Autoctoni che Passione Riconoscimento a sei etichette

Nell’ambito di Autochtona si è svolto il concorso “Autoctoni che Passione!”, premio suddiviso in sei categorie e dedicato alle tipicità enologiche italiane strettamente legate al loro territorio d’origine

17 ottobre 2018 | 14:50
L’elenco dei vincitori dell’edizione di quest’anno presenta alcune novità e molte conferme ed esprime in generale un omaggio alla vocazione vinicola di alcuni dei territori italiani più storici e affermati, lasciando tuttavia il doveroso spazio a produzioni enologiche di grande fascino, in territori geograficamente delimitati ma molto caratteristici.



La lista dei premiati si apre con una riconferma: il premio Miglior Vino Rosso è infatti andato all’azienda Claudio Alario, già vincitrice nella stessa categoria nel 2017, che quest’anno si è aggiudicata la prima posizione con il suo Valletta Barbera d'Alba Doc 2016.
 
Piemontese anche il Miglior Vino Bianco, assegnato al Poggio dello Scagno Derthona Timorasso 2016 dell’azienda La Vecchia Posta.

Il riconoscimento Migliori Bollicine vede premiata ancora una volta la realtà emiliana Cantina della Volta, che quest’anno ha conquistato il titolo con il suo Cdv Brutrosso Lambrusco di Sorbara Doc Spumante Brut Metodo Classico 2016.

Per il Miglior Vino Rosato bisogna andare al Sud dove c’è il Rosarò Salento Negroamaro Rosato Igt 2017 della tenuta Feudi di Guagnano, in Puglia.

Chiude l’elenco dei vincitori un vino isolano. Ad aggiudicarsi il riconoscimento del Miglior Vino Dolce è stata l’azienda siciliana Salvatore Murana con il suo Martingana Moscato Passito di Pantelleria Dop 2008.



Come spesso accade nei concorsi, anche in questo caso è stato assegnato un Premio Speciale Terroir che da tradizione incorona l’etichetta che meglio rappresenta l’espressione del vitigno legato al suo territorio di riferimento, è andato quest’anno all’Azienda Agricola Montefabbrello con il suo Aleatico Passito Elba Docg 2017.

«La degustazione “Autoctoni che passione!” - ha commentato Pierluigi Gorgoni, curatore del premio - è una prova molto interessante ma nel contempo necessita di grande concentrazione: il nostro compito come giurati è quello di muoverci sul filo della comprensione di vini ottenuti da vitigni molto diversi tra di loro e che rappresentano diverse aree d'origine. Questa è una grande responsabilità».

Ricco il panel dei giurati chiamati a raccolta per decretare i vincitori dei premi alla tipicità: Alessandro Franceschini (coordinatore del premio, direttore Viniplus di Lombardia e firma di primarie riviste di settore), Pierluigi Gorgoni (giornalista, enologo e docente della scuola Alma di Colorno), Valentina Vercelli (giornalista de La Cucina Italiana), Jacopo Cossater (giornalista freelance con diverse collaborazioni attive, tra cui Intravino e Grande Cucina), Leila Salimbeni (firma di primarie riviste dedicate al mondo del vino, tra cui Spirito DiVino e Pambianco Wine&Food), oltre ai professionisti di settore Andrea Gaviglio (Vinarius) e Antonio Falzolgher (sommelier AIS Trentino). A completare il team dei giurati anche tre ospiti internazionali: i giornalisti Michal Setka (Wine and Degustation Magazine) dalla Repubblica Ceca, Paul Howard (Wine Alchemy) dal Regno Unito e - come Presidente - Jens Priewe (giornalista con collaborazioni attive con Feinschmecker) dalla Germania.

Al termine della rassegna il giornalista internazionale Jens Priewe, presidente di giuria, ha commentato: «Sono lieto di aver potuto partecipare ad “Autoctoni che Passione!” e di aver avuto modo di scoprire molte etichette interessanti, con tensione e carattere. Credo che un aspetto essenziale per i vini contemporanei, per trovare il proprio spazio nel mercato mondiale, sia il fatto di potersi distinguere con un prodotto unico e speciale. L'Italia su questo aspetto ha tanto da dire e la degustazione di oggi ne è stata una dimostrazione».

Per informazioni: www.fierabolzano.it/autochtona

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Alberto Lupini


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