Elav: dopo la crisi, la rinascita. Il birrificio bergamasco torna in attività

Dopo la chiusura nel 2023, il birrificio artigianale Elav di Bergamo si prepara a riaprire. Dopo la crisi, Antonio Terzi racconta tornerà in azienda come responsabile di produzione: la ripartenza è prevista per marzo 2025

24 dicembre 2024 | 10:45

Dopo un anno e mezzo dalla chiusura, Elav, storico birrificio artigianale bergamasco, si prepara a ripartire. Grazie a un nuovo investitore e al ritorno del fondatore Antonio Terzi, il birrificio tornerà a produrre le sue birre a marzo 2024. Una storia che racconta non solo la difficoltà di fare impresa, ma anche la forza di rialzarsi dopo una crisi.

 

Birrificio Elav, la nascita

Elav nasce nel 2003 come marchio di birra artigianale, legato inizialmente al pub Clock Tower di Treviglio, gestito da Antonio Terzi e Valentina Ardemagni. Nel 2006, l’azienda avvia la produzione diretta, diventando rapidamente un punto di riferimento per gli amanti della birra artigianale. Con il cuore produttivo a Comun Nuovo, Elav cresce grazie alla qualità dei suoi prodotti e a un pubblico di affezionati, raggiungendo fatturati importanti e una presenza consolidata nei locali e pub del nord Italia.

Birrificio Elav, la crisi e la chiusura

Nonostante il successo iniziale, la pandemia ha messo a dura prova l’azienda. «Eravamo già fragili prima del Covid», ammette Terzi al Corriere della Sera. «Gestivamo le difficoltà con flussi di cassa che ci permettevano di andare avanti, ma i lockdown hanno fermato i locali, che rappresentavano la nostra principale fonte di reddito. Questo è stato il colpo di grazia».

Il 13 marzo 2023, con una breve nota, Elav annunciò la chiusura definitiva. Per Terzi fu un momento drammatico: «Ho perso tutto: lavoro, casa e auto. Era come se tutto il mio mondo fosse crollato». Nonostante le difficoltà, il fondatore non perse il legame con il suo pubblico. «Mi aspettavo reazioni negative, invece ho ricevuto affetto e solidarietà da parte dei clienti».

Birrificio Elav, la rinascita

Dopo la chiusura, Terzi ha deciso di ricominciare da zero. Lasciò Bergamo per trasferirsi in Toscana, dove trovò impiego come cuoco in un agriturismo e lavorò nelle vigne. «Era un modo per riscoprire me stesso e rispondere alle tante domande che mi ero fatto durante la crisi», racconta. Durante questo periodo, Terzi si è preso anche il tempo per riflettere sul futuro di Elav e sulla sua esperienza imprenditoriale. «Ho capito che fare impresa richiede non solo passione, ma anche una formazione specifica. Non basta avere voglia di fare». Un incidente in moto, che lo costrinse a fermarsi per due mesi, fu un ulteriore momento di riflessione. «Quel periodo mi ha permesso di ritrovare serenità e apprezzare le persone che mi hanno aiutato a rimettermi in piedi».

La svolta arriva nel 2024, quando Terzi riceve una telefonata da un’amica di Bergamo. Il birrificio Elav era stato messo all’asta e un imprenditore, informato della situazione, si mostrò interessato all’acquisto. «Parlando con lui, ho capito che c’erano le condizioni per far rinascere Elav con lo spirito giusto», spiega Terzi. L’imprenditore, il cui nome rimane riservato, ha acquistato il birrificio e ha chiesto a Terzi di far parte del nuovo progetto, affidandogli il ruolo di responsabile della produzione.

Birrificio Elav, quale futuro

Con il sostegno del nuovo proprietario e l’esperienza acquisita, Terzi è pronto a riportare Elav sul mercato. La ripartenza, prevista per marzo 2025, segnerà un nuovo capitolo per l’azienda, che punta a riconquistare la fiducia dei clienti storici e a consolidare la propria posizione tra i birrifici artigianali italiani. «Sono entusiasta di questa seconda possibilità», conclude Terzi. «Elav non è mai stato solo un birrificio, ma una comunità. Ora possiamo guardare al futuro con rinnovato entusiasmo e determinazione».

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Alberto Lupini


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