Cappiello si converte e si lancia contro la “setta” dei vini naturali: «Imbevibili»

Patrick Cappiello ha ammesso di aver microfiltrato il proprio vino e accusa il sistema dei vini naturali: «I vini non solo non erano buoni, ma erano imbevibili. Non l'ho detto prima perché avevo paura: c'è “bullismo”»

22 aprile 2024 | 16:03

«Non solo non erano buoni, ma erano imbevibili». È lapidario il commento di Patrick Cappiello sui vini naturali, affidato ad un reel su Instagram dal titolo piuttosto eloquente: “Lo sporco piccolo segreto di fare vini puliti” in cui ammette di aver microfiltrato il proprio vino e accusa il sistema dei vini naturali. Concetti poi approfonditi in un’intervista a Robb Report.

Il coming out di Patrick Cappiello

«Ormai - ha dichiarato - è qualche anno che microfiltro il vino. Penso sia stato nel 2021 la prima volta in cui ho microfiltrato un vino bianco. E mi ricordo ancora che mi sono sentito così sporco per averlo fatto e mi sono sentito come se fossi sbagliato». Il motivo per cui ha deciso, nonostante si definisse un «produttore di vini naturali», di intervenire in questo modo durante il processo è perché i vini «non solo non erano buoni», ma erano «imbevibili».

La “setta” dei vini naturali secondo Cappiello

Cappiello ha premesso di non averne parlato prima d’ora per «paura» anche perché il «bullismo e il gatekeeping sono tramandati» da parte di persone «che impongono come fare qualcosa di simile (al microfiltrare, ndr) renda il vino innaturale».

Quindi ha spiegato: «È come crescere in una famiglia cristiana revivalista, con un approccio religioso dogmatico: qualcosa che Dio vuole e che consideriamo come religioso, ma la religione è molto corrotta. Ed è la stessa cosa nel vino».

Chi è Patrick Cappiello?

Già sommelier dell’anno nel 2014 e nel 2015, la sua carriera enologica è iniziata nel 2018, sotto l'occhio attento di Pax Mahle, Cappiello oggi guida la cantina Monte Rio che si concentra sul patrimonio e le varietà classiche della California. I vini sono fatti naturalmente senza additivi e allevati con pratiche biologiche.

Ora, però, Cappiello non ha nascosto i suoi dubbi: «Mi sono sempre considerato qualcuno che produce il vino naturalmente, non un produttore di vino naturale. Anche perché penso che sia un termine non ben definito e dire che qualcosa è naturale è pericoloso perché non c’è una definizione. Non so se posso considerarmi un produttore di vino naturale e  non so se lo sarò ancora, ma pensavo di esserlo. Immagino che saranno le altre persone a deciderlo per me». Quindi ha chiarito di voler «tagliare fuori i sommelier che non hanno mai fatto una bottiglia di vino o che non hanno mai rischiato la loro vita e le loro finanze per avviare un'azienda vinicola» perché non ha «più intenzione di essere in debito con loro»

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Alberto Lupini


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