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Vendemmia 2022

Piccini 1882, annata da albo d’oro in tutte le cantine del Gruppo

Bilancio positivo e nuovi progetti all’insegna della sostenibilità. I vini del brand toscano incontrano la cucina di Niko Romito a Roma per raccontare la qualità straordinaria delle uve dell'annata 2022

di Mariella Morosi
03 novembre 2022 | 15:15

Piccini 1882, annata da albo d’oro in tutte le cantine del Gruppo

Bilancio positivo e nuovi progetti all’insegna della sostenibilità. I vini del brand toscano incontrano la cucina di Niko Romito a Roma per raccontare la qualità straordinaria delle uve dell'annata 2022

di Mariella Morosi
03 novembre 2022 | 15:15

Per Piccini 1882, il gruppo vitivinicolo della famiglia Piccini, con sede a Castellina in Chianti, l’annata 2022 darà grandi soddisfazioni, non solo nel cuore del Chianti Classico, nella sede storica della Fattoria di Valiano di Castelnuovo Berardenga. Darà vini eccellenti, anche nelle altre tenute toscane, dalla Moraia in Maremma a Gavorrano, fino a Villa al Cortile di Montalcino e in quelle acquisite nel Sud Italia, in territori vulcanici: la Regia Cantina nel territori del Vulture, in Basilicata e Torre Mora di Linguaglossa, alle pendici dell’Etna.

Bilancio più che positivo su tutti i 200 ettari di superficie vitata che l’amministratore delegato del gruppo Mario Piccini gestisce con i figli Benedetta, Ginevra e Michelangelo nel segno della massima espressione territoriale. Per farlo, ha scelto Roma, sempre più capitale del vino, in un incontro conviviale al ristorante Spazio di Niko Romito di piazza Giuseppe Verdi, abbinando alcune etichette alla cucina dello chef tre stelle Michelin. Nonostante le difficoltà poste dalle sempre più incalzanti intemperanze meteo, per l’eccellente qualità delle uve si prospetterebbe un’annata da albo d’oro in tutte le sue cantine.

Mario Piccini, amministratore delegato Tenute Piccini Piccini 1882, annata da albo d’oro in tutte le cantine del Gruppo

Mario Piccini, amministratore delegato Tenute Piccini

«Il 2022 – spiega Piccini, ripercorrendo l’andamento agronomico dell’annata – è stato un anno imprevedibile dal punto di vista meteorologico e per questo il lavoro nei primi mesi dell’anno, è stato molto impegnativo. Tutto il periodo invernale è stato caratterizzato da temperature medie superiori agli ultimi anni e una significativa assenza di precipitazioni. In primavera, lo stress idrico è stato stemperato dalle piogge, ma a giugno il termometro ha cominciato a salire vertiginosamente. Grazie all’impegno in vigna sono stati evitati i rischi della siccità che in un certo senso avrebbe contribuito a mantenere le uve sane da un punto di vista fitosanitario». Soddisfatto per la buona vendemmia anche il direttore tecnico Marco Cerqua che ha sottolineato come proprio le piogge intense con relativi ristagni d’acqua possono creare le condizioni sfavorevoli per il frutto e quindi è stato anche possibile limitare gli interventi in vigna. «Ne risulteranno vini con un intrigante e maturo profilo tannico, portando in dote eleganza e raffinatezza, con acidità che si tradurrà in vini verticali e profondi». Giudizio unanime, condiviso anche dagli agronomi delle altre cantine Piccini per i quali le piogge di Ferragosto avrebbero salvato la raccolta. Solo nella Tenuta Moraia, la resa è stata inferiore del 10%.

Le tenute in Sicilia e Basilicata

Piccini 1882 viene considerato nel mondo come uno dei più apprezzati brand della Toscana e ora ha diversificato il suo impegno anche al Sud «incantato – come ha detto il direttore tecnico – dalla bellezza dei paesaggi e da territori vocati a produzioni di eccellenza per le caratteristiche donate dai suoli vulcanici».

