Agostino Arioli non smette di stupire con Birrificio Italiano Spirits
Agostino Arioli, pioniere della birra artigianale italiana, lancia Birrificio Italiano Spirits, con sei nuovi distillati, esplorando una "poetica liquida" unica, tra birra, alambicchi e invecchiamenti
Agostino Arioli, tra i padri della birra artigianale italiana, che ha sperimentato, deliziato e meravigliato con ricette tra le più impreviste il pianeta delle bionde e i suoi cultori, ora ha abbracciato un nuovo progetto, Birrificio Italiano Spirits, che comprende anche il suo ormai celebre Amaro Marasso.
Birrificio Italiano Spirits, la storia
Il concepimento di Birrificio Italiano Spirits non ha nulla a che fare con il posizionamento nel mondo della distillazione e della mixology sulla scia del loro più superficiale successo. Agostino Arioli ci dice di non inseguire il denaro, ma che il suo mestiere è quello di sempre, creare da basi alcol prodotti di qualità e prodotti che non ti aspetti, aggiungere sempre qualcosa di non banale, ma di valore, personalità e spessore. E, ovvio, sempre qualcosa di godibile.
Birrificio Italiano Spirits, le novità
Ecco allora a trent’anni dalla fondazione di Birrificio Italiano, una linea di ben 6 nuovi distillati oltre all’Amaro Marasso, concepito negli anni di Strada Ferrata, da cui si è separato. Il prodotto più provocatorio è forse l’Aperitivo Capparis, dall’anima mediterranea. Un macerato di capperi di Pantelleria, 22 gradi alcolici, di grande piacevolezza sia liscio, sia on the rocks, ma anche gustato in un twist del Dirty Martini, con Gin, Vermouth Dry e oli essenziali di limone. Ma perché no? Ci sta anche come ingrediente di un Bloody Mary. L’altra new entry è un gin che avanza in punta di piedi, battezzato Drytto. Anch’esso non insegue l’odore dei soldi, ma è parte e frutto del gusto e della filosofia di Arioli. È piuttosto dedicato a tutti gli “agostiniani” di Birrificio Italiano e non lo gusterete quindi ai grandi eventi genere Roma Bar Show, Gin Day, Gin Week, ma in occasioni più intime. La distribuzione è limitata, nei canali consueti di Birrificio Italiano. Drytto è secco e appunto diretto, ottenuto con l’immancabile ginepro, angelica, coriandolo, combawa (kaffir lime) e pepe nero. «Non è il solito minestrone di botaniche», sottolinea Agostino.
Eppure quel che più incuriosisce è il quartetto dei distillati battezzato Albedo, che rappresentano un abbraccio alchemico e filosofico di nuovo con il mondo della birra. L’entry level è un bierbrand, in sostanza acquavite di birra, morbida e piacevolissima. Mentre gli altri tre distillati della linea Albedo sono frutto di un processo più ambizioso e complesso. Sono nettari che affinano almeno quattro anni in botti di Moscato giallo altoatesino, ma non è finita qui. Il quartetto comprende anche un blend di birra dalle spalle larghe che dopo la distillazione e la maturazione nelle botti di Moscato, affina un altro anno in botti ex Peated Whisky (torbato). Infine, il preferito di Agostino Arioli, forse anche il più estremo. Un Bierbrand con cinque anni di invecchiamento tra tonneau di Moscato e botti di ex Rhum della Martinica. Insomma, la degustazione di tutti questi nuovi prodotti è l’esplorazione di “una poetica liquida” personalissima, come la definisce lo stesso birraio.
Nuovo Birrificio Italiano
Via Marconi 27 - 22070 Limido Comasco (Co)
Tel 031 5481162
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Alberto Lupini