Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 24 marzo 2025  | aggiornato alle 08:10 | 111315 articoli pubblicati

Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Vinitaly, dal 6 al 9 aprile a Verona, ospiterà 4mila cantine, consolidandosi come riferimento per il settore vinicolo. Focus su dazi Usa, vini dealcolati e nuove abitudini di consumo. Il piano strategico mira a rafforzare il business internazionale. Tra gli eventi chiave masterclass, degustazioni e Vinitaly Operawine. Presenti anche Sol, Xcellent Beers ed Enolitech

22 marzo 2025 | 05:00
Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione
Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Vinitaly, dal 6 al 9 aprile a Verona, ospiterà 4mila cantine, consolidandosi come riferimento per il settore vinicolo. Focus su dazi Usa, vini dealcolati e nuove abitudini di consumo. Il piano strategico mira a rafforzare il business internazionale. Tra gli eventi chiave masterclass, degustazioni e Vinitaly Operawine. Presenti anche Sol, Xcellent Beers ed Enolitech

22 marzo 2025 | 05:00
 

Driver per l'internazionalizzazione e incubatore dei nuovi trend del settore. Sono le principali direttrici di Vinitaly 2025 - la fiera principe del vino italiano che approda a VeronaFiere dal 6 al 9 aprile - che punta a rafforzare ulteriormente il posizionamento internazionale del brand fieristico di promozione del vino italiano e, al contempo, il ruolo di apripista e di sviluppatore delle tendenze e dei conseguenti modelli di business. È proprio questo il ruolo che Vinitaly si è ritagliato negli ultimi anni. «È lo strumento di bandiera per il posizionamento del vino italiano nei principali mercati, consolidati ed emergenti - sottolinea il presidente di Veronafiere Federico Bricolo -. Per questo tutte le iniziative e gli eventi fieristici realizzati da Vinitaly nel mondo hanno, tra le finalità, quella di individuare nuovi e potenziali buyer profilati in vista della manifestazione b2b a Verona. Con questo obiettivo lavoriamo in network con tutti i referenti istituzionali a partire dai ministeri e Ice ma anche con gli uffici diplomatici delle ambasciate per garantire competitività, ottimizzazione delle risorse e per aumentare le opportunità di business per le nostre aziende espositrici».

Vinitaly, una fiera business oriented

Ecco che in questa fase di profonda trasformazione del comparto vitivinicolo, tra contrazione dei mercati e una domanda che cambia pelle, «Veronafiere intende potenziare la competitività di Vinitaly per renderlo sempre più aderente alle aspettative e alle esigenze del settore» dichiara Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.E se da un lato si punta a un Vinitaly sempre più internazionale e orientato al business, le novità di quest'anno riguardano soprattutto i dealcolati e l'enoturismo. È stato infatti annunciato a Jeddah il progetto pilota che amplia i contenuti di Vinitaly 2025 facendo spazio anche ai vini NoLo (No-Low alcohol), che entrano ufficialmente alla 57ª edizione del Salone internazionale dei vini e distillati.

Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Vinitaly torna a VeronaFiere dal 6 al 9 aprile

Ad oggi il programma “dealcolato” contempla due focus: “Zero alcol e attese del mercato” (8 aprile) e “Tecnologia 0.0: produzione e innovazione a confronto” (9 aprile) realizzati in collaborazione con Unione italiana vini. Sul fronte espositivo, Vinitaly 2025 presenterà una enoteca dedicata ai vini dealcolati, con un banco mescita dei vini NoLo che poi si presentano da protagonisti anche nei cocktail del padiglione Mixology. La svolta è evidente: pur rimanendo centrata sul nome e sui valori del vino, la fiera guarda al mercato che chiede i vini NoLo e li cerca con le garanzie di qualità della filiera vitivinicola.

