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«Abbiamo scelto il biologico». Cavalleri spiega perché lascia il Consorzio Franciacorta

Diletta Nember spiega: «Lasciamo Consorzio e Denominazione, non la Franciacorta, ma negli ultimi anni i nostri pensieri hanno via via visto un allontanamento da quelli della realtà consortile»

di Carlos Mac Adden
 
28 marzo 2025 | 18:34

«Abbiamo scelto il biologico». Cavalleri spiega perché lascia il Consorzio Franciacorta

Diletta Nember spiega: «Lasciamo Consorzio e Denominazione, non la Franciacorta, ma negli ultimi anni i nostri pensieri hanno via via visto un allontanamento da quelli della realtà consortile»

di Carlos Mac Adden
28 marzo 2025 | 18:34
 

Reca la data del 27 marzo 2025 (ed Erbusco è il luogo) lo scritto con cui l'Azienda agricola Gian Paolo e Giovanni Cavalleri, comunica «con profondo rammarico» la decisione di uscire dal Consorzio di tutela del Franciacorta, e rinunciare «per i propri vini spumanti alla relativa Denominazione». Scorrendolo, sentimenti si alternano a precise posizioni «non ci riconosciamo più nello spirito e nei valori che oggi governano le decisioni ... del Consorzio e della Denominazione». Pacatezza, incisività, chiarezza, sotto la luce di un continuo rispetto. Come del resto ci si aspetta da una azienda da sempre considerata coerente con le proprie idee, giuste o meno giuste che siano. Così dai tempi del bisnonno Gian Paolo e del nonno Giovanni, tra i fondatori del Consorzio nel 1990, così per Giulia Cavalleri Nember e per gli attuali, giovani, amministratori aziendali: Diletta Nember e il cugino Francesco Franzini.

«Abbiamo scelto il biologico». Cavalleri spiega perché lascia il Consorzio Franciacorta

L'azienda agricola Cavalleri lascia il Consorzio e la Denominazione Franciacorta

Cavalleri, una scelta di stile

Ed è Diletta a dare la propria voce, in perfetta sintonia con Francesco, a dettagliare il perché di una scelta che indubbiamente colpisce la Franciacorta, non per le dimensioni - da tempo la produzione si attesta attorno alle 160-180.000 bottiglie - quando, potenzialmente ne potrebbero produrre qualcosa più del doppio nei propri 40 ettari, non per le modalità, pacate e misurate come prima detto, quanto perché Cavalleri rappresenta un modo d'essere, uno stile, il potersi fregiare di una indubbia identità.

«Abbiamo scelto il biologico». Cavalleri spiega perché lascia il Consorzio Franciacorta

Diletta Nember e Francesco Franzini, amministratori dell'Azienda agricola Cavalleri

«Ci sentiamo, sempre di più, agricoltori ancora prima che produttori di vino, con Francesco continuiamo ad approfondire il nostro legame con il territorio, con la terra che lo caratterizza, con le sue essenze vegetali... L'idea di un Consorzio di Tutela primo in Italia a divenire interamente biologico, l'idea della costruzione di un Distretto biologico, ci appassionava, la sentivamo assolutamente nostra, non certo nel senso di possesso quanto in quello di appartenenza, ma nel corso degli ultimi anni le nostre strade, i nostri pensieri, hanno via via visto un allontanamento da quelli della realtà consortile»

Cavalleri, il nodo del biologico

Quali scelte vi hanno maggiormente allontanato dalle visioni del Consorzio?
Abbiamo da tempo intrapreso la non facile e rischiosa conduzione biologica, per noi anche biodinamica, capiamo che è controcorrente rispetto a logiche di quantità, ad aumenti delle superfici vitate, a interessi commerciali, ma è il nostro modo d'interpretare la vigna, vera artefice del nostro vino. Abbiamo realizzato il primo e per ora unico vigneto agroforestale della zona, espiantando viti ormai esauste, scariche, dove le nuove barbatelle piantate lo scorso novembre convivono in un rapporto di naturale simbiosi con altre specie vegetali come eucalipti, ulivi, meli selvatici... Scelti non a caso, ma per le loro caratteristiche: la finalità è quella di realizzare una vigna che cresca in un ambiente che la protegga, per quanto possibile, dal cambiamento climatico e crei un insieme a bassissimo impatto. Certo i tempi non saranno brevi.

«Abbiamo scelto il biologico». Cavalleri spiega perché lascia il Consorzio Franciacorta

Cavalleri ha deciso di puntare con decisione sul biologico

Che ricadute si possono prospettare sui vostri vini e sulla vostra presenza in Franciacorta?
Lasciamo Consorzio e Denominazione, non certo la Franciacorta che è il nostro mondo, così come il rispetto per i nostri spumanti che continueranno ad essere realizzati come sempre fatto, unicamente da vigneti franciacortini iscritti, con i tempi e i modi per questa tipologia di prodotto. Sulle bottiglie spariranno le fascette e la Denominazione Franciacorta, saranno VSQ (Vino Spumante di Qualità) prodotto da Cavalleri. Sia ben chiaro che non esiste alcun intento polemico nel nostro fare, specie nei confronti del Consorzio, ma la necessità, per noi il dovere, di essere trasparenti, dichiarando apertamente la nostra visione. Niente torri d'avorio, anzi, siamo assolutamente disponibili a condividere la nostra visione con chi ne sia interessato. Gli anni a venire, in un momento di contrazione del consumo di vino, sino a una sua demonizzazione, ci diranno se credere in un consumo limitato ma di valore, sia etico che organolettico, sia la giusta posizione per una bevanda che fa incontestabilmente parte della nostra storia e della nostra cultura.

Via Provinciale 96 25030 Erbusco (Bs)
Tel +39 030 7760217

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