Il binomio vino-territorio, da sempre celebrato nella viticoltura francese, trova oggi una risonanza sempre maggiore anche nelle denominazioni italiane. Doc e Docg si fanno portavoce delle diverse identità dei loro territori. L'universo enologico italiano sta, infatti, vivendo una profonda trasformazione, sempre più orientata verso un legame indissolubile tra il vino e il suo territorio d'origine. Un trend che si concretizza nella crescente diffusione delle menzioni geografiche aggiuntive (MeGA) sulle etichette delle Doc e Docg.
MeGA: la nuova frontiera della denominazione di origine del vino Foto: shutterstock
Le MeGA del vino in etichetta: dalle Pievi del Nobile alle sottozone dell'Alto Adige
Esempi concreti di questa evoluzione sono rappresentati da alcune tra le più importanti denominazioni italiane. Dal 1° gennaio 2025 sarà disponibile in commercio il nuovo "Nobile di Montepulciano Pieve", frutto di un approfondito studio del territorio. Le 12 zone storiche del poliziano, ognuna con le sue peculiarità, saranno valorizzate da questa nuova menzione in etichetta, unendo la tradizione secolare del vino a un'innovativa classificazione geografica. Questa nuova tipologia debutta con una prima annata che avrà circa 300 mila bottiglie, mentre già per la 2022 sono oltre 700 mila le bottiglie in cantina, pari a circa il 10% della produzione totale di Vino Nobile di Montepulciano.
Il Soave punta a raccontarsi attraverso le sue diverse unità geografiche, rivelando le sfumature uniche di ogni terroir. Similmente, l'Alto Adige ha individuato sei sottozone all'interno della sua Doc, ognuna con un terroir e un'identità ben definiti, vere e proprie icone della viticoltura di montagna. Questa suddivisione consente di valorizzare la diversità dei vini prodotti in questa regione montana, offrendo al consumatore un ventaglio di scelta più ampio e approfondito.
I benefici della geo-referenziazione per il vino italiano
L'introduzione delle MeGA porta numerosi vantaggi:
- Maggiore trasparenza: il consumatore può facilmente individuare l'origine precisa del vino, comprendendone meglio le caratteristiche e le sfumature.
- Valorizzazione del territorio: le MeGA contribuiscono a valorizzare la diversità dei territori viticoli italiani, promuovendo un turismo enogastronomico più consapevole e sostenibile.
- Incentivo alla qualità: la suddivisione in zone più piccole stimola i produttori a valorizzare le peculiarità del proprio terroir, producendo vini di altissima qualità.
- Differenziazione: le MeGA permettono ai produttori di differenziare la propria offerta, creando etichette più esclusive e riconoscibili.
Scopri la storia del tuo vino: le nuove etichette raccontano il terroir Foto: shutterstock
La tendenza verso la geo-referenziazione è destinata a consolidarsi nei prossimi anni, arricchendo l'offerta enologica italiana e offrendo ai consumatori sempre più strumenti per orientarsi nella scelta dei vini. L'introduzione delle MeGA rappresenta un passo avanti significativo verso una maggiore trasparenza e valorizzazione del territorio nel mondo del vino. I consumatori potranno così scoprire le infinite sfumature dei vini italiani, apprezzandone la complessità e l'unicità.