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Treiso-Roma andata e ritorno: la cantina Lodali in scena con i vini delle Langhe

Da un'osteria di un piccolo paese nelle Langhe al palcoscenico romano del Ristorante Baccano: tre generazioni, un Nebbiolo identitario e il racconto sincero di una Langa che evolve senza perdere la sua anima

di Mariella Morosi
 
05 agosto 2025 | 09:30

Treiso-Roma andata e ritorno: la cantina Lodali in scena con i vini delle Langhe

Da un'osteria di un piccolo paese nelle Langhe al palcoscenico romano del Ristorante Baccano: tre generazioni, un Nebbiolo identitario e il racconto sincero di una Langa che evolve senza perdere la sua anima

di Mariella Morosi
05 agosto 2025 | 09:30
 

Quella di Walter Lodali è una storia di contadini delle Langhe, prima ancora che di viticoltori, in una terra di lavoro e di vini nobili che Beppe Fenoglio ha raccontato nel suo romanzo “Una questione privata”. Siamo a Treiso (Cn), un comune di poche anime a 5 km da Alba che fino al 1950 era frazione di Barbaresco. La storia della famiglia Lodali comincia nel 1939 con il nonno Giovanni che comincia a fare vino per la sua osteria perché - diceva - «se il vino non è buono la gente va a mangiare altrove». Lo ha raccontato a Roma in una degustazione al Ristorante Baccano, abbinata ad un menu concordato con lo chef Nabil Hadj Hassen, sottolineando come la qualità e legame a queste colline che sanno esprime la diversità anche nello stesso vitigno, soprattutto dal Nebbiolo, per lui il miglior vitigno del mondo, che può esprimersi in modo tanto diverso sia nel Barbaresco che nel Barolo. 

Treiso-Roma andata e ritorno: la cantina Lodali in scena con i vini delle Langhe

Walter Lodali con una bottiglia di Barolo

La storia della famiglia Lodali e della cantina

Costante l'impegno delle generazioni successive, da Giovanni al padre Lorenzo che si forma alla scuola enologica di Alba e produce il suo primo Barbaresco nel 1958 e il Barolo nel '61. A lui, rimasta vedova, subentra la moglie "Rita" (Maria Margherita Ghione), in tempi in cui le donne in cantina non entravano nemmeno. Tenace fino all'ultimo, lavora con Walter, classe 1977, che poi un anno fa, alla sua scomparsa, resta solo alla guida di una realtà di 20 ettari vitati a Barbaresco, Barolo, Barbera d'Alba, Nebbiolo, Dolcetto e Chardonnay, con un produzione di 110mila bottiglie l'anno.

Treiso-Roma andata e ritorno: la cantina Lodali in scena con i vini delle Langhe

La barricaia della cantina Lodali nelle Langhe

Madre e figlio vogliono fare vini diversi, "a modo loro", con ampio bouquet sensoriale e vocati alla longevità, ignorando il "si è sempre fatto così", rispettando la purezza varietale. Per meglio gestire la potenzialità dei vigneti, puntano su qualità e tipicità perfezionando le tecniche di produzione e vinificazione. «Solo curando la vite - dice Walter - non solo le radici ma ancbe i tralci, le foglie e i grappoli,  puà nascere la magia di un grande vino. Nella trasformazione si deve usare delicatezza e semplificare al massimo. Insomma: poco uomo e tanta natura». I rossi sono fermentati in cemento e passano in botte grande, in legno austriaco Stockinger non tostato da 25 hl. Si pretende anche che per il loro montaggio sia usato solo il vapore perché il vino non subisca alterazioni degli aromi varietali.

Treiso-Roma andata e ritorno: la cantina Lodali in scena con i vini delle Langhe

Alcune etichette storiche della cantina Lodali

L'evoluzione è in corso, Rita e Walter danno un nuovo impulso all'azienda, valorizzando il terroir delle vigne Bricco Ambrogio e Rocche dei Sette Fratelli, una spettacolare depressione del terreno. Negli anni acquisiscono appezzamenti in cru Mga (Menzioni geografiche aggiuntive), come Bricco Ambrogio, pensando al Barolo, e Rocche Massalupo, Bricco di Treiso e Giacone per il Barbaresco. I loro vini rappresentano le tappe di un'evoluzione stilistica, del passaggio dal vecchio al nuovo. Doveva essere chiaro, ed ecco il restyling del logo della linea Lorens, dal packaging alle etichette sobrie, ben distinguibili. È stata ridisegnata una vecchia etichetta di Barbaresco, con la calligrafia del papà, tratta da un tema scolastico degli anni '50. Nella collezione Classica, invece, insieme al logo c'è un'immagine lineare ed elegante con le iniziali del titolare.

I vini della cantina Lodali degustati a Roma

Tra le referenze, alcune degustate a Roma, le Docg Barbaresco Giacone, fermentazione 25 giorni in cemento e macerazione per altri 25, poi botte grande e 12 mesi in bottiglia. Fine e complesso è strutturato ed armonico come l'altro, il Rocche dei Sette Fratelli, elegante e persistente con note di rosa e frutti rossi. Anche il Barolo Bricco Ambrogio rappresenta lo stile personale: maceratzione di 25 giorni e poi botte grande. È rosso granato e luminoso, con note di frutti rossi maturi.

Treiso-Roma andata e ritorno: la cantina Lodali in scena con i vini delle Langhe

La sala del Ristorante Baccano a Roma

Tra le Doc, La Barbera d'Alba, affinata in barriques e tonneau, color rosso violaceo, gusto ampio e complesso, il Langhe Rosso Alchimie, da vigneti di Roddi e Treiso, pieno, strutturato e armonico con note di mirtillo e more. Tra i bianchi, la Docg Arneis, dai vigneti di Pocapaglia e Canale, fermentato in acciaio, giallo paglierino brillante,fresco,fruttato e sapido, e la Doc il Langhe Chardonnay, con uve selezionate, diraspate e poi acciaio. Alla mamma è dedicato il Moscato Dolce Rita, fresco e fragrante con sentori floreali, delicato e aromatico.

Viale Rimembranza 5 12050 Treiso (Cn)
Tel +39 0173 638109
Lun-Ven 08:00-12:00, 14:00-18:00; Sab-Dom 10:00-18:00

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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