Asti Spumante e Moscato d’Asti, 90 anni di bollicine

Una grande mostra celebra e ripercorre la storia dal Consorzio, nato nel 1932, attraverso opere d’arte, immagini d’epoca ed esperienze immersive. 90 anni che scorrono piacevoli come un calice di Asti

11 ottobre 2022 | 11:30

Luva Moscato, in Langhe, Monferrato e Roero, incontra da alcuni secoli, il terroir più importante al mondo: terre emerse da fondali marini, composte in prevalenza da marna, limo, argilla e sabbia; colline ricche di sostanze organiche e minerali, collocate tra le Alpi e il Mare Mediterraneo. Un microclima influenzato da correnti d’aria marine che, abbinato a tecniche di vinificazione affinate negli anni, consentono all’Asti Spumante e al Moscato d’Asti di distinguersi nel panorama internazionale delle bollicine, grazie a profumi suadenti e un gusto aromatico, delicato e coinvolgente.

Un parco vitato composto da 10mila ettari, distribuito in 51 Comuni, coltivato da oltre 4mila famiglie di viticoltori che custodiscono un paesaggio vitivinicolo unico, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Una mostra per celebrare i 90 anni del Consorzio

In questo contesto, le attività di tutela e promozione della Denominazione, e del territorio di riferimento, vengono esercitate dal Consorzio di Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti. Nato nel 1932, il Consorzio compie 90 anni quest’anno. Per festeggiare l’importante anniversario, il Consorzio ha inaugurato un’importante mostra a Palazzo Mazzetti ad Asti, visitabile fino al 16 ottobre, per poi spostarsi a Torino, in concomitanza delle Nitto Atp Finals, in cui Asti Spumante sarà il vino della manifestazione sportiva, fino alla fine dell’anno.

L’organizzazione di una mostra rappresenta un importante evento che va ad aprire uno spazio di riflessione non soltanto celebrativo, ma utile anche per porre l’accento sul contributo - economico e culturale - che l’istituzione del Consorzio ha determinato in questo lungo lasso di tempo. Si è trattato dunque di mettere a valore e sistematizzare la grande varietà e quantità di materiali che, insieme, possono aiutare a comporre i tasselli della storia del Consorzio, rendendoli conoscibili e fruibili da parte del pubblico.

L’obiettivo è quello di garantire al visitatore un’esperienza appagante, che copra una serie di aree tematiche in cui si è svolta l’attività del Consorzio, così da fornire un’informazione completa, senza tuttavia dimenticare gli aspetti di comunicazione emozionale e storytelling. Un percorso esaltante, attraverso la storia della denominazione e del Consorzio, con l’esposizione e presentazione di elementi di narrazione, manifesti originali, foto di archivio, che rendono concretamente rappresentate le attività del Consorzio, delle aziende e dei viticoltori, il loro apporto concreto, le modificazioni avvenute negli stili di vita e nelle modalità di produzione.

Altro aspetto importante della mostra viene dedicato alle campagne pubblicitarie che, nel corso dei decenni, testimoniano come l’apertura alla produzione su larga scala, con investimenti in pubblicità non solo cartacea ma anche televisiva, abbiano reso riconoscibile nel mondo l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti.

20 grandi quadri luminosi per ripercorrere la storia

Il curatore della mostra, Pier Ottavio Daniele, ha organizzato l’esperienza suddivisa in sei ambienti diversi. Nella prima sala, 20 grandi quadri luminosi - attraverso immagini, foto storiche e illustrazioni - narrano la storia del Consorzio a partire dalla firma dell’atto costitutivo da parte dei rappresentanti del mondo agricolo e industriale, avvenuta nel pomeriggio del 17 dicembre 1932 nella sala Platone del Municipio di Asti, dove di fronte al notaio Angelo Conte veniva eletto il primo consiglio di amministrazione presieduto dall’On. Vincenzo Buronzo.

