Il mondo del vino piange Flavio Accornero, scomparso a 63 anni. Enologo dal 1981 e figura di spicco nel panorama vitivinicolo dell'Astigiano, Accornero è stato non solo un grande professionista del settore, ma anche un appassionato di politica e cultura. Il suo lavoro lo ha portato a viaggiare in tutta Europa, facendone un convinto sostenitore della collaborazione tra le nazioni del continente.
Addio a Flavio Accornero, maestro dell'enologia astigiana (credits: Ansa)
Flavio Accornero, una carriera dedicata al vino
Come riportato poc'anzi, Accornero si è dedicato all'enologia con passione e competenza fin dal 1981, lasciando un segno profondo nel comparto. Con la sua capacità di cogliere l'essenza del terroir e valorizzare le peculiarità dei vini piemontesi, è diventato un punto di riferimento per produttori e appassionati. La sua lunga carriera è stata segnata non solo dal lavoro nelle cantine della sua terra, ma anche da un'apertura internazionale che lo ha visto attivo come consulente in diverse realtà europee. Nel 2011 aveva persino aperto un ufficio di consulenza enologica a Sofia, in Bulgaria, un'iniziativa che testimonia la sua visione globale del mondo del vino.
L'impegno in politica e cultura di Flavio Accornero
La passione di Accornero per la politica era strettamente legata alla sua visione di un'Europa unita. Dal 2000, aveva deciso di mettere la sua esperienza e il suo entusiasmo al servizio della comunità, candidandosi con la Cdu (Cristiani democratici uniti) alle elezioni regionali. Successivamente, nel 2004, si era presentato alle elezioni europee con l'Udc (Unione di centro), un partito con cui ha continuato il suo percorso politico anche a livello nazionale, diventando consigliere e responsabile del dipartimento agricoltura per la regione. Nel 2007 era stato eletto segretario provinciale dell'Udc. Ma la sete di conoscenza e la volontà di condividerla hanno portato Accornero a dedicarsi anche alla scrittura. Tra le sue pubblicazioni più rilevanti figurano “Stati Uniti d'Europa”, edito nel 2004, in cui esponeva la sua visione di un continente unito, e “L'Atlante dei vini del Piemonte”, pubblicato nel 2008, un'opera che celebra la ricchezza e la varietà del patrimonio enologico della sua regione.
Flavio lascia così un vuoto profondo nella sua famiglia e nella comunità. Lo piangono la moglie Marina, il figlio Massimiliano, la madre Cecilia e la sorella Margherita, ma anche i tanti colleghi e amici che ne hanno apprezzato la generosità, l'entusiasmo e la dedizione.