Da fenomeno di nicchia per cultori e appassionati, a galassia capace di essere attrattiva per promuovere il territorio e le sue eccellenze. Il movimento della birra artigianale si trova ad affrontare una transizione difficile, a fronte di una congiuntura economica non brillante e dei rincari delle materie prime. Eppure non emerge pessimismo bensì fiducia nell’intervista a Italia a Tavola Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai. Quell’universo di piccoli birrifici artigianali indipendenti è infatti una risorsa per l’economia italiana, per la valorizzazione della filiera agricola, per lo stimolo ad un turismo culturale e agricolo. Sono tutte sfaccettature di un processo che nei prossimi dieci anni avrà come parole-chiave l’identità, la sostenibilità e l’innovazione.
Birra artigianale, uno sguardo positivo sul futuro
Ferraris, qual è lo stato di salute del mondo birra nel primo trimestre di quest’anno?
Non possiamo negare che il 2024 sia stata un’annata un po’ di stallo e, per certi versi, di leggera contrazione. Lo dimostrano le chiusure di alcune realtà produttive, nell’ambito di una congiuntura che si è consolidata negli ultimi due anni. Veniamo da un contesto post-pandemia e viviamo ancora gli effetti di una guerra in corso nel cuore dell’Europa, che ha portato a un aumento dei costi: tutti elementi che - sommati assieme - hanno inciso sulla sostenibilità del settore.

Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai
Dunque come si è chiuso il 2024, con quali numeri e con quale stato d'animo?
Viste le dimensioni di questo comparto, ovvero quello delle birre artigianali, ci assestiamo sempre su un livello produttivo che vede coprire quella fascia del 3% dei consumi di birra nazionali. È vero, non c’è stata una crescita. Tuttavia, è importante sottolineare che in un settore così specifico, le aziende strutturate ci sono e continuano a mettere sul mercato prodotti di altissima qualità. Prodotti unici, fatti con ingredienti selezionati e d’eccellenza che il consumatore sa riconoscere e apprezzare. Questo ci porta ad avere uno stato d’animo sicuramente positivo verso un comparto giovane e dinamico che continua a lanciare nuove sfide e a cogliere nuove opportunità.
Birra, la sfida del low-alcol
Se consumo di alcol tende alla riduzione, anche la birra ne risente e come?
In un contesto in cui il consumo di alcool tende alla diminuzione, è evidente che anche il settore della birra artigianale ne risente. In particolare, perché la birra artigianale è un tipo di prodotto che generalmente si consuma fuori casa, in contesti di socializzazione e convivialità, ambienti in cui la gente si ritrova, pur con l’obiettivo di un consumo consapevole. Le recenti campagne “no alcool” e quelle legate alle restrizioni per la sicurezza stradale non possono che avere effetti di contrazione sui consumi di alcool in generale. E, quindi, anche di quelli della birra artigianale. Siamo consapevoli che occorre fare i conti con questa nuova tendenza verso il consumo di prodotti no o low alcool che si sta diffondendo.

Anche il settore della birra artigianale risente del calo dei consumi di alcol
Proprio l'evoluzione verso il low-alcol può in qualche maniera favorire la produzione brassicola?
Se la tendenza sarà quella, è chiaro che essendo la birra il prodotto a più bassa percentuale tra le bevande alcoliche, ci si dovrebbe aspettare un aumento dei consumi in questa direzione. Ma è importante agire attraverso informazione mirata e sostegno a favore del consumo consapevole.
Birra artigianale, come cambiano i consumi
Quali sono oggi le tendenze dei consumatori? Quali sono le tendenze del fuori casa?
L’interesse per la birra artigianale da parte dei consumatori rimane forte, manifestandosi non solo attraverso la ricerca di sapori nuovi e unici, ma anche in una attenzione, più matura, verso birre relativamente semplici di facile approccio. È in crescita la domanda di birre con basso contenuto alcolico o completamente analcoliche, in linea con la tendenza verso uno stile di vita più salutare. Per quello che riguarda il fuori-casa possiamo dire che i consumatori sono sempre più interessati a esperienze legate alla birra, come visite ai birrifici, degustazioni e abbinamenti cibo-birra. Il turismo birrario è in crescita, con un aumento del numero di persone che viaggiano per scoprire nuove birre e birrifici.
Qual è la quota di mercato del fuori-casa e quale invece la quota di mercato in grande distribuzione?
Secondo i dati nel Report Unionbirrai ObiArt 2022, il 15% dei microbirrifici utilizzavano come canale di vendita la gdo, per un valore totale di venduto pari al 1,4% a cui si può aggregare un 1,5% assorbito dall’e-commerce. La quasi totalità delle vendite avviene nel canale horeca o in via diretta, in locali propri e tap room.
Il fuori casa risulta penalizzato dall'evoluzione delle previsioni normative?
La maggiore diffusione delle informazioni contenute nelle normative sul consumo di alcol, soprattutto per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, nel nostro Paese come in Europa, ha un impatto diretto sui consumi fuori casa. I produttori e i locali stanno rispondendo a questa tendenza offrendo una gamma più ampia di bevande analcoliche o a basso contenuto alcolico. Questo permette di soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta a un consumo sempre più consapevole e responsabile
Birra artigianale, le innovazioni
Parliamo di innovazione: cosa c'è da aspettarsi all'orizzonte? Innovazioni di prodotto, di servizio, di processo?
Nel mondo della birra artigianale l'innovazione è un motore in costante evoluzione, che tocca diversi aspetti. Innanzitutto, l’innovazione di prodotto: nuovi stili e ingredienti con la creazione di ibridi tra stili tradizionali e la crescita di prodotti cross-over come le birre prodotte con aggiunte di ingredienti funzionali come probiotici e vitamine. Le innovazioni tecnologiche saranno sempre più orientate a un migliore utilizzo delle materie prime, a fini qualitativi e in termini di minor consumo di energia. Come visto anche al recente webinar sulle trebbie, organizzato con le Università di Milano, Sassari e Foggia, il riutilizzo degli scarti di produzione sarà un argomento in grande sviluppo nel prossimo futuro. E poi il servizio: sempre più orientato all'esperienza, in un recupero del valore sociale della birra.

