Antinori, 50 anni di Tignanello e un regalo per Firenze: il restauro di Ponte Vecchio
La famiglia Antinori celebra i 50 anni di Tignanello, lo storico supertuscan conosciuto in tutto il mondo e ha annunciato la propria partecipazione al restauro conservativo di uno dei simboli di Firenze, Ponte Vecchio
Il 2024 rappresenta un anno speciale per la famiglia Antinori che celebra i 50 anni di Tignanello, lo storico supertuscan conosciuto in tutto il mondo e ambasciatore dell'artigianato produttivo vitivinicolo made in Italy e ancor più del Made in Tuscany.
In una conferenza stampa alla presenza del sindaco di Firenze, Dario Nardella, la famiglia Antinori al completo ha annunciato di partecipare al restauro conservativo di uno dei monumenti simbolo della città, Ponte Vecchio. In particolare la famiglia Antinori si occuperà del progetto più ampio del restauro, sostenendo la parte relativa ai prospetti del ponte.
Marchesi Antinori e Firenze, una storia antica
«La storia della nostra famiglia è da sempre legata a doppio filo alla città di Firenze sin dal XIII secolo», ha raccontato Piero Antinori, presidente onorario di Marchesi Antinori che ha aggiunto: «Una città che ci ha dato tanto in questi secoli, motivo per cui ci fa particolarmente piacere poter essere parte di questo importante progetto. I 50 anni di Tignanello sono l’occasione perfetta per poter supportare il Comune di Firenze in questo nuovo progetto di conservazione di Ponte Vecchio, un simbolo della città di Firenze nel mondo e un orgoglio per tutti noi fiorentini».
Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha spiegato: «Questo ponte è il simbolo della città, ha resistito ad alluvioni, incendi, l’invasione nazifascista. Adesso, per la prima volta nella sua storia centenaria, sarà oggetto di una complessa operazione di restauro che ne consentirà una completa valorizzazione. Ponte Vecchio non ha ovviamente problemi di stabilità, è saldo e ancorato, ma soffre dei malanni tipici di un qualunque manufatto posto all’aperto, soggetto ai fenomeni atmosferici e alle piene del fiume».
«Si tratta di un progetto storico – ha sottolineato Nardella - perché mai Ponte Vecchio ha avuto un intervento di restauro di questa complessità tecnica. Alla fine avremo un ponte ancora più bello di come siamo abituati a vederlo. Ringrazio profondamente la famiglia Antinori per questo dono speciale che ha voluto fare a Firenze: è grazie alla sensibilità e alla generosità di questi gesti che pubblico e privato insieme possono prendersi cura del patrimonio artistico e storico della città».
Marchesi Antinori e Ponte Vecchio: il restauro
Costruito nella prima metà del Trecento e oggetto di vari rifacimenti e consolidamenti nel corso dei secoli, Ponte Vecchio non aveva mai ricevuto interventi di restauro conservativo, mirati a una sua valorizzazione anche dal punto di vista estetico. I lavori interesseranno il restauro dei materiali originari di tutti gli elementi presenti quali armille, prospetti, arcate, pile, spalle, muri d’ala, pavimentazione e i parapetti nelle due piazzette centrali, al fine di garantirne la loro conservazione nel tempo. Contestualmente, saranno realizzate le opere necessarie al miglioramento della gestione delle acque meteoriche.
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In particolare, le lavorazioni, nel loro complesso, si articoleranno in diverse operazioni dalla disinfestazione e disinfezione delle superfici per l’eliminazione di alghe, muschi, licheni e piante infestanti alla pulitura dei materiali da depositi incoerenti di particellato atmosferico, sostanze chimiche veicolate dalle acque meteoriche o dall’umidità di risalita, di efflorescenze saline, “croste” derivate dalla combinazione chimica di sostanze inquinanti presenti nell’ambiente. Si interverrà anche con la rimozione di stuccature ed elementi o sostanze inidonee applicate in precedenti interventi, con le riprese dei giunti deteriorati, disgregati e mancanti, la ricostruzione di elementi lapidei e strati di intonaco, l’integrazione con elemento lapideo o riempimento con pezzatura in pietra forte e malta, la protezione delle superfici in pietra, intonacate, elementi in metallo e la stilatura dei giunti fra le pietre e sostituzione degli elementi fortemente degradati.
Inoltre, avverrà il consolidamento sia dei materiali in base allo specifico tipo di degrado, in particolare stuccatura, microstuccatura e presentazione estetica per colmare le discontinuità presenti sulla superficie della pietra e a offrire resistenza agli agenti di degrado quali inquinanti atmosferici, chimici biologici e a infiltrazioni d’ acqua, oltre a quello di fessure, di fratture e della lesione principale. Infine si procederà con il restauro della pavimentazione in pietra e delle cimase in pietra serena sui parapetti delle piazzette. Per quanto riguarda le tempistiche, i lavori da effettuare sulla pavimentazione sono programmati nel periodo ottobre/novembre 2024, i lavori sulle pile e sulle spalle del ponte sono previsti nel periodo estivo 2025, mentre quelli relativi ai prospetti sono previsti nell’estate 2026.
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