Moscato di Scanzo, dalla cena al cocktail Terre del Vescovado lo valorizza a 360°

Un evento, quello organizzato da Terre del Vescovado, per la promozione del Moscato di Scanzo Docg in primis, ma anche delle altre eccellenze bergamasche. Dai piatti di cuochi del territorio ai drink di Abi Professional

18 settembre 2018 | 19:24
La serata, svoltasi lunedì sera sotto l'insegna di Sapori del Vescovado, aveva infatti questo scopo: la promozione delle eccellenze del territorio. È questo uno degli obiettivi del Consorzio Terre del Vescovado, che ha come prima volontà quella di valorizzare il patrimonio naturale, artistico, enogastronomico e il complesso degli eventi dei 15 comuni che rappresenta nella Bergamasca.

«Dall'arte alla cultura fino alle attività all'aria aperta. Ma senza dubbio l'enogastronomia è il nostro cavallo di battaglia». Angela Vitali, presidente del Consorzio Terre del Vescovado è convinta che il modo migliore per valorizzare eccellenze come appunto il Moscato di Scanzo Docg sia strapparlo dal suo limite di "vino da meditazione" e declinarlo in situazioni come «il primo contest di mixology dedicato a questo vino, o il suo abbinamento con le tante eccellenze che i cuochi della serata hanno valorizzato nei loro piatti».


Ezio Gritti, Stefano Cerveni, Fabrizio Ferrari e Chicco Coria

Il Moscato Docg nel piatto
I quattro chef scesi in campo per promuovere il Moscato nel bicchiere da una parte e i prodotti bergamaschi di eccellenza dall'altra sono stati Ezio Gritti del Ristorante Gritti (Bergamo); Federico Coria del One Restaurant Chicco Coria (Dalmine); Stefano Cerveni, due stelle Michelin del ristorante Due Colombe a Borgo Antico nel cuore della Franciacorta; e, infine, Fabrizio Ferrari dell'Unico di Milano. «Quattro grandi chef - ha continuato Angela Vitali - per un menu ad otto mani che ha consentito al pubblico di apprezzare i nostri prodotti non solo in purezza, ma anche nel piatto».

Prima un antipasto a buffet, con Patata novella, formaggio e pasta di cotechino di Fabrizio Ferrari; Poilline con caviale di trota, uovo di quaglia e spuma di tonno all'olio extravergine d'oliva di Ezio Gritti; Consistenze di funghi porcini, germogli e fiori di Stefano Cerveni; il tutto accompagnato da una selezione di salumi, formaggi e prodotti naturalmente del territorio.

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L'antipasto è stato ad opera di chef Coria, un Tronchetto di testina e formaggio di capra fresco, servito con misticanza ed erbe aromatiche alla riduzione di Moscato giallo; in abbinamento è stato servito un Incrocio Manzoni. A seguire i Casoncelli rivisitati al Moscato di Scanzo di Ezio Gritti, accompagnati da un Valcalepio Rosso Riserva. Il Cervo laccato alla birra Mùscat è stato il piatto di Fabrizio Ferrari, abbinato al Rosso di Patrizio Magri. A chiudere il bistellato Cerveni, con il Semifreddo al miele d'acacia, nocciole caramellate e olio d'oliva extravergine, accompagnato da uno Spumante dolce.

Non poteva essere che il Moscato di Scanzo Docg, già presente nei piatti della cena, ad essere protagonista a conclusione delle quattro portate, insieme a biscotteria e pralineria.

Il Moscato Docg nel bicchiere
Tuttavia le Terre del Vescovado non si sono limitate alla cena, hanno voluto fare qualcosa di più, qualcosa «già in cantiere da qualche mese, se non da qualche anno», come ha sottolineato Paolo Russo, presidente del Consorzio Moscato di Scanzo Docg. «L'idea di abbinarlo ad altri ingredienti in un drink e di coinvolgere barman esperti come quelli di Abi Professional ha avuto lo scopo di valorizzare ancor di più quella che per noi è un'assoluta eccellenza».


Francesco Pittalà

Una vera e propria cocktail competition insomma, che ha visto primeggiare il barman Francesco Pittalà con il suo Moscato Cooler, con Moscato di Scanzo, sciroppo di zucchero e Ginger Ale. «Il cocktail non è altro che la rivisitazione di un Wine Cooler, dove il Moscato di Scanzo è l'elemento principale. Un drink facile da bere con delle note fruttate e fresche, ma anche pieno di carattere e profondità». Si è aggiudicato il secondo posto Pierluigi Ricci, con lo Scanzonato, preparato con Moscato di Scanzo Docg, Aurum, succo di pesca di vigna, gelatina di lavanda e gocce di angostura: «Dolce ma non troppo, gradevole e profumato».


Pierluigi Ricci

Terzo gradino del podio per Alberto Di Franco e il suo Mi.Scanzo, con Moscato di Scanzo Docg, Cocchi Chinato, Berto Aperitivo e Chocolate Bitter: «Un pre dinner da degustare freddo, una punta di amaro e una punta di dolce». Insieme a loro hanno gareggiato altri quattro barman, Giorgio Bagini, Daniel Brevi, Emanuele Carlà e Maria Grazia Dragone.


Alberto Di Franco

Insomma, il Moscato di Scanzo, la più piccola Docg d'Italia, è stato indiscusso protagonista dell'intera serata, rivelando declinazioni spesso ignorate ma capaci di valorizzare un prodotto che è eccellenza ed orgoglio di una terra quale è quella rappresentata dalle Terre del Vescovado e dai suoi sapori.

Per informazioni:
www.terredelvescovado.it
www.consorziomoscatodiscanzo.it

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Alberto Lupini


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