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Codice della Strada: ecco come cambia il modo di bere vino nei ristoranti

Il terrore per il nuovo Codice della Strada ha generato un calo nel consumo di alcol nei ristoranti, con più attenzione alla moderazione. Si preferiscono i calici alle bottiglie e cresce l'interesse per opzioni analcoliche. Alcuni locali offrono soluzioni creative come cene con pernotto per evitare di utilizzare l'auto

04 gennaio 2025 | 05:00
Codice della Strada: come sta cambiando il modo di bere vino nei ristoranti?
Codice della Strada: come sta cambiando il modo di bere vino nei ristoranti?

Codice della Strada: ecco come cambia il modo di bere vino nei ristoranti

Il terrore per il nuovo Codice della Strada ha generato un calo nel consumo di alcol nei ristoranti, con più attenzione alla moderazione. Si preferiscono i calici alle bottiglie e cresce l'interesse per opzioni analcoliche. Alcuni locali offrono soluzioni creative come cene con pernotto per evitare di utilizzare l'auto

04 gennaio 2025 | 05:00
 

Alcol sì o alcol no? È il dubbio che attanaglia buona parte dei ristoratori, dei barman, degli osti, degli enotecari da quando il ministero delle Infrastrutture ha varato il nuovo Codice della strada. Sì, perché il "terrorismo psicologico" (inutile) causato da Salvini ha messo tutti sul chi vive e ha fatto temere che gli ospiti a pranzo e cena avrebbero rinunciato a stappare bottiglie di vino e ordinare cocktail ad alta gradazione. È successo davvero? Diciamo che l'impatto c'è stato, tanto che si narra di cene aziendali pre-natalizie a base di soda e soft drink. Però a sentire le voci dei protagonisti, i danni della nuova normativa sulle ordinazioni sembrano ancora contenuti, pur se evidenti. E i più attenti mettono in risalto un trend che preoccupa e potrebbe colpire negativamente i vini di alta levatura (e alto costo).

Codice della strada: criticità importanti per il vino

«Si è notato un decremento sul consumo del vino - conferma Giorgio Mansueti di Enoteca Verso a Roma - ed è argomento di discussione su ogni tavolo. La paura non è tanto nei limiti (che son gli stessi ), ma nel controllo a prescindere che è stato pubblicizzato. Per evitare il problema, stiamo suggerendo di fare come i ragazzi giovani: uno a turno evita di bere per portare a casa gli altri. E poi sto intensificando la ricerca di prodotti no alcol da servire».

Le criticità sono rilevanti. «Sicuramente la vendita del vino è diminuita parecchio - dice Luca Orilia di Visione Restaurant&Living nel Barbaresco - per cui anche a capodanno ha prevalso la vendita al calice, mentre prima andavano le bottiglie e digestivi. Siamo fermi con la cantina da parecchio e ormai il futuro vedrà i locali comprare sempre più vini da mescita, rinunciando ai grandi vini che vanno acquistati in bottiglia e diventa difficile. Anzi, le cantine dovranno prevedere un rimborso per lo stoccaggio a magazzino, altrimenti nessuno immobilizza 100mila euro di vino se poi non è sicuro di venderlo».

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Codice della Strada: la paura dei controlli frena i consumi nei ristoranti

«Ovviamente l'impatto è stato negativo - proclama Raffaele Pizzoferro della pizzeria Alla Lampara di Udine - In questo primo periodo di feste, per il momento il trend negativo è contenuto, ma comunque il consumo di bevande alcoliche si è ulteriormente contratto. Per quanto ci riguarda, la tendenza è di bere meno e bere meglio. Da alcuni mesi, ad esempio, il consumo di birra analcolica è in aumento e la richiesta di superalcolici a fine pasto (grappa, amari, liquori) si è ridotta ancora. Nei prossimi mesi, quando la nuova norma verrà digerita, potremo fare un bilancio reale. Come detto, la tendenza sarà a bere meno ma bere meglio: anche per la birra, che resta la bevanda più associata alla pizza, ci sarà maggiore spazio per le proposte artigianali e poi ci sarà maggiore spazio per il bere miscelato. Abbinare un cocktail come già proponiamo da qualche tempo non è più un tabu».

