Birra, tagliate le accise alla produzione. Esultano produttori e clienti
Nel maxi emendamento alla Legge di Bilancio è sicuro il taglio delle tasse a seconda dei quantitativi prodotti. Obiettivo: sostenere un settore capace di produrre 15,9 milioni di ettolitri e che coinvolge 140mila addetti
Mentre la Commissione bilancio e il Senato stanno limando gli ultimi punti del maxi emendamento alla Legge di Bilancio, c'è già chi festeggia in attesa dell'ufficialità del provvedimento. Si tratta del comparto birraio a cui sono state tagliate le accise al fine di sostenere un comparto e la relativa filiera nonché aumentare la produzione di materie prime italiani. Il tutto per dare slancio a un settore composto da attori di diversa "taglia" (dalle grandi aziende ai piccoli birrifici artigianali) e che da sempre conquista gli italiani che ne consumano 35,1 litri pro-capite a fronte di una produzione di 15,9 milioni di ettolitri totali.
Sconto del 50% per i piccoli birrifici artigianali
La norma sul taglio delle accise al settore brassicolo «prevede che per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri lo sconto sulle accise salga sino al 50%; per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30%. Mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20%», sintetizza la Coldiretti. A questo taglio si aggiunge anche una graduale riduzione d'accisa sino a 2,90 euro per ettolitro e per grado Plato (ossia l'unità di misura della densità di una soluzione) nel 2023.
Obiettivo: riavviare la "primavera della birra" in Italia
L'obiettivo è quello di favorire un settore che, nel 2019, sembrava in rapida ascesa. Tanto che gli addetti ai settori si spingevano a parlare di una vera e propria "primavera della birra" in Italia con la nascita e lo sviluppo di realtà artigianali (capaci di produrre fino a 550 milioni di ettolitri all'anno) e industriali, la proposta di nuovi prodotti e un crescente utilizzo di materie prime agricole 100% Made in Italy. Un trend positivo che ora va risospinto. Soprattutto in termini di fiscalità e attrazione degli investimenti. A sperarci sono anche gli oltre 140mila addetti che lavorano nel mondo della birra.
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Consumatori sempre più attenti ora si rivolgono al sommelier della birra
Alla finestra ci stanno anche i consumatori. Negli ultimi anni, infatti, i beer lover italiani hanno sviluppato un consumo sempre più raffinato e consapevole sapendo apprezzare specialità con caratteristiche distintive e particolari: dalla birra alle foglie di ulivo del Lazio a quella pugliese al carciofo, dalla birra senza glutine al riso Carnaroli del Piemonte a quella con la zucca, dalla birra con le arance di Sicilia a quella con le scorze di bergamotto, da quella alla ciliegia a quella con le fragole, da quella al miele di erica alla birra con le prugne e non mancano neppure la birra al pane e quella al grano saraceno. E questo anche grazie all'emergere di nuove figure come quella del sommelier della birra che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali a tavola.
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Alberto Lupini
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