante e funghi forniscono azioni adattogene, quando consumate queste piante colpiscono specifici fattori di stress nel corpo.
Trend: Cbd culinary productus
I food trend parlano chiaro: siamo sempre di più alla ricerca di escamotage “healthy” che rendano la nostra routine quotidiana un momento di benessere e l’utilizzo di Cbd in cucina significa integrare le sue proprietà curative durante i pasti. Una recente sperimentazione ha rivelato che quando il Cbd viene assunto con un pasto ricco di grassi la sua biodisponibilità aumenta di circa 4 o 5 volte. Il Cbd è liposolubile, perciò è estremamente facile da aggiungere in una grande varietà di bevande e ricette in cui sono richiesti ingredienti grassi, come burro o olio di cocco.
Marketing tips: linee guida per comunicare online alimenti a base Cbd
La domanda di alimenti contenenti Cbd è in aumento e il marketing deve agire di conseguenza comunicando al meglio le potenzialità di ogni prodotto e dissipando ogni (legittimo) dubbio, ecco alcuni consigli:
- Fondamentale conoscere le normative sulla legalizzazione e sui comunicati rilasciati dall’Efsa (Autorità europea per la Sicurezza Alimentare) e Fda (Agenzia per gli alimenti e i medicinali).
- Conoscere il target e i suoi bisogni per comunicare di conseguenza.
- Distinguersi dai competitors valorizzando il proprio punto di forza in modo creativo e vincente.
- Trovare degli opinion-leader/influencer che parlino del brand in modo convincente e spontaneo.
- Evitare affermazioni che riguardano il settore medico sanitario e benefici non testati e supportati da studi e analisi.
- Essere sempre aggiornati su eventuali restrizioni pubblicitarie.
- Comunicare anche offline, partecipando a fiere ed eventi, per superare lo scetticismo dei consumatori.
Lista 5 cose: i 5 big brand del mondo nel settore della cannabis alimentare
- Nestlè è presente sul mercato con l’acquisizione del marchio Garden of Life’s, produttore di prodotti a base di CBD.
- Kraft Heinz entra investendo in una startup americana produttrice di cannabis: la Flowhub.
- Ben & Jerry’s famoso brand, soprattutto in America per produzione di gelati lancia sul mercato già dal 2019 il gelato al CBD.
- Coca Cola nel 2022 si affaccia al settore, e valuta la possibilità di produrre drink contenenti cannabis.
- Ceres con Hempiness, una birra prodotta con estratti di semi alla canapa.
Profilo Instagram
Rimedi alternativi per uno stile di vita improntato sul benessere naturale a partire dalla tavola: https://www.instagram.com/intraeroa/
Per informazioni: www.jacleroi.com
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Alberto Lupini