Bicchieri da birra: forme, stili e innovazioni per una degustazione perfetta

In questo approfondito viaggio nel regno della birra, scopriamo l'importanza dei bicchieri specifici progettati per esaltare le diverse caratteristiche aromatiche delle varie birre . Dalla versatilità dell'Imperial Pint alle eleganti forme dei calici belgi come Tulip e Thistle, forniremo una guida completa alla scelta del bicchiere ideale per ogni tipologia di birra

16 febbraio 2024 | 05:00
di Davide Bortone

Ad ogni birra il suo bicchiere, proprio come per il vino o i distillati. Le diverse forme e stili dei bicchieri da birra sono progettati per esaltare le componenti aromatiche dei diversi tipi di birra, sia al naso che al palato. Ogni calice, infatti, ha una sua anatomia. Ciò che li distingue sono innanzitutto le dimensioni, spesso correlate al contenuto alcolico.

Quale bicchiere scegliere in base alla tipologia di birra

Per birre leggere, chiare, di bassa fermentazione i bicchieri consigliati sono il Willi-Becher biconico o calice da Pilsner. La forma slanciata e stretta di questi bicchieri sostiene la bollicina e accentua la delicatezza. Anche se ampiamente utilizzato, il boccale può mantenere più a lungo il refrigerio della bevanda a scapito della valorizzazione degli aromi.

Per birre ambrate o scure, di bassa fermentazione i bicchieri consigliati sono boccali o calici tozzi, chiamati anche pokal perchè la forma bombata favorisce appunto birre più maltate, permettendo una migliore degustazione.

Per birre chiare, leggere ad alta fermentazione ci si aspetta si possa incontrare una quota maggiore di profumi rispetto alle Lager. In questo caso ci si può spingere verso una pinta (nelle sue differenti tipizzazioni: nonic, a tulipano, americana) se ci approcciamo a stili di provenienza anglosassone o statunitense. Questa tipologia di bicchiere esalta gli aspetti tattili della bevuta, più che le componenti aromatiche. Per riuscire a sottolineare le sfumature di queste birre, pensiamo a qualche forma più svasata, che può ricordare un calice o un tulipano.  Nel caso di birre afferenti alla tradizione belga, quindi tipicamente ancor più profumate, il consiglio è di utilizzare bicchieri con una certa svasatura, dalla forma a tulipano. Questa aiuterà moltissimo a esprimere tutte le sfumature siano esse Blanche, Blonde o Saison.

Per le birre ambrate o scure, forti, ad alta fermentazione sono preferibili bicchieri d'impatto, anche per dare “un tono” a birre ritenute più importanti. Che si tratti di birre della tradizione anglosassone/statunitense o delle più raffinate espressioni della tradizione belga, largo uso di coppe, tulipani larghi, o snifter (quelli che si usano per assaggiare il Cognac). Nel bicchiere serve spazio per accogliere tutta la potenza di queste birre. Ulteriore agevolazione è la possibilità di prendere il bicchiere nel palmo, utile a riscaldare il contenuto favorendo l'espressione di tutti i suoi profumi.

Per le Weizen (o birre di frumento) è consigliato l'apposito bicchiere Weizen-becher. Un bicchiere alto con svasatura che accoglie la schiuma generosa, rendendo la birra più gradevole ed espressiva.

In Italia, il TeKu o il calice da vino sono spesso utilizzati come bicchieri universali, ma è consigliabile seguire le indicazioni dei birrifici o sperimentare personalmente. Scegliere il bicchiere giusto può arricchire l'esperienza di degustazione, permettendo di apprezzare appieno le complessità di ogni birra.

I calici da birra: caratteristiche e tipologie

Per “bowl” (dall'inglese “ciotola”) si intende invece la parte che contiene la birra. Raccoglie gli aromi e può essere tenuta in mano per scaldare la birra, per un'esperienza sensoriale migliore, se non altro per le componenti olfattive volatili e per gli aromi. In particolare, una “bowl” concava, con la parte superiore affusolata, è ottima per conservare e concentrare gli aromi. Si parla poi di “bulb”, ovvero “bulbo”, per la componente anatomica del calice in cui concentrano gli aromi delicati, ideale per stili di birra con molta schiuma. Infine la “base”, ovvero la base del bicchiere, quella che gli dà stabilità. Può essere dotata di stelo, in modo da evitare di scaldare la birra mentre la si afferra, per berla. Ecco dunque i tipi più comuni di bicchieri da birra e le tipologie migliori di birra da consumare con ognuno.