I piccoli birrifici artigianali indipendenti sono una risorsa per l’economia italiana
Voi avete ottenuto una riduzione delle accise. Quanto incide sul settore?
In un quadro di contrazione e leggera crisi di alcune realtà produttive che ha segnato un anno non particolarmente felice, il taglio delle accise rappresenta sicuramente un’ottima notizia e una speranza per il futuro del settore. Una riduzione di questo genere rappresenta numeri importanti. Basti pensare che, traducendo in cifre, il risparmio è di circa 5mila euro per ogni mille ettolitri prodotti, ovvero la quantità che producono le piccole realtà. Questo fa capire la portata dell’obiettivo raggiunto e rappresenta una forte spinta verso il futuro e verso nuovi investimenti da parte degli imprenditori.
Birra artigianale, il valore del made in Italy
Birra e made in Italy, quanto pesa? Quanto vale? Quanto riesce ad essere un elemento attrattivo sul mercato interno e internazionale?
La birra artigianale italiana è da sempre riconosciuta in tutto il mondo per l'alta qualità delle materie prime e per la creatività dei birrai, caratteristiche che contraddistinguono tutte le produzioni artigianali italiane, non solo nel food and beverage. Pochi giorni fa, durante un webinar condotto in collaborazione con Ebcu European Beer Consumer’s Union, abbiamo parlato dello stile Italian Pilsner e di come questa nostra reinterpretazione di uno stile storico sia diventato estremamente popolare nel paese culla della Craft Beer Revolution, tanto da apparire nelle produzioni di quasi tutti i piccoli e medi birrifici negli Stati Uniti, con una quantità enorme di birre che nel nome hanno espliciti riferimenti all’Italia (italian sounding) in qualche modo testimonianza del successo all’estero delle nostre birre artigianali.

La birra artigianale italiana è da sempre riconosciuta in tutto il mondo per l'alta qualità delle materie prime e per la creatività dei birrai
E quanto vale l'artigianalità nelle scelte del consumatore italiano? E all'estero?
Il valore dell'artigianalità della birra nelle scelte del consumatore italiano è significativo e crescente, perché rispecchia lo stesso tipo di attenzione che viene dedicata a tutti i prodotti artigianali del nostro Paese. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che l'Italia è l'unica nazione a livello europeo che ha dato una definizione legislativa precisa di "Birra Artigianale". Questo riconoscimento ufficiale contribuisce a rafforzare la fiducia dei consumatori italiani verso i prodotti autentici e di qualità. All'estero, la richiesta di birre artigianali italiane è in costante aumento, proprio grazie al valore di unicità, cura e qualità che il consumatore internazionale associa naturalmente al Made in Italy. Col tempo, sullo scenario mondiale, ci siamo imposti anche con stili prettamente nazionali come l'Italian Grape Ale e l'Italian Pilsener.
Birra artiginale, quale futuro?
Quali sono i nodi cruciali che si trova ad affrontare in questa fase il mondo birra?
Il mondo della birra oggi deve affrontare sfide legate alla sostenibilità, ai costi, alla competizione, all'evoluzione dei consumi e agli aspetti normativi. Nel nostro continente la sfida è anche sociale, avendo la birra e il modo di consumarla storicamente assunto un ruolo di forte collante sociale capace di tenere unite generazioni diverse. La capacità di adattarsi a questi cambiamenti e di innovare sarà fondamentale per il futuro del settore.
Se le chiedo tre parole per tracciare il percorso del mondo birra artigianale negli ultimi 10 anni, quali sono?
Passione, rinascita e creatività.
E quali sono le parole chiave per i prossimi 10 anni?
Identità, sostenibilità e innovazione.