Amarone, giù i prezzi sugli scaffali Mosse che non fanno bene al vino
Il Consorzio Valpolicella è preoccupato per l'abbassamento anche drastico dei prezzi delle bottiglie nei punti vendita nonostante le quotazioni stabili. Strategie che influenzano negativamente i mercati
21 luglio 2020 | 11:28
Un’oscillazione anomala dei prezzi per ottenere incassi maggiori e rapidi era quello che - con la ripresa delle attività dopo il lockdown - si temeva in tutto il mondo dell'Horeca, dalla ristorazione al caffè, fino al mercato del vino. Le associazioni hanno da subito auspicato di mantenere le quotazioni in linea, ma qualcuno non ha ascoltato e ha agito al contrario. L’ultima preoccupazione arriva dal Consorzio Valpolicella che ha notato come sugli scaffali i prezzi di Amarone e Ripasso siano crollati nonostante quotazioni rimaste sostanzialmente stabili. Secondo la Camera di Commercio di Verona, l’Amarone della Valpolicella non ha avuto scossoni a cavallo della pandemia, attestando i suoi prezzi tra i 700 ed i 750 euro ad ettolitro, con le giacenze che, stando ai dati dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, all’1 luglio si mantengono sui livelli del 2019 (-0,4%).
Eppure i conti non tornano: «Siamo preoccupati per l’infittirsi di politiche e atteggiamenti commerciali aggressivi che coinvolgono la nostra denominazione. Per questo non possiamo che biasimare ogni palese tentativo di svilimento del valore delle nostre produzioni oltre la soglia di sostenibilità, in una filiera che fa della qualità e della durevolezza i propri punti di forza», spiega a Winenews il presidente del Consorzio della Valpolicella, Andrea Sartori, in riferimento alla situazione che si sta delineando in alcuni punti vendita, dove si registra un abbassamento dei prezzi al pubblico di alcuni Amarone (fino a 7,29 euro a bottiglia) e Ripasso (4,5 euro a bottiglia).
«In una fase congiunturale molto delicata per i vini di alta fascia - prosegue Sartori - siamo concentrati a mantenere sani i fondamentali della denominazione: giacenze e prezzo medio per l’Amarone si mantengono sotto la linea di allarme e sui valori dello scorso anno, inoltre l’assemblea ha adottato dei provvedimenti di tutela per l’intera filiera, anche in vista della prossima vendemmia. Ora - conclude il presidente del Consorzio della Valpolicella - l’atteggiamento di pochi rischia di provocare una reazione a catena in cui a pagarne le spese sarà tutta la denominazione e, a lungo andare, anche i consumatori».
Le politiche adottate per Amarone e Ripasso non sono certo un unicum nel mondo del vino di oggi. Solo pochi giorni fa avevamo raccontato delle trentamila bottiglie di etichette rare e prestigiose del patrimonio enologico italiano, per un valore stimato tra i 3 e i 4,5 milioni di dollari, che saranno messe all’asta a fine mese a New York. Ad essere "smantellata", almeno in parte, sarà la cantina del celebre ristorante Del Posto, che da sempre vanta una delle più assortite collezioni di bottiglie che hanno fatto la storia del vino italiano e che lo rappresentano in ogni suo territorio. Curatore, il noto volto televisivo Joe Bastianich.
Ma non solo, perché qualcuno sta pensando anche al conto vendita come strategia per svuotare le riserve delle cantine - che vedono avvicinarsi sempre di più il momento della nuova vendemmia - e per non intasare le scorte dei ristoranti rimasti chiusi per diverso tempo con vini invenduti.
Nei punti vendita crollano i prezzi dell'Amarone
Eppure i conti non tornano: «Siamo preoccupati per l’infittirsi di politiche e atteggiamenti commerciali aggressivi che coinvolgono la nostra denominazione. Per questo non possiamo che biasimare ogni palese tentativo di svilimento del valore delle nostre produzioni oltre la soglia di sostenibilità, in una filiera che fa della qualità e della durevolezza i propri punti di forza», spiega a Winenews il presidente del Consorzio della Valpolicella, Andrea Sartori, in riferimento alla situazione che si sta delineando in alcuni punti vendita, dove si registra un abbassamento dei prezzi al pubblico di alcuni Amarone (fino a 7,29 euro a bottiglia) e Ripasso (4,5 euro a bottiglia).
«In una fase congiunturale molto delicata per i vini di alta fascia - prosegue Sartori - siamo concentrati a mantenere sani i fondamentali della denominazione: giacenze e prezzo medio per l’Amarone si mantengono sotto la linea di allarme e sui valori dello scorso anno, inoltre l’assemblea ha adottato dei provvedimenti di tutela per l’intera filiera, anche in vista della prossima vendemmia. Ora - conclude il presidente del Consorzio della Valpolicella - l’atteggiamento di pochi rischia di provocare una reazione a catena in cui a pagarne le spese sarà tutta la denominazione e, a lungo andare, anche i consumatori».
Le politiche adottate per Amarone e Ripasso non sono certo un unicum nel mondo del vino di oggi. Solo pochi giorni fa avevamo raccontato delle trentamila bottiglie di etichette rare e prestigiose del patrimonio enologico italiano, per un valore stimato tra i 3 e i 4,5 milioni di dollari, che saranno messe all’asta a fine mese a New York. Ad essere "smantellata", almeno in parte, sarà la cantina del celebre ristorante Del Posto, che da sempre vanta una delle più assortite collezioni di bottiglie che hanno fatto la storia del vino italiano e che lo rappresentano in ogni suo territorio. Curatore, il noto volto televisivo Joe Bastianich.
Ma non solo, perché qualcuno sta pensando anche al conto vendita come strategia per svuotare le riserve delle cantine - che vedono avvicinarsi sempre di più il momento della nuova vendemmia - e per non intasare le scorte dei ristoranti rimasti chiusi per diverso tempo con vini invenduti.
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