American Pint

Tra i più semplici e versatili, è leggermente più largo alla bocca che alla base. È molto diffuso negli Stati Uniti, ma anche nelle birrerie europee ed italiane, dove viene utilizzato per servire un'ampia gamma di stili di birra.

La sua ubiquità è dovuta al fatto che è relativamente economico da produrre e facile da pulire e conservare.

Imperial Pint

Come l'American, il bicchiere da “Pinta Imperiale” è multiuso. Contiene tuttavia 11 cl in più, passando da 47 cl a 59. Si differenzia anche per il fatto che presenta un bordo più pronunciato.

Perfetto per servire birre Lager britanniche come Pale Ale, India Pale Ale, Amber/Red Ale, Brown Ale, Porter, Milk Stout, Oatmeal Stout e Scotch Ale.

Pilsner

Alto, sottile e leggermente più largo alla bocca, un bicchiere Pilsner rende visibili la brillantezza, la chiarezza e la frizzantatura delle Pilsner e di altre birre più leggere. Allo stesso tempo, aiuta a trattenere la schiuma della birra, che mantiene gli aromi volatili bloccati sotto il naso.

In genere, i bicchieri Pilsner contengono circa 0,5 litri. Gli stili di birra appropriati sono Pilsner, Lager, Bock, Helles Bock, Maibock, Vienna Lager, Blonde Ale, California Common, Lager giapponese e Witbier.

Tulip

Noti per la loro provenienza belga, hanno una forma a bulbo e un labbro svasato. Il bicchiere a tulipano è progettato per catturare la schiuma e promuovere l'aroma e il sapore delle birre belghe e di altre birre maltate e luppolate. Il suo gambo corto facilita la rotazione, migliorando ulteriormente la tua esperienza sensoriale.

Risultano perfetti per Belgian Strong Ale, Belgian Dark Ale, Barleywine, Double/Imperial Ipa, Belgian Ipa, Belgian Pale Ale, Bière de Garde, Flanders Red Ale, Gueuze, Lambic alla frutta, Saison, American Wild Ale e Scotch Ale.

Thistle

Sono una sorta di versione modificata del bicchiere a tulipano. La forma del bicchiere ricorda il fiore nazionale scozzese, il cardo per l'appunto (“thistle” in inglese).

È caratterizzato da un gambo corto, una parte inferiore bulbosa e una sezione superiore allungata, notevolmente più affilata e spigolosa di quella del tulipano. Stili di birra appropriati? Certamente le Scotch ale.

Tumbler

Il bicchiere Tumbler, o bicchiere a tumbler, è un tipo di bicchiere con una forma più corta e tozza rispetto a molti bicchieri da degustazione di birra.

Questo stile di bicchiere è spesso associato a una presentazione più informale e è comunemente utilizzato per birre più robuste e complesse. Si utilizza per le Lambic e le Gueuze.

Goblet

Noti anche come “Chalice” e caratterizzati da una ampia “bowl” rotonda, sostenuta da uno stelo spesso. I “Chalice” sono simili, ma tendono ad avere pareti della coppa più spesse. Entrambi i tipi possono presentare spesso incisioni o intarsi.

Il loro design a bocca larga favorisce sorsi grandi e abbondanti di birre corpose e scure come Ipa belghe, Belgian Strong Dark Ale, Dubbel, Tripel e Quad.

Ipa

Le creste del vetro delle Ipa arieggiano la birra luppolata ad ogni sorso, rilasciando aromi volatili. Nel frattempo, la coppa alta e piuttosto snella, affusolata, concentra e dirige gli aromi del luppolo al naso.

Alcuni bicchieri Ipa sono incisi sul fondo, per aiutare a rilasciare la carbonatazione e promuovere un flusso costante di bollicine.

Stout

La forma della base e l'angolo del boccale accentuano le caratteristiche dei malti tostati e le note di caffè e cioccolato che definiscono le birre Stout. Le fattezze del calice consentono un minimo scambio di calore tra la mano e il bicchiere, in modo che la birra rimanga fredda più a lungo.

La schiuma delle birre Stout può assumere un colore bianco o marrone ed è preservata dalle caratteristiche di questo calice.

Weizen

Il bicchiere Weizen (“birra di frumento”) presenta pareti sottili e una forma slanciata, per mostrare il colore e racchiudere gli aromi caratteristici, lasciando lo spazio adeguato per lo sviluppo di una schiuma spessa e soffice.

