La 75ª edizione del congresso di Assoenologi, andato in scena a Verona, presso i locali di Verona Fiere, ha tracciato una rotta ben definita da seguire per uscire dalla crisi economica. Puntare su vino ed enoturismo per valorizzare il made in italy anche da questo punto di vista e ripartire di slancio. Su 30mila cantine aperte al pubblico però, soltanto 8mila al momento sono attrezzate per le visite guidate. Alla manifestazione hanno partecipato tanti addetti ai lavori, ma anche ospiti speciali come il giornalista Bruno Vespa, Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, Dario Stefàno, presidente della Commissione permanente Politiche Unione europea del Senato della Repubblica, Donatella Cinelli Colombini, presidente de “Le donne del vino”, Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione. Per l'occasione Dario Stefàno è stato premiato come personaggio dell'anno.
Assoenologi: il futuro del vino è il connubio con l'enoturismo
Il 75° congresso nazionale di Assoenologi, che si è svolto a Verona nei giorni scorsi, ha tracciato la rotta da seguire per rilanciare il settore. «Il vino è cultura e passione. Il vino è una delle icone più rappresentative del made in Italy nel mondo. E questo grazie soprattutto ai produttori e a noi enologi che abbiamo saputo dare una nuova impronta professionale, rendendo i prodotti sempre più alti sotto il profilo qualitativo. Rappresentare l'Associazione degli enologi ed enotecnici italiani, per me, è motivo di grande responsabilità, ma anche di immenso orgoglio». A dirlo è il Presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella. «Il vino italiano da circa 40 anni è il simbolo di un vero e proprio rinascimento del nostro Paese e da allora ha sempre recitato un ruolo di primo piano grazie anche a figure sempre più specializzate che hanno permesso di adottare principi viticoli ed enologici improntati alla cultura scientifica», ha ripreso Cotarella. Essere quindi sempre pronti ad istruirsi, ad evolversi, a cambiare. Questo è il messaggio che questo intenso congresso ha comunicato con l’apporto di importanti figure scientifiche che con le loro relazioni hanno dato degli spunti sui quali continuare la formazione permanente.
Valorizzare le cantine
Donatella Cinelli Colombini, presidente de “Le donne del vino” durante il congresso ha affermato che “i turisti vanno presi per la gola. «Su 30mila cantine aperte al pubblico solo 8mila, circa, sono ben organizzate e questo è un grosso errore - ha detto - L’enoturismo è il nostro futuro. L’enoturista spende il doppio del turista normale. È inconcepibile non essere pronti a coprire questa immensa fascia di reddito». E proprio sull'enoturismo si sono soffermati il senatore Stefàno: «L’enoturismo - è stato sottolineato - Può essere una leva competitiva fondamentale anche per la ripartenza economica del Paese perché permette di qualificare l’offerta turistica italiana attraverso un tratto identitario qual è il vino». Sergio Cimino, docente di organizzazione aziendale e strategia d'impresa in diverse università, ha inoltre spiegato che in Italia sono presenti 46.000 imprese che si interessano di vino, ma solo 240 hanno un fatturato superiore a 20 milioni di euro l’anno. Queste 240 aziende coprono l’82% del mercato, il restante 99,5% ne coprono solamente il 18%. Ci sono quindi margini per valorizzare il prodotto vino e trarre importanti margini di profitto.
Il premio Personaggio dell'anno va a Dario Stefàno
Il premio Personaggio dell’anno di Assoenologi è stato conferito a senatore Dario Stefàno, per l'impegno e la passione nella promozione e nella valorizzazione dell’enoturismo e per la vicinanza ad Assoenologi nella tutela dei titoli professionali di enotecnico ed enologo. Due, invece, i Premi speciali assegnati da Assoenologi a personalità che si sono distinte nel mondo del vino e ospiti del 75° Congresso. Il primo è andato ad Alberto De Iseppi, che si è aggiudicato il “Premio Miglior Ricerca Italiana” per lo studio sulla valorizzazione delle fecce di vinificazione come fonte di mannoproteine per l’enologia. Invece al giornalista Giuseppe Cerasa è andato il “Premio alla Comunicazione” , per l'obiettiva ed efficace comunicazione del mondo dell'enogastronomia italiana.
L'enologo e l'importanza di comunicare
Vincenzo Russo, docente di Psicologia e neuromarketing presso la Iulm di Milano, ha mirabilmente spiegato come le emozioni siano un elemento fondamentale della vita cognitiva e dell’importanza di saperle comunicare. Parole sostenute anche da Cottarella «l’enologo deve sempre più saper comunicare perché lui conosce la storia “vera” di quel vino, è lui che lo segue dalla vigna al bicchiere».
Assoenologi ha compiuto 130 anni
L’associazione, nata nel 1891 (quest’anno compie 130 anni), conta 4.500 soci e l’11% è donna. Una di queste, Sissi Baratella, enologo e comunicatrice, ha magistralmente condotto, con il sorriso ma anche con carattere deciso, il convegno. Poche altre donne si sono viste sul palco anche se, come ha detto Donatella Cinelli Colombini: «le donne trasformano il vino in soldi essendo i riflettori che fanno vendere il vino». E, aggiungiamo noi, puoi fare il vino migliore al mondo con l’enologo più importante ma se non lo sai comunicare e vendere, serve a poco.