Vino: attenzione e moderazione con il nuovo Codice della strada

Ci sono attenzioni crescenti e una tensione palpabile, ma ci sono anche molti locali che non hanno percepito lo stacco. «Da noi la gente viene a bere concentrandosi sulla qualità per cui non abbiamo riscontrato una variazione nei consumi» dice Emanuele Rugini del Ristorante Aldivino. «La gente è molto più prudente e ci dice che ha paura di mettersi alla guida - specifica Lucio Giacomello dell'Osteria El Bacaro a Mirano (Ve) - In generale, i giovani sono più organizzati e hanno qualcuno che guida e non beve, mentre le persone più âgée di solito sono vicine alla piazza. Rispetto al consumo al momento non abbiamo visto una grande differenza, ma forse era legato al periodo delle festività».

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Dalla paura alla moderazione: l'impatto del nuovo Codice sulla cultura del bere in Italia

Anche Sergio Dussin riferisce di una moderazione intrinseca alla tipologia di clientela, concentrata sul godere di buon cibo e vino senza eccessi. «Per adesso da noi non ci sono stati particolari impatti sul consumo di vino - aggiunge Andrea Gori di Da Burde a Firenze - ma siamo aperti praticamente solo a pranzo e il consumo si limita a due bicchieri a testa e questo non dovrebbe impattare. In effetti però a parole la gente comincia a essere interessata in prodotti no alcol e sicuramente non prende più il liquore, l'amaro o la grappa a fine pasto». Per ora insomma conseguenze limitate nei fatti, ma serie nelle parole, anche se i vini importanti si vendono meno.

Al Gellius di Oderzo hanno sia il bar che il ristorante. «Il primo funziona alla sera e si nota che anche i ragazzi giovani hanno una certa sensibilità e non vogliono farsi del male. Noi offriamo anche drink analcolici e abbiamo visto un'impennata di consumo, salvo le eccezioni delle feste». La percezione di una sorta si terrore c'è, mentre al ristorante se prima c'era parsimonia nelle bottiglie «ora si limitano a uno/due calici e si fermano e rispetto alle città non abbiamo servizio taxi e dovremo pensare a qualcosa» spiegano.

La cena con pernotto l'alternativa all'auto

Ci sono poi approcci creativi legati alla possibilità di permanenza in loco senza prendere l'auto. «L'impatto di questa nuova normativa del codice della strada si è fatta sentire - rincara Federico Masilla del ristorante Il Vizio a Perugia - e abbiamo riscontrato dei cambiamenti anche sulle vendite. Il cliente infatti, almeno in questa prima fase risponde con un consumo decisamente più attento di bevande alcoliche». Poiché però tutti i ristoranti Il Vizio hanno accanto una struttura alberghiera della stessa proprietà, si sta studiando un pacchetto unico cena e pernotto per risolvere l'impasse.

Codice della Strada: ecco come cambia il modo di bere vino nei ristoranti

Molti ristoranti offrono la possibilità di dormire in loco senza dover utilizzare l'auto

Lo stesso accade in altri spazi dedicati all'hospitality. «Al Castello di San Gaudenzio Relais, avendo a disposizione per i nostri ospiti 44 camere, durante le festività abbiamo avuto richieste per l'hotel superiori agli altri anni, che non siamo riusciti a esaudire - riferisce Federico Sgorbini del ristorante Dama interno al relais - Ci stiamo organizzando per creare dei pacchetti speciali, oltre al già attivo «soggiorno gourmet» che permette agli ospiti di pernottare in struttura approfittando al contempo del nostro menù degustazione. Con l'uscita a febbraio delle nuove proposte di menu, prevederemo abbinamenti analcolici con cocktail, kombucha e centrifugati che andranno ad aggiungersi a una  scelta di vini dealcolati».

Non per nulla anche da Elementi Finedining (1 stella Michelin) al Borgobrufa Spa Resort in Umbria riferiscono di non aver registrato sostanziali cambiamenti con il nuovo codice della strada, «perché chi mangia da noi sceglie anche di dormire a Borgobrufa e completare l'esperienza anche con la prima colazione» dichiara Andrea Sfascia.

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