Un bicchiere Weizen contiene tipicamente circa mezzo litro di birra. È perfetto per Wheat Ale, Dunkelweizen, Hefeweizen, Kristalweizen e Weizenbock.

Stange

Noto anche come “Stange Kolsch”, dal nome del suo inventore, è un calice tedesco stretto, dritto e cilindrico. Come un flûte da Champagne, concentra gli aromi morbidi di luppolo e malto e preserva la carbonatazione.

A differenza del flûte, tuttavia, lo Stange ha una base spessa. Risulta appropriato per birre come Kölsch, Bocks, Lambic, Gose, Pilsner ceche, Rye, Altbier e Rauchbier.

TeKu

Ormai ampiamente riconosciuto come uno dei migliori bicchieri da birra artigianale disponibili sul mercato, il bicchiere Teku è stato progettato in Italia. È dotato di una coppa a tulipano da 0,33 o 0,41 litri, un labbro molto sottile e un elegante stelo lungo, che impedisce alle mani di trasferire calore alla birra.

Teku si autodefinisce appropriato per tutti gli stili, concentrando gli aromi e accentuando i profili aromatici. Risulta perfetto per Lambic e altre birre acide.

Pokal

Ha una forma simile a quella del bicchiere da Pilsner, il Pokal è probabilmente un'ulteriore evoluzione del bicchiere medievale a cui è stato aggiunto un gambo basso e solido. Si presta al servizio di birre double malt e birre ambrate.

Questa evoluzione di design migliora l'esperienza di degustazione della birra, offrendo un recipiente adatto ad assaporare queste particolari birre.

Mug

È il classico “boccale”, disponibile in una varietà di forme e dimensioni. Ciò che vale per tutti è il manico, presente su un lato. Sostituisce in questo senso lo stelo, aiutando a prevenire il trasferimento di calore dalla mano alla birra.

I boccali di birra tendono anche ad avere pareti di vetro relativamente spesse, per un maggiore isolamento e conservazione del freddo. Sono i classici bicchieri da pub, per birre americane, tedesche, inglesi e irlandesi di tutti i tipi.

Boots

Tra le forme più stravaganti di calici da birra c'è quella a stivale. Noti anche come "Das Boots", sono popolari nei festival di mezzo mondo, a partire dagli Stati Uniti. Sono spesso usati per giochi di degustazione. La loro origine, però, è da ricercare nella birra bavarese. Secondo la leggenda, un generale prussiano promise alle sue truppe che avrebbe bevuto una birra dal suo stivale di cuoio in cambio di una vittoria sul campo di battaglia.

Cosa che avvenne puntualmente. Il militare commissionò così la realizzazione di un calice in vetro del suo stivale, per evitare di dover bere dai propri stivali usati. Una forma divenuta poi popolare, tanto da essere inserita tra quelle tradizionali dell'Oktoberfest. Grazie ai soldati di ritorno della Seconda Guerra Mondiale, il calice a stivale arrivò in Nord America, diffondendosi così anche all'estero. Risulta congeniale con birre Witbier e diverse birre tedesche.

Birra, l'importanza della spillatura e del calice 

Siamo abituati a giudicare vino, birra, spirits e addirittura l'acqua come prodotti finiti. Ma se quel vino, quella birra, quello spirits e quell'acqua finiscono per piacerci più di altri, il merito non è solo loro. C'è tutto un mondo dietro al beverage di qualità, che dipende dalle aziende che studiano quotidianamente soluzioni per assicurare un servizio perfetto delle nostre bevande preferite.

Esaltandone le qualità peculiari, come veri e propri megafoni di tipicità, originalità e piacevolezza. Ne sa qualcosa Daniele D'Ambrosio, brand & e-commerce Manager di Savese Srl, azienda di Rivalta di Torino che è tra i brand simbolo del Made in Italy nel settore della creazione e distribuzione di attrezzature per la refrigerazione e la spillatura di bevande. Un impegno costante che si riflette nella progettazione avanzata, sempre all'avanguardia anche sul fronte “green”.

