Nuova Docg Tullum Vini moderni con radici antiche

Tullum è sinonimo di identità per la piccola comunità abruzzese in provincia di Chieti, capace di trasmettere in modo autentico quanto il territorio sia pregno di una storia vitivinicola millenaria

08 dicembre 2019 | 17:36
Una storia antica che ha saputo rinnovarsi quella della “neonata” Docg Tullum, una delle più piccole e recenti Docg d’Italia che nasce negli splendidi scenari abruzzesi e si fa portavoce di un territorio unico e irripetibile: il comune di Tollo, in provincia di Chieti. Quest’area, da sempre vocata, rappresenta una vera e propria eccellenza che affonda le sue radici nella storicità della coltivazione della vite. Questo, unito alla costante ricerca e selezione, ha portato ad individuare l’alta qualità nella produzione di 5 tipologie Docg: Rosso Riserva, Rosso, Pecorino, Passerina e Spumante.


Il 4 luglio 2019 è stato ufficializzato il passaggio a Docg

In questo angolo d’Abruzzo, stretto tra il mare Adriatico e le altitudini della Maiella, sono infatti numerosi i notevoli reperti che testimoniamo la coltivazione della vite e la produzione del vino già in epoca romana. La specializzazione viticola si mantiene nei secoli e le dominazioni che si sono susseguite ne conservano la specificità, dai Longobardi ai Normanni, dal Regno di Napoli ai giorni nostri.

Solo nel 2008 questo cammino inizia a vedere i primi riconoscimenti con l’istituzione in quell’anno della Dop Tullum, fino ad arrivare al 4 luglio 2019, data in cui è stato ufficializzato il passaggio a Docg, raggiungendo così il gradino più alto nella piramide qualitativa del vino italiano.


Tonino Verna

«La Docg Tullum - spiega il presidente del Consorzio, Tonino Verna - è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti nel nuovo disciplinare di produzione la cui rigidità dei paramenti rappresenta proprio l’elemento caratterizzante. Dobbiamo assicurarci che in ogni nostra azione siano rispettati tre parametri fondamentali: la tradizione, l’uomo e la ricerca. È stata la sinergia costante di questi tre fattori a permetterci di raggiungere questo importante traguardo. Il nostro auspicio ora è che la Docg Tullum dia maggiore forza alle aspirazioni di miglioramento delle condizioni produttive ed economiche di una zona da sempre vocata a “fare vino” e ci auguriamo che il lavoro di conservazione e valorizzazione delle emergenze archeologiche in località San Pietro possa dare nuovo impulso allo sviluppo del territorio».

Per informazioni: doptullum.it

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Alberto Lupini


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