A Matera Cantina di Venosa viene premiata nella categoria “Agricoltura etica”

Premiata nella categoria “Agricoltura etica” a Matera nell'ambito di “Agriworld Talk. Storie di Imprese. Persone. Territori”, ha messo in campo azioni e programmi di salvaguardia dell'ambiente vitivinicolo

06 maggio 2024 | 16:31

La Cantina di Venosa ha trionfato nella categoria "Agricoltura etica" dell'evento "Agriworld Talk. Storie di Imprese. Persone. Territori", tenutosi a Matera. Un riconoscimento che celebra l'impegno della cooperativa lucana verso la sostenibilità e la valorizzazione del territorio, guidati dalla passione per l'Aglianico del Vulture. Nata nel 1957 da 27 soci, Cantina di Venosa è oggi una realtà solida che conta 350 viticoltori (oltre la metà under 35), 800 ettari di vigneti e una produzione annuale di 50mila quintali d'uva (di cui il 90% Aglianico) e 35mila ettolitri di vino. Tradotto in bottiglie, si parla di 2 milioni di unità - su un potenziale di 5 milioni - a cui si aggiunge un 60% di vino sfuso. Ben 24 le etichette proposte, con un focus sull'Aglianico del Vulture, declinato sia nella versione Doc che Docg.

Cantina di Venosa, un lungo percorso nel nome della sostenibilità

A ritirare il premio il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo, che ha sottolineato: «La tutela dell’ambiente, il rispetto delle persone, la sostenibilità sociale ed economica sono valori che ispirano da lungo tempo la nostra attività. Valori scritti nero su bianco e tradotti in azioni concrete; non parole vuote. Cantina di Venosa ha sottoscritto, infatti, tre documenti fondamentali per la vita aziendale e la sua idea di fare impresa: il bilancio di sostenibilità, il codice etico, la politica di sostenibilità e la sicurezza alimentare. Tutto questo anche per mantenere e migliorare la qualità dei vini, nel rispetto dei disciplinari di produzione delle Doc e Docg Aglianico del Vulture e Basilicata Igp. Siamo molto onorati di aver ricevuto questo importante riconoscimento, che avvalora ulteriormente il nostro modo di lavorare quotidiano».

 

«Cantina di Venosa - ha concluso Perillo - ha realizzato alcune azioni e programmi di salvaguardia dell’ambiente vitivinicolo all’interno di un progetto di filiera: ad esempio la messa in funzione di un impianto fotovoltaico di 200 KW/h che da 10 anni permette l’autosufficiente elettrica; la sostituzione dei nastri adesivi con colle vegetali per la chiusura degli imballaggi secondari; l’utilizzo di attrezzature e impianti di ultima generazione che riducono i consumi d’acqua e di energia; l’introduzione tra i vignaioli di forbici elettriche e pneumatiche, di defogliatrici, cimatrici e atomizzatori che abbattono del 30% i consumi d’acqua e di prodotti chimici e riducono i residui fito-sanitari sul grappolo».

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Alberto Lupini


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