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Camaiola, antico vitigno sannita dall’alto potere colorante

Primo vitigno coltivato esclusivamente nella provincia di Benevento a essere inserito nell’elenco ufficiale dei vigneti italiani, il Camaiola un secolo fa fu erroneamente accostato con la Barbera di origini piemontesi

di Piera Genta
 
01 settembre 2021 | 08:30

Camaiola, antico vitigno sannita dall’alto potere colorante

Primo vitigno coltivato esclusivamente nella provincia di Benevento a essere inserito nell’elenco ufficiale dei vigneti italiani, il Camaiola un secolo fa fu erroneamente accostato con la Barbera di origini piemontesi

di Piera Genta
01 settembre 2021 | 08:30
 

Il Camaiola, antico vitigno sannita, è entrato da qualche mese nel Registro nazionale delle varietà di vite. Si tratta del primo vitigno coltivato esclusivamente nella provincia di Benevento a essere inserito nell’elenco ufficiale dei vigneti italiani. Coltivato principalmente nell’areale Telesino, per oltre un secolo è stato semanticamente confuso con la Barbera di origini piemontesi. Una confusione che ha avuto origine proprio all’inizio del Novecento a Castelvenere (Bn); una storia lunga che si intreccia con l’emigrazione nel Nord America dei primi produttori e con la presenza di una colonia valdese.

Uva Camaiola Camaiola, antico vitigno sannita dall’alto potere colorante

Uva Camaiola

Camaiola è un termine di cui non si trova traccia negli antichi vocaboli dialettali sanniti. Al contrario, come si legge negli scritti del giornalista Pasquale Carlo, in più opere di lingua francese che affondano le radici nella lingua occitana-provenzale (la lingua ufficiale dei valdesi), alla voce “camaia” si legge: «Noircir, barbouller de noir, tacher. La vìgne se camaia; le raisin commence à tourner», quindi un termine che descrive una varietà capace di macchiare di nero, un’uva dall’alto potere colorante, utilizzata nei decenni scorsi per “colorare” i vini, proprietà esaltata anche con tecniche di concentrazione.

Nel 2001 alcuni esperti evidenziano che la varietà coltivata nella Valle Telesina e riconosciuta come “Barbera del Sannio” nulla avesse a che vedere con la varietà originaria del Piemonte. Numerosi studi basati sull’identificazione genetica delle varietà di viti hanno confermato che l’uva erroneamente chiamata Barbera del Sannio è tutt’altra cosa rispetto alla Barbera del Monferrato ed è anche distante geneticamente dal patrimonio ampelografico campano, costituendo quindi una varietà unica.

Il vino si presenta di colore rosso intenso con riflessi violacei. Profumi netti di frutta rossa matura e marcata floreale di rosa con note vegetali. Morbido, poco tannico.

Gioca e Parti

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