Nasce Vinitaly Tourism

In tempi di contrazione del mercato e di dazi che potrebbe spazzar via da un giorno all'altro intere filiere distributive, c'è un valore che nessun Trump può rovinare e nessuna cifra può comprare: il valore del paesaggio e dell'esperienza unica che un enoturista può compiere in Italia (come in altre regioni d'Europa). Ecco allora che l'enoturismo entra nel raggio di azione del 57° Vinitaly con il numero zero di Vinitaly Tourism, il nuovo progetto per la promozione delle esperienze da vivere nelle cantine del Belpaese. In programma il 9 aprile, ha l'obiettivo di sostenere le aziende del vino con ulteriori servizi b2b in chiave enoturistica per connetterle a una rete di buyer turistici internazionali altamente profilati su questo segmento di mercato reale e potenziale.

Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Vinitaly Tourism, il nuovo progetto per la promozione delle esperienze da vivere nelle cantine italiane

Nella giornata dedicata, Vinitaly Tourism debutta con un format di speed date one to one (fino a 10 appuntamenti per azienda) e una serie di appuntamenti tematici sul futuro del turismo del vino nel nostro Paese, a partire dal convegno di apertura “L'enoturismo non è solo una degustazione: strategie per costruire un business sostenibile”, realizzato in collaborazione con Winedering, principale marketplace online dedicato esclusivamente a wine experience, cantine e wine tour. A seguire il focus su “Turismo enologico come leva per la valorizzazione delle destinazioni italiane”. Organizzato in partnership con Roberta Garibaldi, la Vinitaly Tourism conference prevede invece tre sessioni di lavoro dedicate ai dati e ai trend dell'enoturismo di casa nostra.

Una svolta cruciale, perché l'enoturismo è un asset fondamentale per la crescita delle aziende italiane del vino. E non solo perché valorizza il territorio, incrementa la visibilità e riconoscibilità del brand, ma soprattutto perché è un canale di vendita diretto che fidelizza la clientela e costituisce una fonte di reddito e marginalità per le aziende. Una indicazione che i Consorzi stessi del vino dovrebbero osservare con attenzione, riflettendo sul fatto che ogni euro speso concentrandosi sul calice e le degustazioni in giro per il mondo rischia di infrangersi contro dazi e ostacoli di mercato, mentre ogni euro investito sullo sviluppo di un enoturismo consapevole diventa un moltiplicatore di valore non solo per le aziende vitivinicole, ma per tutto il Paese.

Vinitaly, cosa aspettarci dall'edizione 2025

Il nuovo piano strategico "One 2024-2026" di Veronafiere mira a rafforzare Vinitaly 2025 come la principale piattaforma promozionale per l'industria vinicola, puntando sull'attrazione di investimenti e sull'aumento della visibilità nei mercati internazionali, sia storici che emergenti. Prosegue inoltre il processo di selezione qualitativa dei partecipanti, avviato durante la 55ª edizione, che nel 2023 ha portato 29.600 visitatori internazionali provenienti da 143 Paesi. Vinitaly rappresenta un'importante piattaforma di incontro per i professionisti del vino, offrendo Grand Tastings, masterclass e numerose degustazioni, con l'obiettivo di facilitare il contatto tra domanda e offerta nel panorama vinicolo internazionale. Tutto questo, come ogni anno, nella cornice autentica di Verona, città simbolo della fiera e della tradizione enologica italiana.

Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Dazi, enoturismo e low alcohol sono tra i temi principali dell'edizione 2025 di Vinitaly

Vinitaly 2025 sarà un'edizione fondamentale per comprendere come il settore del vino italiano si stia adattando a questi nuovi scenari. Le sfide legate ai dazi USA impongono una riflessione sulle strategie di export, mentre l'affermazione dei vini no-low alcol apre nuove opportunità di mercato. Al tempo stesso, il cambiamento nelle abitudini di consumo dovuto al Codice della Strada richiede risposte innovative per mantenere viva la cultura del vino senza comprometterne la sicurezza. Sarà interessante vedere come produttori, distributori e operatori del settore affronteranno queste sfide, cercando di trasformarle in opportunità per il futuro del vino italiano. I temi chiave del vino a Vinitaly 2025: dazi, come detto vini dealcolati e codice della strada. Vinitaly 2025 si preannuncia come un'edizione di grande importanza per il settore vitivinicolo italiano, in un contesto caratterizzato da profondi cambiamenti e sfide per il mercato. Tra i temi più caldi che domineranno il dibattito troviamo l'impatto dei dazi USA sul vino italiano, il crescente interesse per i vini low alcol e dealcolati e le nuove abitudini di consumo legate alle restrizioni del Codice della Strada.