I quadri luminosi, in grado di esaltare i colori e le immagini illustrate dall’artista Giancarlo Ferraris, guidano i visitatori attraverso un interessante itinerario storico costellato dalle tappe cruciali che hanno caratterizzato l’evoluzione del Consorzio e della denominazione: dalle prime campagne promozionali alla partecipazione alle fiere internazionali, passando per la creazione del laboratorio analisi interno per il controllo della qualità del prodotto, il primo accordo interprofessionale per tutelare il lavoro dei viticoltori, l’arrivo della Doc e della Docg, arrivando fino ai giorni nostri, con la presentazione della campagna di promozione con l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti protagonisti dei brindisi alle Atp Finals di tennis.

Manifesti d’epoca dedicati alle bollicine dell’Asti

Si potranno ammirare le collezioni di manifesti originali e una serie di riproduzioni di immagini introvabili che ripercorrono la propaganda dell’Asti Spumante, che vedeva timidamente la luce nei primi del ‘900 e che si intensificò a cominciare dalla fine della Prima guerra mondiale, fino a quello che possiamo definire il periodo d’oro, negli anni a cavallo tra il ‘20 e il ‘30, in cui ne troviamo concentrato il maggior numero. Tra gli autori di spicco dei manifesti dedicati alle bollicine dell’Asti, si ha la possibilità di incontrare Armando Testa, Leonetto Cappiello, Guido Crepax, Rodolfo Paoletti e molti altri.

L’evoluzione della pubblicità in tv, dal Carosello ad oggi

Le cantine di Palazzo Mazzetti invece sono state dedicate alle proiezioni audiovisive, con una prima sala che presenta la lunga serie di caroselli che ha caratterizzato la promozione dell’Asti in televisione. Tra il 1959 e per tutti gli anni ‘60 sono Cinzano e Gancia a fare la parte del leone nei “caroselli” dell’Asti Spumante, ingaggiando attori quali Paolo Rosi, Scilla Gabel, Eleonora Rossi Drago, Toni Ucci, Erminio Macario e Arnoldo Foà e registi come i Fratelli Taviani (Gancia, 1964-1966), Ermanno Olmi (Cinzano, 1969-71) e Mauro Bolognini (Gancia, 1967-69). L’epopea di Carosello, con i suoi filmati di due minuti in cui era proibito citare il prodotto pubblicizzato, cui erano riservati i pochi secondi del “codino”, termina nel 1977, lasciano il posto a “spot” più veloci e “concentrati” sul prodotto.

Il tramonto di Carosello coincide con la fine del monopolio Rai e l’esplosione delle cosiddette tv commerciali a carattere generalista che spopoleranno per il ventennio successivo, fino all’arrivo del web da una parte e delle tv a pagamento e tematiche dall’altro. In questo contesto, la pubblicità televisiva dell’Asti Spumante pare dapprima rarefarsi, concentrandosi soprattutto in occasione del Natale. In alcuni casi, gli spot, come già prima alcuni Caroselli, sono “multiprodotto”, pubblicizzando l’intera gamma della casa, dall’Asti Spumante agli spumanti secchi.

 

Testimonial illustri

Le marche pubblicizzate dalle case spumantistiche si avvalgono di star internazionali del cinema (come George Clooney), della moda (come Naomi Campbell) e della musica (tra cui l’astigiano Paolo Conte). Tra fine anni ‘80 e inizio anni ‘90 vengono diffusi i primi spot pubblicitari del Consorzio dell’Asti, che verranno di nuovo prodotti e diffusi ad inizio anni 2000, quindi ripresi con le campagne affidate allo chef Alessandro Borghese e al barman Giorgio Facchinetti.

Full immersion tra bollicine e cultura

L’ultima sala sotterranea si presenta con un’installazione immersiva: le bollicine avvolgeranno i visitatori in un trionfale perlage animato, accompagnato dalle letture in sottofondo di alcuni celebri passaggi degli autori delle terre dell’Asti Docg: Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Augusto Monti, Giorgio Faletti, Luigi Tenco, Vittorio Alfieri, Giorgio e Paolo Conte.

90 anni di storia, che scorrono piacevoli come un calice di Asti.

 

Per informazioni: www.astidocg.it

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Alberto Lupini


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