Dal 6 al 9 aprile, il mondo del vino si ritroverà a Verona per la 57ª edizione di Vinitaly. Tra i protagonisti della kermesse ci sarà anche Livon, storica azienda friulana, che ha scelto proprio questa occasione per presentare in anteprima assoluta il suo ultimo progetto: "Vigna Altar 2023". Si tratta di un Pinot Nero in purezza, il primo prodotto dalla cantina nel Collio, territorio friulano noto per i suoi bianchi longevi ed eleganti, ma che in questa nuova sfida si misura con uno dei vitigni più nobili e complessi al mondo.

Pinot Nero nel Collio? Livon presenta “Vigna Altar 2023” a Vinitaly 2025
Pinot Nero nel Collio: la sfida di Livon con “Vigna Altar 2023”
L'idea di un Pinot Nero coltivato nel Collio nasce da una riflessione che ha accompagnato Livon per anni. Se questa terra ha dimostrato di saper esprimere al meglio la raffinatezza e l'equilibrio nei suoi grandi bianchi, perché non provare a tradurre quegli stessi tratti in un rosso capace di mantenere la sua identità, ma con un respiro internazionale? La risposta ha preso forma in una micro-particella di vigneto situata sotto la chiesa di Ruttars, dove si trovano condizioni pedoclimatiche ideali per la coltivazione del Pinot Nero: un'esposizione al nord-est che garantisce una ventilazione ottimale, grazie ai venti dell'est e alla Bora, e un terreno di Ponca, elemento distintivo del Collio, che permette un drenaggio perfetto, fondamentale per la qualità del frutto.
La scelta di puntare su questa varietà non è stata casuale: il Pinot Nero è infatti un vitigno che affascina tanto i produttori quanto i consumatori, proprio per la sua capacità di esprimere il terroir in modo autentico e sofisticato. E Livon ha deciso di affrontare la sfida con un approccio rispettoso della natura e della tradizione viticola del territorio, adottando una viticoltura integrata che mantiene l'equilibrio naturale della vite e valorizza al massimo le caratteristiche dell'uva. Il risultato è un vino che, pur essendo profondamente legato al Collio, richiama per eleganza e struttura alcune delle migliori interpretazioni internazionali del Pinot Nero, tanto da creare un inevitabile parallelismo con la Borgogna, regione storicamente eletta per questa varietà.
Perché il nome Vigna Altar?
Il nome "Vigna Altar" affonda le radici nella storia del territorio. La Chiesa di Ruttars, che domina la particella vitata, ha concesso a Livon la gestione di questo prezioso mezzo ettaro interamente dedicato al Pinot Nero. La parola "Altar" non è stata scelta a caso: in latino e nella lingua friulana richiama l'idea di sacralità ed elevazione, proprio come accade nel mondo enologico con certi vini pregiati. Inoltre, le ricerche d'archivio sulla chiesa hanno evidenziato il ruolo centrale dell'altare, non solo da un punto di vista architettonico, ma anche simbolico, rendendo ancora più forte il legame tra il vino e il luogo in cui nasce.
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