Il Belgio come l'Irlanda: verso le etichette allarmistiche sul vino

Il Belgio vara una legge che impone l'introduzione di avvertenze sanitarie su vino e alcolici, come l'Irlanda. Federvini protesta: «Auspichiamo che l'Italia intervenga con decisione e puntualità nella sede prevista»

09 aprile 2024 | 10:47

A pochi giorni dall'inizio del Vinitaly di Verona, il Belgio ha deciso di seguire l'esempio dell'Irlanda e varare una legge che impone l'introduzione di avvertenze sanitarie per il consumo di bevande alcoliche. Le nuove etichette, simili a quelle già presenti sui pacchetti di sigarette, dovranno includere indicazioni chiare sugli effetti negativi dell'alcol sulla salute. L'obbligo riguarderà non solo le bottiglie e i lattine, ma anche tutte le forme di pubblicità, dai cartelloni ai social media.

I rischi del provvedimento del Belgio sulle etichette allarmistiche su vino e alcolici

«L'impegno del settore per tutelare i minori non è in discussione - commenta la presidente di Federvini, Micaela Pallini. Restiamo convinti che vadano fatti sforzi per contrastare ogni forma di promozione delle bevande alcoliche verso i minori, così come è massimo l'impegno per combattere l'abuso di alcol, come dimostrano l'iniziativa “No Binge”, promossa da Federvini in collaborazione con diverse università italiane e in sede europea iniziative quali Wine in Moderation. Tuttavia non possiamo non denunciare i rischi di un provvedimento come quello belga e per questo auspichiamo che l'Italia intervenga con decisione e puntualità nella sede prevista, attraverso un parere circostanziato entro la scadenza prevista del 22 aprile».

Da un lato, infatti, l'ampia definizione che viene data di “pubblicità” rende il campo di applicazione della norma belga pressoché sconfinato, con il rischio che anche un'etichetta o elementi tipici della presentazione di una bevanda alcolica possano rientrare nella definizione di pubblicità e, quindi, obbligati a riportare il messaggio sulle avvertenze sanitarie. Dall'altro, l'avvertenza sanitaria, il cui contenuto e forma saranno decisi dal ministero della Salute belga, lasciano i produttori italiani di vini, aperitivi, amari, liquori e distillati Made in Italy nell'ambiguità più totale non avendo alcun elemento per poter valutare nel complesso il provvedimento, con l'aggravante di non poter ricorrere a nessun altro messaggio equivalente.

Etichette allarmistiche sugli alcolici anche in Belgio, il commento e la speranza di Federvini

Dopo il caso degli health warnings introdotti dall'Irlanda, largamente contestati in Europa e non solo, e alla luce di questa nuova iniziativa belga, Federvini sottolinea l'importanza che non vengano prese singole iniziative nazionali non allineate a livello europeo in quanto tali azioni unilaterali potrebbero compromettere l'armonizzazione normativa e l'efficacia complessiva delle misure comunitarie.

«Se la pubblicità delle bevande alcoliche in tutta l'Unione europea è materia già regolamentata - ricorda la Pallini - in Italia con il codice di autodisciplina della comunicazione commerciale dell'Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria, prima, e con le linee guida promosse dalla Federazione stessa, poi, abbiamo voluto scrivere nero su bianco che è vietata verso i minori qualsiasi forma di pubblicità diretta e indiretta. Ma non è questo il punto perché il vero rischio che si cela dietro al provvedimento belga è di ritrovarci fra qualche anno un messaggio sanitario sulla falsariga di quello irlandese».

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Alberto Lupini


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