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Con Le Donne del Vino corsi per prevenire il sessismo sui luoghi di lavoro

L'associazione organizza una serie di appuntamenti rivolti ai dipendenti delle imprese enologiche che i ispirano al “Sexual Harassment Prevention Training” vigente in California

di Mariella Morosi
 
07 marzo 2022 | 17:17

Con Le Donne del Vino corsi per prevenire il sessismo sui luoghi di lavoro

L'associazione organizza una serie di appuntamenti rivolti ai dipendenti delle imprese enologiche che i ispirano al “Sexual Harassment Prevention Training” vigente in California

di Mariella Morosi
07 marzo 2022 | 17:17
 

L'Associazione Nazionale Le Donne del Vino istituirà dei corsi rivolti ai dipendenti delle imprese enologiche con lo scopo di sensibilizzarli sulla prevenzione dei casi di sessismo che spesso di verificano nei luoghi di lavoro, dalle discriminazioni ai veri e propri casi di bullismo che non risparmiano neppure il mondo del vino. Il progetto, che ha subito trovato sostegno nelle istituzioni e che si ispira al “Sexual Harassment Prevention Training” vigente in California per aziende con più di cinque dipendenti, è stato presentato a Palazzo Madama, Roma, nella sala Caduti di Nassirya, dalla presidente dell'associazione Donatella Cinelli Colombini. Il dibattito, con la presenza della ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti, uno tra i principali attori nelle politiche di parità di genere, e dal senatore Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea, è stato condotto dalla giornalista Manuela Zennaro. Di questo primo corso sarà responsabile la giornalista e wine expert Laura Donadoni, anch'essa - come ha detto- vittima in passato di episodi di sopruso e di bullismo.  

Da sinistra Manuela Zennaro, Laura Donadoni, Donatella Cinelli Colombini, Elena Bonetti e Dario Stefano Con Le Donne del Vino corsi per prevenire il sessismo sui luoghi di lavoro

Da sinistra Manuela Zennaro, Laura Donadoni, Donatella Cinelli Colombini, Elena Bonetti e Dario Stefano

Le parole del ministro Elena Bonetti 

«Ringrazio Le Donne del Vino di questa iniziativa - ha detto Elena Bonetti - per l'importanza di questi corsi perchè prima di arrivare all'escalation della violenza fisica c'è quella verbale, psicologica e anche economica. Avete saputo rompere rotto uno stereotipo in un settore prevalentemente maschile e dimostrando come non ci sta alcun settore produttivo, culturale e sociale che sia destinato solo agli uomini. Le donne escluse da troppo tempo hanno una capacità straordinaria di contaminazione e quello che state facendo non solo consente alle donne di entrare in contesti nuovi ma anche di riqualificarli con la loro creatività, genio, passione e competenza. Ed è proprio l'imprenditoria femminile tra i principali asset su cui vogliamo investire». 

I dati preoccupanti sulle violenze in azienda 

La presidente dell'Associazione Donatella Cinelli Colombini spera che venga riconosciuta l'utilità dei corsi e che siano resi obbligatori. «Nello studio condotto nel 2021 per Le Donne del Vino dall’Università di Siena dal professore Lorenzo Zanni e dalla ricercatrice Elena Casprini sono emerse luci e ombre - ha evidenziato - Luci perchè i nuovi settori del vino come marketing, comunicazione, promozione ed enoturismo sono tutti in mano alle donne, ma anche ombre perchè è emerso che nel 6,9% delle aziende intervistate erano avvenuti dei casi di violenza, nel corso dei precedenti tre anni. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg, perché come ben sappiamo, la stragrande maggioranza degli abusi rimane sommerso».

 

 

Cosa accade negli Stati Uniti 

In dettaglio la giornalista Laura Donadoni ha spiegato cosa avviene negli States. «Con questo progetto ho voluto trasformare la mia frustrazione per gli abusi subìti in un qualcosa di positivo e di concreto - ha evidenziato - Negli Usa questi corsi sono online e obbligatori, vengono corredati da slides visive e audio, durano un giorno o due e si concludono con un attestato che viene rinnovato ogni anno. Prevedono tre livelli di condotta inaccettabile: comportamento scortese, aggressivo e discriminatorio e illegale (fino all'abuso sessuale). Anche la Francia sta prendendo in considerazione il loro esempio». 

Come si svolgeranno i corsi 

Il corso, che potrà essere seguito online, si comporrà di circa 12 mini-lezioni di 3 minuti ciascuna con quiz finale, per un totale di un’ora. Servirà ad avere consapevolezza di quali comportamenti creano un ambiente di lavoro sessualizzato, ovvero ciò che fa sentire obbligati i sottoposti a compiacere il capo che ha appeso il calendario con persone nude, oppure mostra un video, divertente, ma con contenuti erotici. Comportamenti che creano un clima ostile che limita la libertà delle persone e pone i rapporti su un piano diverso da quello professionale.

Le Giornate delle Donne del Vino 

Con l'occasione, all'evento al Senato, sono state presentate anche le Giornate delle Donne del Vino, dedicate quest'anno al futuro e alla pace. «Siamo in 950 - ha detto Cinelli Colombini - di tutte le filiere del vino e in tutte le regioni d'Italia. Siamo a capo di un network mondiale in 11 Paesi e quest'anno la nostra parola è "futuro" nella convinzione che senza pace non c'è futuro e con una speranza di costruzione di un mondo condiviso». Le Giornate delle Donne del Vino avranno il loro momento importante in occasione di Simei, la fiera delle macchine per l’enologia, che si svolgerà dal 15 al 18 novembre a Milano e vedrà la presenza di due rappresentanti per ogni associazione femminile dell’enologia mondiale. Le Donne del Vino, nata nel 1988, è la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, anche per questo, ha un ruolo guida per l'intero movimento. «Ha un'importanza sempre maggiore - ha detto Dario Stefano- e anche con l'istituzione di questo corso con un doppio contributo: al mondo del lavoro e a chi fa le leggi per dare uno sguardo più profondo a temi come la parità di genere».

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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