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Gradi, il reportage sul vino italiano ai tempi del cambiamento climatico

Il documentario “Gradi”, online dal 16 gennaio, racconta come il climate change stia profondamente trasformando il vino italiano, tra sfide climatiche e soluzioni innovative dei vignaioli Fivi di tutta Italia

 
13 gennaio 2025 | 16:50

Gradi, il reportage sul vino italiano ai tempi del cambiamento climatico

Il documentario “Gradi”, online dal 16 gennaio, racconta come il climate change stia profondamente trasformando il vino italiano, tra sfide climatiche e soluzioni innovative dei vignaioli Fivi di tutta Italia

13 gennaio 2025 | 16:50
 

Il cambiamento climatico sta trasformando profondamente il mondo del vino, un comparto che si rivela una vera e propria sentinella del pianeta. Per raccontare questa rivoluzione, il reportage Gradi. Il vino italiano ai tempi del cambiamento climatico, realizzato da Will Media in collaborazione con la Fivi - Federazione italiana vignaioli indipendenti, sarà online dal 16 gennaio sul canale YouTube della piattaforma. Un viaggio attraverso l'Italia, da Siracusa alla Valtellina, per scoprire come i vignaioli italiani affrontano eventi climatici sempre più estremi, cercando di mantenere in equilibrio un patrimonio vitivinicolo tra i più preziosi al mondo.

Gradi, il reportage sul vino italiano ai tempi del cambiamento climatico

Gradi: il documentario che racconta come il cambiamento climatico sta trasformando il vino italiano

Il vino come specchio del cambiamento climatico

In un momento storico in cui le ondate di calore, gli incendi, le alluvioni e le grandinate si fanno sempre più frequenti e violente, la viticoltura è al centro di una sfida importante. Il vino, prodotto profondamente legato al territorio e alla stagionalità, diventa così un simbolo delle conseguenze del cambiamento climatico, ma anche della resilienza di chi lavora la terra. “Gradi” esplora le storie di vignaioli e vignaiole che, con creatività e determinazione, mettono in campo soluzioni per adattarsi a un clima che cambia rapidamente.

Il reportage, scritto da Giulia Bassetto, esperta di clima e ambiente, racconta una realtà complessa e in continua evoluzione. Dai vigneti siciliani assetati di pioggia, alle colline romagnole devastate dalle alluvioni, fino ai terrazzamenti eroici della Valtellina, il documentario non si limita a evidenziare le problematiche, ma dà spazio a soluzioni innovative e concrete.

Gradi: testimonianze tra resilienza e innovazione

Grazie alla collaborazione della Fivi, il documentario raccoglie le testimonianze dirette di artigiani del vino e di esperti del territorio. Lorenzo Cesconi, vignaiolo e presidente della Federazione, sottolinea il doppio ruolo dei vignaioli italiani: «Da un lato ne soffriamo le conseguenze, dovendo portare avanti il nostro lavoro seguendo andamenti stagionali pressoché imprevedibili e subendo eventi meteorologici spesso catastrofici, dall'altro con orgoglio rivendichiamo di essere davvero quei custodi di territorio che sempre di più servono al Paese, spesso ultimo argine all'abbandono e allo spopolamento, e al conseguente degrado territoriale, paesaggistico e idrogeologico».

Gradi, il reportage sul vino italiano ai tempi del cambiamento climatico

Lorenzo Cesconi, vignaiolo e presidente di Fivi

Le statistiche parlano chiaro. Come evidenziato dall'indagine Nomisma-Wine Monitor, l'81% dei vigneti coltivati dai vignaioli indipendenti si trova in collina o in montagna, contro una media nazionale del 60%. Questi territori interni, sempre più fragili e a rischio abbandono, rappresentano una sfida non solo agricola, ma anche sociale e ambientale. Cesconi aggiunge: «Con questo documentario vogliamo raccontare le storie di chi, con sempre più fatica e sempre meno sostegno, mantiene vivi questi territori, investendo e rischiando del proprio. E vogliamo farlo con uno sguardo al futuro, ai vignaioli e alle vignaiole di domani, nella speranza di consegnare loro non solo un mondo del vino sostenibile, ma un pianeta in equilibrio».

Fivi, le soluzioni oltre la monocultura

Oltre alle voci dei produttori, “Gradi” raccoglie il contributo di esperti di gestione del territorio, che propongono approcci innovativi per garantire la sostenibilità della viticoltura. Tra le soluzioni raccontate, l'integrazione di specie arboree nella monocultura della vigna e una gestione più efficiente delle risorse idriche. Questi interventi, già adottati da alcuni vignaioli, dimostrano che è possibile adattarsi ai cambiamenti climatici senza sacrificare la qualità o la tradizione del vino italiano.

L'autrice del reportage evidenzia che nessuna ricetta è semplice o universale, e che ogni soluzione deve essere parte di un equilibrio complesso, che tenga conto delle dimensioni produttive, ambientali e socio-economiche. In questo contesto, la tecnologia può essere un alleato fondamentale, come mostrano i viticoltori valtellinesi che stanno sperimentando nuove tecniche per rendere sostenibile la viticoltura eroica, caratterizzata da terreni ripidi e difficili da coltivare. 

Un impegno collettivo per il futuro

“Gradi” non si limita a raccontare il presente, ma guarda al futuro con uno sguardo attento alle generazioni che verranno. Il vino italiano, simbolo di tradizione e qualità, è chiamato a essere anche una bandiera di sostenibilità. Tuttavia, come sottolinea Cesconi, questo percorso richiede il coinvolgimento di tutto il settore, compresi cittadini e consumatori, che possono fare la differenza con scelte consapevoli.

Gradi, il reportage sul vino italiano ai tempi del cambiamento climatico

Fivi: il vino italiano è chiamato a essere anche una bandiera di sostenibilità

Il documentario, che intreccia storie di resilienza e innovazione, rappresenta un richiamo a un impegno collettivo per proteggere non solo i vigneti, ma l'intero equilibrio del pianeta. “Gradi” non offre risposte facili, ma invita a riflettere e agire, consapevoli che ogni gesto, per quanto piccolo, può contribuire a costruire un futuro più sostenibile.

Che cosa sapere su Fivi

La Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) è un'organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2008. Si propone di promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche del vignaiolo indipendente italiano, inteso quale soggetto che attua il completo ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve fino all'imbottigliamento e alla commercializzazione del prodotto finale.

Attualmente sono più di 1.700 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di oltre 17mila ettari di vigneto. Il marchio Fivi raffigura “Ampelio”, immagine di un vignaiolo che porta una cesta d'uva sulle spalle e la cui ombra prende la forma di una bottiglia. In questa figura è riassunto tutto quello che per la Fivi significa essere vignaioli, impegnati quotidianamente in un processo che segue l'intera filiera di produzione, operando costantemente per custodire, tutelare e promuovere il territorio di appartenenza.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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