Savese, eccellenza italiana nella spillatura con attenzione al green

Ed è proprio il made in Italy il tratto distintivo che guida la filosofia di innovazione di Savese. La produzione avviene esclusivamente negli stabilimenti italiani, con il supporto di partner e fornitori di primissima qualità. «Ci occupiamo di sistemi per spillatura di bevande - spiega D'Ambrosio - prevalentemente birra, vino e acqua. Lavoriamo con birrifici, micro birrifici e multinazionali. Il tema predominante in questo momento è il green, su tutta la filiera. In un mondo in cui le multinazionali si stanno orientando su ingredienti particolari e biologici, capaci di dare vita a prodotti unici, sempre più ricercati, per noi è ancora più fondamentale garantire la perfezione dei sistemi di spillatura. Essendo nel settore da decenni, abbiamo un know-how ben radicato nell'esperienza».

Un approccio che si riversa sul prodotto finito: «Utilizziamo acciaio e componentistica di altissima qualità - precisa ancora Daniele D'Ambrosio - nel segno della combinazione tra materiali ed esperienza. Negli anni abbiamo imparato moltissimo, perché per ottenere una spillatura perfetta, di base, ci deve essere il giusto raffreddamento della bevanda. I nostri “sotto banco” permettono un raffreddamento impeccabile e questo consente una mescita perfetta per tutti i tipi di birra».

Non tutte le birre vanno servite alla stessa temperatura. «Ma Savese ha una soluzione per tutte le tipologia di birra - assicura il brand & e-commerce Manager - da quelle che vanno servite fredde, a 4 gradi, a quelle che prediligono per esempio gli 8 gradi. Ora stiamo perfezionando il raffrescamento a 0 gradi: un progetto del quale non posso ancora rivelare i dettagli. Una tecnologia che assicurerà un perfetto matrimonio con alcune tipologie di birra».

Altro tema fondamentale per la qualità del prodotto finito è la temperatura di conservazione. «Avere un sotto banco che mantenga la temperatura costante è difficile - spiega D'Ambrosio - e siamo arrivati agli altissimi standard attuali dopo anni di sperimentazioni di successo, nel settore. Non siamo mai fermi, come dimostra la presenza in azienda di un reparto ricerca & sviluppo attivo non solo per rimanere al passo coi tempi sul fronte della colonna o di altri componenti importantissimi come il rubinetto, ma anche su tipologie di raffreddamento costante in ottica green. Tutte le nostre linee sono certificate in classe energetica A, secondo il capitolato interno. Si tratta di macchine programmate per attivare la modalità stand-by quando non vengono utilizzate, riducendo ulteriormente i consumi senza danneggiare il prodotto».

Savese
Via Savona 9/A - 10040 Rivalta di Torino (To)
Tel 011 9005695

Rastal, design e innovazione sensoriale nei bicchieri da birra

Fondamentale, poi, il calice in cui viene servita la bevanda. Tra le aziende leader c'è Rastal, attiva dal 1919 e famosa in tutto il mondo per il design dei suoi prodotti che hanno ottenuto oltre 180 premi e riconoscimenti, facendone uno dei marchi per eccellenza nel mondo del Beverage e della degustazione professionale. «Il calice da birra - commenta Mara Ferri dalla sede di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza - è sempre molto apprezzato sia dai birrai che dai loro clienti. Un riferimento nel settore delle birre artigianali resta il calice Teku. È uno dei pochi in cristallino a gambo stirato, una rivoluzione del mondo birrario nata in Italia dalla collaborazione tra Teo Musso, Lorenzo Dabove, Rastal ed esportata in tutto il mondo».

Perché il calice? «In generale - risponde Ferri - bere la birra in un calice è particolarmente interessante per poter apprezzare le birre aromatiche in tutte le loro sfaccettature, in generale il calice valorizza la bevuta e in un paese come l'Italia dove il pairing tra birra e cibo è molto importante il calice diventa l'apparecchiatura ideale in ogni ambiente». Che siano creati da un design Tumbler per una straw-blond lager o siano modellati come un innovativo calice Teku per birre artigianali, i bicchieri creati da Rastal metteranno in luce il carattere distintivo di ogni birra. Pensati per enfatizzare l'esperienza multisensoriale del consumatore e al contempo soddisfare le esigenze pratiche dei professionisti della ristorazione, trasmettono la passione per la birra che unisce questo brand ai suoi clienti nel mondo.

Rastal Italia
Via A. Calvi 35 - 29015 Castel San Giovanni (Pc)
Tel 0523 883805

Tof, accessori per la spillatura che valorizzano le bevande nobili

Mirella Tonati, Senior Sales Executive di Tof, porta invece l'esperienza di un altro brand diffuso e apprezzato in Italia: «L'ambiente che ci circonda è essenziale per il benessere - sottolinea la Senior sales executive dell'azienda di San Maurizio d'Opaglio, in provincia di Novara - e così come per l'uomo, ogni elemento può dare il meglio di se trovandosi nelle situazioni più adeguate. Quando un buon vino viene conservato nel giusto ambiente e con la temperatura ideale, al momento della degustazione saprà sprigionare tutti i profumi e sapori. In Tof applichiamo queste teorie e selezioniamo le migliori materie prime per produrre i nostri accessori per la spillatura di bevande».

