Prosecco Villa Erica Vocazione per la qualità
L'extra dry Treviso Doc e il brut millesimato a firma Villa Erica sublimano il know how a spiccata vocazione tradizionalista con una meticolosa attenzione per le più moderne tecnologie
13 aprile 2019 | 15:53
di Andrea Lupini
Il Prosecco vede i suoi albori legati al mare e più precisamente a Triste, dove è possibile collocare la nascita di questo spumante. Sono passati ormai 10 anni da quando il Prosecco ha rivoluzionato il modo di concepire la tutela del proprio brand. Grazie all’intervento dell’allora ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, si giunse all’approvazione delle modifiche al disciplinare che definisce in modo chiaro il riconoscimento della Doc Prosecco e delle Docg per le rispettive sottozone storiche, partendo proprio dalla “riserva del nome”, che consiste nel tutelare il nome Prosecco non come varietà di uva, ma come denominazione protetta.
La Quattroerre Group di Torre de’ Roveri (Bg) ha voluto rendere omaggio a questo straordinario successo mondiale, improntando un radicale restyling all’immagine dei Prosecco Doc “Villa Erica”. Gli spumanti prodotti sotto questa effigie giungono dalla prestigiosa realtà produttiva attiva nella nobile arte vignaiola che si dipana lungo una superficie di oltre 60 ettari di vocati terreni coltivati a vite nei pressi di Maserada sul Piave (Tv).
Favoriti dalla posizione all’interno delle “Grave di Papadopoli”, isola unica e particolare posta sul Piave appena a nord di Treviso, gli spumanti Villa Erica sfruttano appieno le condizioni pedoclimatiche di questo lembo di territorio. La grava, ossia la ghiaia, è per antonomasia un terreno dove la vite trova le sue ideali condizioni di crescita dando ai suoi frutti sapori e profumi irripetibili.
Per informazioni: www.villaerica.net
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Alberto Lupini