Montelvini rafforza il legame tra uomo e terra

Ad Asolo (Tv) il 30 maggio scorso si è tenuta la presentazione di “Alleati in vigna”, progetto inedito di Montelvini, nato per raccontare al mercato italiano l’unicità e i valori della Cantina

08 giugno 2019 | 14:01
L’azienda, con 138 anni di storia e una delle realtà vitivinicole più dinamiche nel panorama italiano, si è sempre distinta per un profondo senso di appartenenza al territorio e “Alleati in vigna”, a partite da questo legame, vuole essere un modo molto personale della Cantina di Venegazzù di diffondere la cultura del vino. Un progetto di ampio respiro che ha coinvolto i principali attori del mondo Horeca per farne ambasciatori di Montelvini attraverso la diffusione e la conoscenza di un territorio e di un’eccellenza come la Docg Asolo Montello.



La giornata si è conclusa al Convento SS. Pietro e Paolo, complesso monastico benedettino addossato alla cinta muraria dove gli ospiti hanno potuto degustare le eccellenze locali interpretate dalla locanda Baggio di Asolo, il tutto annaffiato dalle bollicine più esclusive e raffinate di Montelvini quali l’Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut, Brut ed Extra Dry. Tra le novità i cocktail targati Montelvini per stupire gli ospiti con creatività e gusto.

La mattina seguente l’attenzione si è spostata sul “Vigneto ritrovato”, progetto che l’azienda ha avviato nel 2017 a testimonianza di questo legame con la terra. Si tratta del recupero di un’antica vigna nel centro storico di Asolo. Impiantato nel 1960, l’intera filosofia del progetto è guidata dal desiderio di recuperare la vigna con uno sguardo moderno, rispettando il delicato equilibrio tra uomo e ambiente, di cui il “Vigneto ritrovato” è la perfetta sintesi. Da qui è nata l’esigenza di coinvolgere un vero e proprio team di professionisti, fatto da architetti, docenti universitari, storici, istituzioni comunali ed esperti di viticoltura per portare il vigneto alla prima produzione che avverrà nel 2022.



In vista della piantagione delle prime barbatelle, gli ospiti hanno scelto il posto dove posizionare la propria e, per sottolineare ancora di più il messaggio che Montelvini vuole dare al concetto di “Alleati in vigna”, ogni ospite ha dato il proprio nome alla pianta. Un modo simbolico per continuare a testimoniare questa forte alleanza tra uomo e terra.

Gli ospiti si sono poi riuniti a Villa Cipriani, dove è stato presentato in anteprima “Il Brutto Asolo Prosecco Docg Colfondo”, prosecco rifermentato in bottiglia secondo la tradizione delle colline trevigiane, con i lieviti che si depositano, appunto, sul fondo. Perché “Il Brutto”? Perché è un vino naturale, non filtrato per garantirne la genuinità.

Per informazioni: www.montelvini.it

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Alberto Lupini


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