«Birra, vino, soft drinks e persino acqua devono scorrere attraverso le giuste materie prime per poter mantenere le originali caratteristiche organolettiche e regalando il meglio della bevanda al consumatore. È una ricetta semplice - conclude Tonati - fatta di 75 anni di esperienza e di consapevolezza che quando si tratta di Birra o Vino, anche se ottenute da spillatura, queste sono pur sempre bevande nobili, che vanno valorizzate anche in virtù del prezioso lavoro per ottenerle».

Tof nasce nel 1948 sulle sponde del Lago d'Orta, tra Piemonte e Lombardia. Una zona con una secolare tradizione nella lavorazione dei metalli, dapprima a livello artigianale poi con un forte sviluppo industriale, che ne ha fatto un distretto produttivo di importanza internazionale. Tre le unità produttive di Tof ancora presenti, per un totale di 10mila metri quadrati, nel segno di costanti investimenti in macchinari a tecnologia avanzata, automazione dei processi produttivi e una rete consolidata di partner e fornitori.

«Questi fattori - evidenzia l'azienda - consentono di associare la massima qualità ed affidabilità dei prodotti alla competitività commerciale, di far convivere un'elevata potenzialità produttiva con una grande flessibilità e disponibilità nei confronti delle esigenze di personalizzazione dei clienti».

Tof
Via dell'Erica 16/18 - 28017 S. Maurizio d'Opaglio (No)
Tel 0322 915919

Bicchieri da birra, un viaggio attraverso i secoli e le culture

L'evoluzione del bicchiere da birra è intrisa di storia, dalle antiche civiltà sumero-babilonesi ed egiziane fino ai giorni nostri. Nonostante oggi possa apparire scontato, il bicchiere di vetro inizia a diventare di pubblico dominio da circa 150 anni. I Fenici, pochi decenni prima dell'Anno Zero, scoprono le prime tecniche per la produzione del vetro, ma per secoli rimarrà un materiale associato alla sua fragilità, e riservato ai ceti più abbienti per il costo elevato.

In un passato remoto, la birra veniva quindi consumata da contenitori comuni, simili ad anfore, con gigantesche cannucce di giunchi. Solo nelle élite dell'antico Egitto si usavano cannucce personali, spesso decorate con pietre preziose, un vero status symbol dell'epoca.

Successivamente, varie culture adottarono contenitori diversificati, come pelli, vasi di terracotta, otri di legno e corna animali. Nel Medioevo, la legislazione si orientò verso la standardizzazione delle misure di vendita della birra nelle taverne, spaziando dalla Baviera al Regno Unito, per motivi principalmente legati alla tassazione.

La Baviera è famosa per i suoi boccali di coccio, che persistono ancora oggi nei tradizionali biergarten estivi. Questi boccali, come lo steinkrug da mezzo litro, dotato dell'holzdeckel (coperchietto di legno), sono emblemi della tradizione birraia bavarese. Introdotti tra il 1300 e il 1500, sono noti per mantenere la birra fresca a lungo.

Nel Regno Unito, la pinta è un'icona, rappresentando inizialmente una misura di capienza più che una forma specifica. Dagli anni '20, il dimpled mug, una tazza di vetro con manico, caratterizzata dalla lavorazione a sbalzo, era popolare per le birre ambrate. Negli anni '60, è stata sostituita dalla celebre nonic, la pinta con la gobba, amata per la sua praticità.

In Belgio, il paradiso dei collezionisti di bicchieri, ogni birra è associata a un bicchiere specifico. Ogni café è un tripudio di coppe, calici e tulipani, creando una varietà che sfiora la maniacalità. In alcuni locali, i bicchieri sono così preziosi che viene richiesta una cauzione in cambio di una scarpa, issata in una cesta appesa al soffitto fino alla restituzione del bicchiere vuoto.

Il bicchiere da birra, nel corso dei secoli, è diventato non solo un contenitore, ma un elemento culturale e simbolico, riflettendo la ricchezza e la diversità delle tradizioni birrarie nel mondo.

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