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Famiglia Lunelli

I 120 anni di Ferrari Spumanti, bollicine che hanno fatto la storia

La famiglia Lunelli ha festeggiato nello splendido scenario della cinquecentesca Villa Margon l’importante traguardo della maison trentina fondata nel 1902 da Giulio Ferrari. Dal sogno di un pioniere ai successi odierni

 
07 luglio 2022 | 17:09

I 120 anni di Ferrari Spumanti, bollicine che hanno fatto la storia

La famiglia Lunelli ha festeggiato nello splendido scenario della cinquecentesca Villa Margon l’importante traguardo della maison trentina fondata nel 1902 da Giulio Ferrari. Dal sogno di un pioniere ai successi odierni

07 luglio 2022 | 17:09
 

Ferrari, 120 anni di storia all’insegna delle bollicine. Un mito che nasce grazie alla lungimiranza di un giovane imprenditore della Valsugana, Giulio Ferrari, e al sogno di creare in Trentino uno spumante degno di confrontarsi con i migliori Champagne francesi. Giulio Ferrari fu un vero e proprio pioniere. Una storia emblematica la sua, che fa onore al Trentino. Nato nel 1879 a Calceranica, sulle sponde del lago di Cadonazzo, da una famiglia della borghesia agricola trentina, dopo le scuole primarie egli frequenta l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Ultimato il biennio di studi agronomici, nel 1897 con l’entusiasmo di un diciottenne parte per la Francia dove si specializza in viticoltura alla prestigiosa Ecole Supérieure Agronomique di Montpellier.

La famiglia Lunelli al completo: Alessandro, Franco, Gino, Camilla, Mauro, Matteo e Marcello I 120 anni di Ferrari Spumanti, bollicine che hanno fatto la storia

La famiglia Lunelli al completo: Alessandro, Franco, Gino, Camilla, Mauro, Matteo e Marcello

Nel 1900 si trasferisce in Germania nella regione del Reno e qui, incuriosito dalle metodiche di vinificazione, si iscrive al Botanisches Institut di Geisenheim. Studente modello, per sperimentare concretamente quanto appreso, decide di recarsi nel territorio della Champagne, precisamente a Épernay, dove l’amico Pierlot, che aveva conosciuto a Geisenheim, gli propone uno “stage” lavorativo. È qui che intuisce le analogie pedoclimatiche delle colline di Reims con le montagne del Trentino. In seguito ritorna a Montpellier dove è assunto dal vivaista Richter e dove perfeziona la conoscenza della moltiplicazione delle talee e dell’innesto della vite.

Le esperienze in Francia, Tunisia e Germania

Grazie alla ditta Richter ha anche l’opportunità di sperimentare le nuove tecniche di coltura della vite in Tunisia, all’epoca colonia francese. Dopo oltre 5 anni trascorsi in Francia, in Germania e in Tunisia, Giulio Ferrari torna in Trentino, la sua terra natale, per trasferirvi le esperienze accumulate. Intuisce la straordinaria vocazione spumantistica del Trentino e comincia a diffondere, per primo in Italia, le barbatelle di Chardonnay. Dalle barbatelle alla spumantizzazione il passo è breve e così comincia a produrre poche selezionatissime bottiglie con il metodo “Champenoise”. Bottiglie che da subito entrano nel cuore dei cultori più esigenti che mai, in Italia, avevano assaggiato spumanti così eleganti, fini e sorprendenti. 

Non avendo figli, Giulio Ferrari cerca un successore cui affidare il suo sogno. E fra i tanti pretendenti sceglie Bruno Lunelli, titolare di una famosa enoteca in largo Carducci a Trento. «Ho firmato una montagna di cambiali» (vox populi parla di 25 milioni di lire), confesserà Bruno Lunelli agli amici che all’epoca frequentavano l’enoteca per gustarsi un Marsalino o un vino dolce dei Castelli Romani.

Da 10mila bottiglie degli anni Cinquanta ai 7 milioni attuali

Grazie alla passione e al talento imprenditoriale, Bruno Lunelli riesce in pochissimo tempo - siamo nella prima metà degli anni Cinquanta - a incrementare la produzione, senza mai scendere a compromessi con la qualità, seguendo quella stessa linea tracciata dal fondatore. La tradizione continua e Bruno Lunelli trasmette la passione ai suoi figli: sotto la guida di Franco, Gino e Mauro, la maison Ferrari diventa leader in Italia e sinonimo del brindisi italiano per eccellenza. In questi anni vedono la luce alcune delle etichette destinate a entrare nella storia: il Ferrari Brut, il Ferrari Maximum Brut Blanc de Blancs, il Ferrari Rosé, il Ferrari Perlé millesimato, le Riserve Lunelli e il mitico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. 