Codice della Strada: nuove abitudini di consumo nei ristoranti

L'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada ha generato un cambiamento nelle abitudini di consumo del vino nei ristoranti e locali italiani. Sebbene i limiti legali alla guida non siano stati modificati, la paura dei controlli più rigidi ha portato molti clienti a ridurre il consumo di alcol.

Verso Vinitaly: dazi, enoturismo e low alcohol, cosa aspettarci dalla 57ª edizione

Il nuovo Codice della Strada ha portato ad un cambiamento delle abitudini nei consumi di vino

I primi effetti registrati nel settore ristorativo indicano una preferenza crescente per il consumo al calice rispetto alla bottiglia, una riduzione nella domanda di superalcolici e un aumento delle richieste di bevande analcoliche o low alcol, tra cui birra e cocktail no alcol. Alcuni locali hanno adottato soluzioni creative per rispondere a questa tendenza, come pacchetti “cena con pernotto” per permettere ai clienti di godersi un pasto senza preoccuparsi della guida. Secondo gli operatori del settore, questa trasformazione potrebbe avere conseguenze significative nel medio-lungo termine, soprattutto per i vini di alta gamma, che vengono tradizionalmente venduti in bottiglia. Per rimanere competitivi, i ristoratori e le enoteche stanno ampliando l'offerta di vini low alcol e dealcolati, che si candidano a diventare un'alternativa sempre più richiesta.

Dazi Usa sul vino italiano: un duro colpo per l'export

Uno dei temi più critici è l'introduzione di nuovi dazi sulle esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti, ventilati dall'amministrazione Trump. Secondo le stime dell'Unione Italiana Vini (Uiv), il comparto potrebbe subire una contrazione delle esportazioni fino a 330 milioni di euro nel 2025, con un calo stimato del 15% rispetto all'anno precedente. L'applicazione di tariffe del 20% sui vini fermi e del 10% sugli spumanti rischia di riportare il valore dell'export sotto la soglia di 1,7 miliardi di euro, livelli comparabili a quelli del 2021.

Il mercato statunitense è fondamentale per il vino italiano, rappresentando il 24% dell'export enologico nazionale. Con i dazi, i produttori potrebbero essere costretti ad assorbire parte dell'aumento dei costi per rimanere competitivi, con conseguenze negative sia per le aziende che per i consumatori. Il rischio è anche quello di perdere quote di mercato a vantaggio di competitor internazionali come Spagna, Cile e Australia, meno colpiti dalle tariffe commerciali.

Vinitaly, eventi paralleli e aree tematiche

Oltre a Vinitaly, si svolgeranno eventi concomitanti come:

  • Sol (salone internazionale dell'olio d'oliva),
  • Xcellent Beers (dedicato al mondo della birra),
  • Enolitech (tecnologie per la produzione di vino, olio e birra),

portando così il numero totale di aziende partecipanti a quasi 4.300. L'evento "Vinitaly and the City", che si tiene nel centro di Verona, attira gli appassionati di vino con degustazioni e attività culturali. Vinitaly 2025 offrirà anche diverse aree tematiche, tra cui:

  • Organic Hall, dedicata ai vini biologici,
  • International Wine Hall, con la partecipazione di aziende vinicole provenienti da vari Paesi.

Saranno presenti anche sezioni dedicate alla mixology e a Micro Mega Wines, quest'ultima focalizzata su vini di nicchia di qualità eccezionale.

Vinitaly Operawine: eccellenza e cultura del vino

Grande attenzione sarà riservata a Vinitaly Operawine, dove 131 produttori presenteranno i migliori vini italiani, con Toscana, Piemonte e Veneto tra le regioni protagoniste. Il tema dell'opera, riconosciuto come patrimonio immateriale dell'Unesco, sottolinea il legame culturale tra il vino e la musica.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Hormann
Mangilli Caffo
Lucart
Tuttofood 2025

Hormann
Mangilli Caffo
Lucart

Tuttofood 2025
Tinazzi
TeamSystem