Lo stilista Cucinelli firma un vino e la piastrella del Brunello di Montalcino
Il primo vino, annata 2018, di Brunello Cucinelli, Castello di Solomeo, è nato in collaborazione con l'enologo di fama internazionale, Riccardo Cotarella. Di Cucinelli la 31ª Piastrella di Benvenuto Brunello
Dal cachemire al vino il passo è breve. Almeno così per Brunello Cucinelli, lo stilista del cashmere simbolo del made in Italy in tutto il mondo e imprenditore illuminato, che ha presentato il suo primo vino: Castello di Solomeo, un rosso strutturato e al tempo stesso ricco di morbidezza prodotto nella vigna dell'amato borgo umbro di Solomeo, in provincia di Perugia. Cucinelli ha presentato la prima annata, la 2018, all'istituto dei Ciechi di Milano in una “cena amichevole” in cui erano presenti, oltre ai familiari, gli "amici di sempre". Ma non solo: lo stilista ha anche firmato la 31ª Piastrella di Benvenuto Brunello, omaggio al Brunello di Montalcino, la cui vendemmia 2022 ha regalato uve ricche di plifenoli.
Il blend firmato Riccardo Cotarella
Ma torniamo al nuovo vino, il Castello di Solomeo, che porta la firma dell'enologo di fama internazionale, Riccardo Cotarella. Le uve scelte per il Castello di Solomeo sono Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, da cui nasce il prestigioso blend bordolese, a cui viene aggiunto il vitigno Sangiovese «come tributo alla cultura e alla tradizione vitivinicola del centro Italia».
Le scelte e le regole del vigneto
Impiantato nel 2011, il vigneto si estende su una superficie di 5 ettari in cui si alternano tre tipologie diverse di suolo alluvionale argillo-sabbioso, alluvionale argillo-limoso e marnoso arenaceo, ciascuna abbinata con accuratezza ad uno specifico vitigno coltivato. È in grado di produrre circa novemila bottiglie per anno.
Le oltre 20mila piante che si snodano lungo i filari del vigneto di Solomeo vengono curate ogni giorno con l'obiettivo di «garantirne massima longevità e benessere». Una filosofia agricola «secondo natura». La scelta di disporre i filari seguendo un disegno a onda rende il vigneto simile ad un giardino e permette alle piante, grazie alla loro esposizione, di ricevere la massima quantità di luce favorendo l'arieggiamento.
Le bottiglie sono avvolte in una carta che riporta, in italiano e in inglese, frasi di Marco Aurelio, Omero e Socrate, tanto amati dall'imprenditore umbro.
La piastrella di Benvenuto Brunello
Come dicevamo, oltre al nuovo vino Brunello Cucinelli, è anche l’autore della piastrella dedicata alla vendemmia 2022 del principe dei rossi toscani, il Brunello di Montalcino. Una mattonella essenziale su sfondo totalmente bianco, che rimanda al gusto classico e in cui domina Dioniso, la divinità della vite e del vino dell’Olimpo greco. Un omaggio «al Brunello di Montalcino - si legge nella dedica dell’imprenditore - il celebre vino ove mi riconosco per nome, avvicina alla sapienza di Dioniso».
«Fautore di un “capitalismo umanistico” capace di valorizzare ed esaltare il rapporto tra uomo e territorio, Brunello Cucinelli interpreta appieno i valori del nostro ecosistema - spiega il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - Il suo pragmatismo unitamente alla costante ricerca ed esaltazione della bellezza del Creato e della necessaria riconnessione con la terra lo rendono ambasciatore dell’italianità più autentica. Per questo, per la firma della trentunesima piastrella dedicata a una vendemmia che saprà di certo stupire, la scelta di Brunello Cucinelli è stata quanto mai naturale. Nelle sue creazioni, così come nel nostro vino, la simbiosi tra storia, territorio, cultura e umanità diventa un fattore identitario riconosciuto e apprezzato anche a livello internazionale».
«Sono sinceramente commosso e grato al Consorzio per avermi invitato a questa affascinante iniziativa - commenta Brunello Cucinelli - Le parole del presidente, Fabrizio Bindocci, mi riempiono di onore per la mia attività a favore della persona umana, nel lavoro e nella vita e dell’ambiente in armonia con il Creato. È una grande emozione trovarmi in un contesto così prestigioso, ricco di storia e di arte, quale è lo splendido Teatro Astrusi, una gemma ridente di questa bellissima e nobile cittadina che ha saputo esportare un’eccellenza in un marchio conosciuto in tutto il mondo, un principe dei vini al quale mi sento così vicino, visto che sono da molti chiamato principe di Solomeo, e come un ulteriore grado di amabile affinità che con grande piacere mi lega, nel nome, al Brunello di Montalcino».
La posa sul muro del palazzo comunale
La posa della formella di Brunello Cucinelli sul muro del Palazzo comunale del borgo toscano avverrà questa sera, sabato 12 novembre alle ore 19, in chiusura della seconda giornata di Benvenuto Brunello. L’esposizione sarà preceduta da un incontro pubblico con l’imprenditore al Teatro degli Astrusi di Montalcino (dalle ore 17) moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro.
Vendemmia 2022, uve ricche di polifenoli
Per quanto riguarda la vendemmia 2022, a cui è intitolata la tradizionale mattonella di Benvenuto Brunello, secondo Gabriele Gorelli (primo e unico Master of the Wine italiano), questa è stata caratterizzata dall’anno più caldo e siccitoso di sempre che ha determinato una raccolta anticipata delle uve che sono risultate ricche di polifenoli.
Le giornate di Benvenuto Brunello
Sono nove le giornate di degustazioni di questa edizione di Benvenuto Brunello, con 137 cantine che tengono a battesimo il millesimo 2018, il Brunello Riserva 2017 oltre al Rosso di Montalcino 2021. Tra le referenze anche gli altri due vini della denominazione: Moscadello e Sant’Antimo. Novità dell’edizione 2022, il Brunello Day (17 novembre) che porterà le nuove annate in contemporanea anche a Londra, New York, Los Angeles e Toronto.
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Alberto Lupini
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