Oggi, a distanza di 120 anni, Ferrari è sinonimo di bollicine in Italia e nel mondo. Le 10.800 bottiglie custodite nella storica cantina del “sior” Giulio in via Belenzani al momento del passaggio di proprietà (1952), nel corso degli anni sono diventate 100mila, poi un milione, poi due, poi quattro per raggiungere e sfiorare quota 7 milioni. Spumanti unici, vere e proprie icone che esaltano lo stile di una cantina senza eguali e un territorio - il Trentino - che ha dimostrato di poter competere ad armi pari con le migliori bollicine del mondo, Champagne compreso.

Una “maison” che si è mantenuta fedele al sogno del fondatore

Ieri la famiglia Lunelli, Franco, Gino, Mauro, con la new generation (Matteo, Marcello, Alessandro, Camilla), ha festeggiato in pompa magna nello splendido scenario della cinquecentesca Villa Margon, prestigiosa sede di rappresentanza della Cantina, i 120 anni della storica maison trentina fondata nel 1902 dal mitico “sior” Giulio dei cui valori la famiglia Lunelli è garante da tre generazioni. Lo ha ribadito il presidente e amministratore delegato delle Cantine Ferrari Matteo Lunelli nel prendere la parola di fronte agli ospiti (imprenditori, buyer, winemaker, politici, amministratori locali, giornalisti) accorsi in occasione dei brindisi che hanno accompagnato le sfiziose proposte gastronomiche preparate dalla brigata di cucina del tristellato ristorante bergamasco “Da Vittorio” e dallo staff di Locanda Margon. Proposte sfiziosissime all’insegna del territorio (dagli amuse bouche alle nuvole di polenta soffiata, dai salumi ai formaggi trentini) per lo stellato Edoardo Fumagalli; piatti di pesce (crudo e cotto) e straordinaria carrellata di dessert, con spettacolare e coreografica torta “nuziale”, per Francesco Cerea, responsabile della ristorazione esterna e delle pubbliche relazioni del team Da Vittorio.

Trentodoc, 64 aziende associate per 12 milioni di bottiglie

«Siamo orgogliosi di portare avanti il sogno di Giulio Ferrari e la visione imprenditoriale di nonno Bruno - ha detto commosso Matteo Lunelli - convinti di poter generare benessere per chi vi lavora e per la comunità che ci ospita, dimostrando responsabilità sociale e una forte attenzione all’ambiente. Possiamo guardare al futuro con ottimismo nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo: guerra, crisi economica, inflazione. Il Trentodoc ci darà ancora con le sue bollicine di montagna grandi soddisfazioni. L’importante è l’unità di intenti. Oggi all’Istituto Trentodoc aderiscono 64 aziende e le bottiglie vendute sono oltre 12 milioni. Quando in azienda nel 1958 entrò lo zio Gino in Ferrari lavoravano tre dipendenti, oggi siamo più di 300. E in dieci anni abbiamo raddoppiato il fatturato».

 

I grandi traguardi raggiunti e le sponsorizzazioni: America’s Cup e Formula 1

Matteo Lunelli ha quindi ricordato i grandi traguardi raggiunti: per ben quattro volte le bollicine Ferrari hanno trionfato a The Champagne & Sparking Wine World Championship. «Questo - ha precisato - conferma come aveva giustamente intuito Giulio Ferrari: la versatilità delle uve trentine di montagna per la produzione di grandi spumanti. Importante si è anche dimostrata la nostra sponsorizzazione all’America’s Cup e l’investimento come sponsor ufficiali del campionato del mondo della Formula 1 di automobilismo».

Ora c’è in vista il grande investimento per sviluppare ulteriormente lo stabilimento di Ravina, per il quale Matteo Lunelli ha ringraziato sia il Comune di Trento che la Provincia «per aver capito la grande valenza del progetto. Ma al centro di tutto il nostro operare, ci sono le persone, sono i nostri collaboratori ad ogni livello i grandi protagonisti che oggi ringraziamo».

Un passaggio importante è stato poi riservato al tema della sostenibilità: «L’azienda Lunelli si trova in perfetto e equilibrio fra emissioni di CO2 e recupero grazie alla scelta del metodo biologico per tutte le nostre aziende. La parte che ci mancava l’abbiamo pareggiata finanziando un parco eolico in Brasile, in questo modo rendiamo il sistema neutrale», ha precisato Marcello Lunelli.

Il francobollo commemorativo delle Poste Italiane I 120 anni di Ferrari Spumanti, bollicine che hanno fatto la storia

Il francobollo commemorativo

Un francobollo commemorativo delle Poste Italiane

In occasione del 120° anniversario della casa spumantistica trentina le Poste Italiane in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico hanno realizzato un francobollo con annullo speciale dedicato alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Il francobollo, che riproduce un calice di bollicine, sarà stampato in 500mila esemplari e verrà distribuito a livello nazionale per tre mesi, al termine dei quali entrerà a far parte del Museo di Poste Italiane, con sede a Roma. È stata realizzata anche una cartella filatelica contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata e affrancata e una busta primo giorno di emissione. Il francobollo e i prodotti filatelici correlati saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” delle principali città italiane e sul sito poste.it.

 

Ferrari Trento
via Ponte di Ravina 15 - 38123 Trento
Tel 0461 972311

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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