Osservatorio eWibe: «Il 2023 è l'anno dei vini italiani pregiati»

Crescita complessiva del +3,6% per i fine wines Made in Italy, a fronte del rallentamento dei vini francesi, in flessione del -3,3%. Intanto cresce l'attesa per le recenti annate 2019 e 2021 in Piemonte e Toscana

22 gennaio 2024 | 16:23

«Il 2023 è stato l’anno dell’Italia per il mercato dei vini pregiati». È quanto emergerebbe da un’analisi condotta dall'Osservatorio eWibe, live market dei vini pregiati, che fotografa le principali tendenze in atto sul mercato dei vini da investimento grazie a indici, news e insight. Il settore italiano chiude registrando una crescita complessiva del +3,6% che si confronta con il rallentamento registrato dal mercato francese, in flessione del -3,3%. A fronte dell’andamento di tali Paesi, che hanno un peso preponderante nel settore, complessivamente il mercato dei vini pregiati nel 2023 si chiude all’insegna della stabilità, con valori sostanzialmente in linea con l’anno precedente (-0,1%). Tale fisiologico risultato segue la significativa crescita registrata nel 2022, anno che si era chiuso con un incremento del +10,7%, e con quella cumulata negli ultimi cinque anni durante i quali il mercato dei vini pregiati ha aumentato il proprio valore di oltre il 60%.

Fine wines italiani: la fotografia delle regioni

Guardando alle singole regioni, sul podio italiano salgono, ancora una volta, Toscana (+3,4%) e Piemonte (+2,2%), mentre nei dodici mesi si è consolidata la flessione fisiologica di Burgundy (-5,3%), Bordeaux (-2,4%), e Champagne (-2,1%). Nel dettaglio, il mercato francese ha visto nel 2023 lo Champagne tornare a contare su un volume di offerta più ampio dopo due anni di produzione limitata che ne avevano particolarmente sostenuto il prezzo.

D’altra parte, hanno sofferto di un generale calo di volumi sia Bordeaux che Borgogna. Quest’ultima in particolare, registra una correzione di valore dopo anni di forte crescita guidata soprattutto dai mercati asiatici. Il mercato italiano ha beneficiato della commercializzazione di annate di eccellente qualità, come la 2019 e la 2020, che hanno saputo attrarre l’interesse precedentemente rivolto al mercato francese. Toscana e Piemonte, per il secondo anno consecutivo, registrano performance positive e caratterizzate da tassi di crescita sostenibili.

«Il mercato dei fine wines - afferma Leonardo Bernasconi, Head of Wine di eWibe - ha ritrovato nel 2023 maggiore equilibrio, dopo una corsa durata un decennio. È una pausa fisiologica e sana che, in virtù della normalizzazione di alcune quotazioni, può rappresentare un’interessante finestra di ingresso in un mercato che tradizionalmente registra performance a doppia cifra. Guardando al 2024, ci aspettiamo che questo assetto si mantenga almeno per il primo semestre, durante il quale Bordeaux potrebbe offrire le migliori occasioni di acquisto».

«Riteniamo possa proseguire il trend di crescita dei vini italiani - continua Bernasconi - caratterizzati da un ottimo rapporto tra prezzo e qualità e che potranno beneficiare di concrete opportunità di rivalutazione nel medio-lungo periodo. Ci attendiamo che le recenti annate 2019 e 2021 in Piemonte e Toscana possano generare significativi volumi di scambio, in virtù dell’eccezionale qualità dei millesimi».

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Alberto Lupini


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