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Buttafuoco Doc, troppe falsificazioni Si pensa ad un'associazione per la tutela

I vignaioli del Buttafuoco Doc sono vessati dalle continue falsificazioni che circolano sul mercato e così, non avendo un consorzio di tutela, pensano di unirsi in modo volontario per monitorare e tutelare il marchio

 
22 febbraio 2017 | 18:28

Buttafuoco Doc, troppe falsificazioni Si pensa ad un'associazione per la tutela

I vignaioli del Buttafuoco Doc sono vessati dalle continue falsificazioni che circolano sul mercato e così, non avendo un consorzio di tutela, pensano di unirsi in modo volontario per monitorare e tutelare il marchio

22 febbraio 2017 | 18:28
 

Nel corso del monitoraggio sul web della Doc Buttafuoco sono state riscontrate sul mercato bottiglie che, almeno nell’immagine, non risultano conformi a quella che è la normativa vigente. «Oggi la Denominazione d’origine controllata Buttafuoco è sana e riconosciuta sui mercati come prodotto di qualità - dichiara il direttore del Consorzio club del Buttafuoco storico Armando Colombi - ma purtroppo probabilmente a seguito della massiccia azione di promozione curata dal nostro Consorzio, abbiamo notato che alcune aziende iniziano a vendere vini marchiati Buttafuoco che non sembrano rispettare le normative vigenti».

Buttafuoco Doc, troppe falsificazioni Si pensa ad un'associazione per la tutela
 
«I Vignaioli del Buttafuoco non ci stanno più - aggiunge il presidente Giulio Fiamberti - è ridicolo che ci siano in giro bottiglie di prodotti Doc a dubbia conformità. Bisogna immediatamente bloccare chi specula su una denominazione che è prima di tutto risorsa del territorio e di chi ci lavora con fatica. Oggi la Doc Buttafuoco non ha un Consorzio di tutela, non ha un agente vigilatore che la vigili con costanza, non ha chi la promuove nell’interesse collettivo. Quindi visti gli sviluppi il Consorzio club del Buttafuoco storico si fa promotore per la nascita di un’Associazione volontaria per la tutela e la promozione della Doc Buttafuoco».
 
«Oggi inizia una nuova storia nelle terre del Buttafuoco - prosegue Colombi - abbiamo già cominciato ad acquistare le bottiglie di Buttafuoco Doc da consegnare agli enti per le verifiche necessarie e contestualmente abbiamo messo le basi perché finalmente qualcuno si occupi con rigore e disciplina del frutto della nostra terra. Il pressapochismo e la dubbia professionalità di qualcuno ha devastato l’immagine dei vini che nascono al sud del fiume Pò, oggi non c’è più posto per loro e per chi non rispetta le regole».

«A breve tutti i 150 utilizzatori della Doc Buttafuoco saranno invitati a unirsi per dare valore al loro lavoro - conclude Fiamberti - e sono sicuro che chi ci crede nella propria terra non ci penserà due volte ad aderire e collaborare attivamente».

Per informazioni: www.buttafuocostorico.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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