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Lo chateau urbano di Bibi Graetz dalla campagna toscana a Fiesole

Un sogno che il Covid-19 non ha fermato: i rossi Testamatta e Colore cambiano casa, dal Castello di Vincigliata al nuovo concept cittadino in piazza Mino, negli spazi dell'ex Hotel Aurora.

di Annamaria Tossani
 
19 ottobre 2020 | 13:48

Lo chateau urbano di Bibi Graetz dalla campagna toscana a Fiesole

Un sogno che il Covid-19 non ha fermato: i rossi Testamatta e Colore cambiano casa, dal Castello di Vincigliata al nuovo concept cittadino in piazza Mino, negli spazi dell'ex Hotel Aurora.

di Annamaria Tossani
19 ottobre 2020 | 13:48
 

Trasferire in una residenza cittadina la casa di due grandi cru, eccellenza dell'enologia toscana, sembrava - dopo l’annuncio un anno fa e tutto ciò che è avvenuto nel mondo causa Covid-19 - un sogno lontano da realizzarsi. Invece Piazza Mino, nel cuore di Fiesole, ferve di una attività incessante ed allegra con trattori con cassette stracolme di uva che vengono scaricate sulla terrazza dove gli operai, accanto a due nastri trasportatori, scelgono con cura i chicchi, dando inizio al processo che porterà alla nascita di due grandi vini: il Testamatta e il Colore, i pluripremiati rossi della Maison Bibi Graetz.

Bibi Graetz - Lo chateau urbano di Bibi Graetz dalla campagna toscana a Fiesole

Bibi Graetz

Bibi Graetz nel 2018 acquista a Fiesole l’ex Hotel Aurora, un tempo teatro con osteria annessa frequentato da nobili inglesi che dimoravano nelle ville dei dintorni, costruito nel 1860 dal ricco lord Sir W.B. Spencer e trasformato in una splendida villa in cui hanno soggiornato re e regine come Vittoria D’Inghilterra, Margherita di Savoia, i reali d’Olanda e del Belgio.

Da tempo Bibi Graetz sentiva l’esigenza di un cambiamento. Dal non lontano Castello di Vincigliata, spostarsi a Fiesole è la realizzazione di un progetto familiare ed imprenditoriale: lo chateau in città, uno chateau urbano, un concept nuovissimo per la Toscana, sullo stile delle grandi maison francesi. Tutto concentrato in un unico luogo, la dimora di famiglia con sotto le cantine di vinificazione e la barricaia, poi gli uffici e la logistica in piazza Mino. Ai piani superiori nascerà una foresteria per gli ospiti dell'azienda mentre gli spazi dell’ex Blu Bar saranno attrezzati ed organizzati per l’accoglienza di enoturisti ed appassionati di wine experiences. Al Castello di Vincigliata restano le campagne e le vigne da dove, in un viaggio brevissimo, arrivano le uve.

La nuova "casa" di Testamatta e Colore si estende su 3mila metri quadri complessivi, «più funzionali ed organizzati dei 400 metri quadri di Vincigliata», spiega Bibi Graetz, con un nuovo impianto di condizionamento che garantisce fermentazioni controllate fra 12°C e 18°C per ottenere «un vino fresco, delicato ed elegante, che ricordi la fragola ma non la prugna, che sia trasparente e non inchiostro».

L’ingresso è storico e sarà dalla piazza. Per la scala si scende nella ex discoteca: dove c’era la console del dj vi sarà una piccola zona tasting. Quel luogo conserva ancora qualche arredo, e la sfera stroboscopica. Adesso ospita botti di rovere francese di Allier da 50 hl più alcuni tini di servizio.

Si passa poi alla sala dalla suggestione antica, la follatura a mano che viene effettuata con follatore in acciaio sulle uve depositate in vecchie barriques coperte da un semplice telo, per aiutare le fermentazioni attive, passaggio ideale per una «vendemmia boutique da vigne-giardino», come quelle di Bibi Graetz. Un lungo corridoio costituirà il caveau della cantina con la collezione dei grandi formati.

Si passa poi alle “camere” del vino. Qui, nelle stanze dell’ex Albergo Aurora, nella zona bassa, il vino riposa nelle stanze che conservano le immagini della loro lunga storia con arredi, targhe e marmi antichi. Si passa poi alla bottaia, che ospita ancora parte della fermentazione in tini trovo-conici e soprattutto stoccaggio ed affinamento. Una porta si apre sulla sala degustazione. Da lì si passa alla terrazza inferiore, con la magnifica vista su Firenze.

«Fino a metà settembre - spiega Bibi Graetz - sembrava un'annata molto calda, ma le nostre previsioni col passare delle settimane sono cambiate e l’alternanza di caldo e freddo ha permesso agli acini ed in particolare alle loro bucce di esprimere al massimo le loro caratteristiche. Noi tra l’altro vendemmiamo di notte per ottenere un’uva fredda, come si fa in California; evitiamo che l’uva si scaldi troppo, facciamo in modo che restino inalterati l’integrità del frutto e le caratteristiche valutate dal mio istinto di agricoltore, così da mantenerne i profumi. Sarà una grande annata».

Bibi Graetz è una splendida persona, pragmatico ma sognatore, con la sensibilità di un eterno romantico. La sua storia è anche una bella storia di famiglia: la moglie, i figli, il fratello, tutti uniti e sereni nel condividere passioni e valori veri!

Per informazioni: www.bibigraetz.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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