L'Italia sposa la tradizione scozzese e produce anche Whisky premium

L’Italia guarda alla tradizione scozzese per la produzione di whisky. Poli Distillerie, con il nuovo whisky Conclave, combina innovazione e maestria artigianale, rispondendo alla crescente domanda di distillati di alta qualità

22 ottobre 2024 | 10:32

Negli ultimi anni, il mercato del whisky ha visto una crescita significativa a livello globale, e l’Italia non fa eccezione. Nonostante un consumo pro capite relativamente basso rispetto ad altri Paesi europei come la Francia, che guida la classifica con circa 2 litri pro capite, l'Italia sta riscoprendo l'amore per questo distillato iconico. Nel 2022, il consumo di whisky in Italia è cresciuto notevolmente, registrando un aumento del 20% delle vendite nel segmento premium. Questo trend riflette una vera e propria "rivoluzione del whisky", alimentata da eventi dedicati come il Roma Whisky Festival e una crescente attenzione alla qualità e alle edizioni limitate.

Poli, la prima distilleria storica italiana a produrre whisky italiano, lancia il suo secondo prodotto

In questo contesto di crescita, Poli Distillerie, storica azienda veneta nota per la sua produzione di grappa, ha fatto il suo ingresso nel mondo del whisky nel 2013 con la creazione del primo whisky veneto, Segretario di Stato (uscito sul mercato nel 2021),  diventando di fatto la prima distilleria italiana a produrre whisky italiano. 

Ora, a tre anni di distanza, l’azienda lancia il suo secondo whisky: Conclave. Questo nuovo prodotto rappresenta un'evoluzione rispetto al primo, con un carattere più internazionale che mira a soddisfare i gusti dei puristi, pur mantenendo radici profonde nella tradizione veneta. Il whisky Conclave è frutto di un processo di distillazione artigianale che combina malti d’orzo torbati e non torbati, invecchiati per cinque anni in barrique di quercia bianca e distillati separatamente con un alambicco a bagnomaria appositamente modificato per esaltare al meglio gli aromi naturali. Questo distillato promette un’esperienza gustativa ricca e bilanciata, con note di frutta secca, cioccolato e spezie affumicate, offrendo un tocco di innovazione nel panorama italiano del whisky.

Il nome, Conclave, dal latino "con clavis" (stanza chiusa a chiave), richiama l'immagine dei cardinali riuniti per eleggere un nuovo Papa, proprio come i whisky Poli che maturano pazientemente, chiusi in botti.  E se il primo whisky di Poli, Segretario di Stato, ha celebrato un evento significativo (la nomina di un cittadino di Schiavon a Segretario di Stato della Santa Sede, combinando la tradizione locale con affinamenti in botti di Amarone), con Conclave, invece, Poli punta a una visione più internazionale, richiamando fin da subito l’affinità con la tradizione scozzese.

«Con Segretario di Stato - spiega Jacopo Poli - abbiamo esplorato con umiltà e rispetto un mondo per noi nuovo. I numerosi apprezzamenti ricevuti ci hanno incoraggiato a proseguire con maggiore consapevolezza, dando vita a Conclave, un whisky dall’identità precisa, capace di raccontare in ogni sorso una storia fatta di malto, botti e santa pazienza».

Il futuro del whisky in Italia

La passione per il whisky in Italia sembra destinata a crescere, grazie anche a un aumento della disponibilità di bottiglie di alta qualità e alla partecipazione a eventi di degustazione e masterclass. L’ascesa del segmento premium, con prodotti come Conclave, dimostra che anche in un Paese tradizionalmente associato a vino e grappa, c'è spazio per un distillato più internazionale. Poli Distillerie, con la sua attenzione all’equilibrio tra tradizione e innovazione, sta giocando un ruolo fondamentale in questa crescita, posizionando l'Italia tra i mercati emergenti per il whisky di alta qualità.

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Alberto Lupini


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