Per entrambe le cantine acquisite, Torre Mora, alle pendici dell’Etna, e Regio Cantina nel Vulture, in Basilicata, la filosofia aziendale è legata a una viticultura sostenibile alla scelta di metodi tradizionali alla qualità delle uve e alla cultura del territorio unita alla costante ricerca dell’innovazione. La prima è una piccola tenuta composta da due vigneti, nel comune di Linguaglossa e i vitigni a bacca rossa per l’Etna Doc sono il Nerello Mascalese al Nerello Cappuccio, mentre il Carricante dà vita a vini bianchi ben strutturati e longevi. Reggio Cantina invece comprende 15 ettari vitati, alle falde del Monte Vulture, ai margini dell’Antico Bosco Lucano di Venosa. La piccola denominazione Aglianico del Vulture dà vini con caratteristiche minerali e speziate estremamente distintive. All’incontro romano sono state degustate alcune etichette della Regio Cantina, il Campo Melograno Aglianico del Vulture Superiore Riserva Docg 2016 e di Torre Mora Scalunera Etna Bianco 2021, Cauru Etna Rosso Doc 2020, Chiuse Vidalba Etna Rosso Doc 2018.

La produzione complessiva del gruppo, 13 milioni di bottiglie, va in 90 Paesi. Tutti i vigneti sono in regime bio dal 2018. Nello stesso anno, è entrata nel marchio Piccini anche il Chianti Geografico, una storica realtà cooperativa fondata nel 1961 e finita in liquidazione volontaria nel 2015, punto di riferimento storico del Chianti e del Chianti Classico, ma anche a San Gimignano e nei Colli Senesi. L’ ultimo progetto, quest’anno, è nelle Langhe con l’acquisizione dello storico marchio Cantina Porta Rossa.

Vendemmia Regio Cantina -Piccini 1882

Vendemmia Regio Cantina

I vini della nuova annata

Ora, ad attendere i vini della nuova annata, è la nuova bottaia di Casole d’Elsa, appena inaugurata. Con un investimento di circa 850mila euro è stata realizzata una struttura tecnicamente all’avanguardia, una bottaia che possa fare da “casa” a tutti i vini di Piccini 1882. «Ho voluto costruire questo luogo – spiega Mario Piccini – perchè divenisse uno spazio di raccolta per la famiglia, per i figli di Piccini 1882 e i nostri vini, frutto delle uve delle nostre tenute disseminate in tutta Italia. Volevo fosse uno luogo magico dove percorrere un vero e proprio viaggio sensoriale tra il calore trasmetto dalle nostre botti e le note e i profumi che solo una bottaia è capace di trasmettere. Un vero e proprio santuario del vino capace di coniugare e fare sintesi del nostro impegno e lavoro in tutti i territori in cui siamo presenti e i nostri valori legati alla sostenibilità e all’economia circolare di cui andiamo molto fieri». La bottaia ospita botti da 50 hl e da 30 hl, realizzate con rovere a fibra fine, della migliore qualità francese. Legno pregiato che presenta una tostatura media ed un’intensa concezione aromatica.

 

La storia della famiglia Piccini, guidata oggi dalla quarta generazione, comincia nel 1882 con Angelo Piccini che con 7 ettari inizia la produzione del Chianti nei fiaschi di paglia, contribuendo a una crescita graduale nel corso della seconda decade del Novecento con l’acquisto di altri appezzamenti. A seguire nella conduzione, Mario che supera gli anni difficili post bellici con l’intuizione di far conoscere il suo Chianti anche all’estero, in Germania e in Austria, ancora oggi fedeli al marchio. Nel 1963, la guida passa a Pierangelo che continua ad apportare cambiamenti dinamici all’interno dell’azienda. Infine, dal 2004 il passaggio a Mario, con le sorelle e i tre figli. «Attualmente – continua Mario Piccini – la famiglia si è allargata, andando ad abbracciare alcuni tra i territori più vocati d’Italia, come la Sicilia, la Basilicata e il Piemonte, ma le nostre radici toscane rimangono forti e legate al Sangiovese. È un vitigno che l’azienda vuole continuare a valorizzare quotidianamente per le sue caratteristiche e per la sua versatilità. Il vino è una materia fluida, viva, che può andare verso la perfezione. Ma ancora prima bisogna rispettare i ritmi della natura che governano l’ecosistena del vigneto».

 

Tenute Piccini
località Piazzole - 53011 Castellina in Chianti (Si)
Tel 0577 54011

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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