Grappa, consumi in crescita tra i Millenials e al Sud

Simbolo di convivialità, secondo l’indagine, quasi un italiano su 2 (44%) consuma grappa, soprattutto nella propria abitazione, ma avanza anche il fuori casa: l'indagine AstraRicerche e Grappa Libarna (Gruppo Montenegro)

30 marzo 2023 | 16:48

Rivoluzione nel mondo della grappa, da sempre amata e consumata soprattutto dagli uomini del Nord, in Italia ora sta conquistato sempre più spazio al sud e tra i Millenials, come emerge dall’indagine AstraRicerche e Grappa Libarna - brand di Gruppo Montenegro, recentemente iscritto nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale - condotta su un campione di 1.000 connazionali di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Dunque, non sono più solo uomini over 40 che vivono nelle regioni settentrionali italiane ad apprezzare questo tipo di alcolici. Secondo quanto emerso infatti, tra i principali consumatori di grappa ci sono anche i Millennial (5 su 10 la bevono di frequente o saltuariamente), che associano questo distillato soprattutto all’idea di convivialità con gli amici (53%).

I dati: in crescita al Sud

I dati confermano il trend al femminile in crescita, mentre evidenziano un cambiamento nel grado di apprezzamento a livello geografico, con picchi di consumi che si registrano al Sud (49%), più che al Nord-ovest (38%) o al Nord-Est (42%). Piace alle coppie (convivente 48% o non convivente 47%) molto più dei single (34%), si beve più nelle città medie e grandi (47% dai 30 ai 250mila abitanti e 48% oltre i 250mila) che nei piccoli centri abitati (35%) e rispetto al tradizionale consumo tra le mura domestiche, che rimane in cima alle preferenze di oltre 7 italiani su 10 (76,6%), ora si apprezza tanto anche il fuori casa (65,7%), con i giovani a fare da locomotiva. Dall’indagine emerge anche una particolare curiosità, la grappa rappresenta anche una bella idea regalo: a molti piace regalarla (68,1%) per ricorrenze speciali, come la Pasqua e il Natale, ma anche per un invito a cena a casa di amici.

Passione grappa

I risultati della ricerca evidenziano l’affezione che il Bel Paese ha per questo genere di distillato, come spiega Gianluca Monaco, marketing & new businesses director di Gruppo Montenegro: «I dati confermano la grande passione degli italiani per la grappa - spiega - che, oltre ad essere ormai riconosciuta come il distillato simbolo di italianità e artigianalità, è sempre più associata all’idea di convivialità (47,3%), piacere (39,8%), tradizione (30,0%), relax (27,3%) e momento privato (16,6%). La ricerca mostra inoltre diversi spunti inattesi, che si traducono in segnali promettenti per la categoria, a cominciare dall’immagine percepita dai giovani, che ne apprezzano in maniera crescente il valore, dimostrandosi consumatori sempre più consapevoli», conclude Monaco.

Quasi un italiano su due beve grappa

Secondo l’indagine, quasi un italiano su 2 (44%) consuma grappa almeno qualche volta in un anno, soprattutto in casa propria (59,1%) e a casa di amici e parenti (47,7%). Seguono bar ed enoteche (46,6%) e ristoranti (38,4%), a riprova della spinta positiva del fuori casa sull’andamento della categoria (+3,5%  in valore, +0,1% in volume  nell’ultimo anno), oggi quarta in valore e in volume nel mercato Spirit tricolore. In particolare, tra chi apprezza la grappa fuori dalle mura domestiche, spiccano le donne (67%), i 18-24enni (71%), i 25-34enni (74%) e i single (73%). E se per quasi tutti, soprattutto uomini e adulti, il consumo di grappa è associato al fine pasto (65,2%), ci sono comunque appassionati e neofiti che la apprezzano anche nel dopo cena (21,7%), a partire dalle donne (27%) e dai giovani 25-34enni (31%), oppure nella pausa pomeridiana dopo il lavoro (13,4%).

Paese che vai, grappa che provi

Alla base della scelta, il metodo di produzione e/o di invecchiamento si posiziona infatti in cima alla classifica dei criteri guida per i consumatori (43,9%), davanti all’uso delle materie prime (31,6%) e alla notorietà e storicità del brand (30,9%). Ma nello scegliere la tipologia di grappa si valuta anche il forte legame con il territorio di appartenenza (27,5%). Un fattore, quest’ultimo, che rappresenta uno dei tratti distintivi di Grappa Libarna, la cui storia è profondamente legata alla sua terra di origine, il Piemonte. Nata nel 1906 dalla Distilleria Gambarotta, Grappa Libarna è infatti un’autentica espressione dell’arte distillatoria piemontese e prende il nome dall’omonimo insediamento archeologico romano presente a Serravalle Scrivia (in provincia di Alessandria), dal quale trae ispirazione la forma della storica bottiglia, che ricorda i capitelli delle colonne romane.

La degustazione: senza "fronzoli"

Dal campione intervistato emerge inoltre come per le donne il consumo di grappa è prima di tutto convivialità (52%) e, secondariamente, un rito/una tradizione (39%); per gli uomini è invece un piacere (41%), ma anche un momento intimo e privato (20%). L’analisi dei risultati per generazione vede la grappa come sinonimo di convivialità per i 25-34enni (53%), un rito/una tradizione per i 18-24enni (44%), un prodotto che aiuta a digerire per i 45-54enni (40%).

 

In generale, la preferenza di oltre un intervistato su tre è per degustare la grappa da sola (35,2%; in testa i 55-65enni - 50% - e gli uomini - 40%) oppure dopo un caffè (30,2%). Solo poco più di uno su cinque gradisce abbinarla a prodotti dolci o salati (23,0%), perlopiù donne (30%), 18-24enni (34%) e 35-44enni (33%).

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Alberto Lupini


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