Non solo Imola, Monza, Austria, Montecarlo e Budapest (ma non solo) - e il prossimo anno anche Oltreoceano - sono le sedi dei Gran premi di Formula 1 che i vini Specogna, assieme al prelibato prosciutto crudo di San Daniele (azienda Levi) con le loro esperienze sensoriali rappresentano il valore aggiunto ai cibi prelibati serviti giornalmente da un super catering emiliano, durante le prove e le gare sui tavoli dei paddock (le famose ospitality) della Fia, la Federazione internazionale dell'automobile - maggior organo del settore - e della scuderia Haas, il team privato di un magnate americano che si sta comportando onorevolmente nel massimo campionato automobilistico mondiale.
Dalla vigna alla Formula 1: la storia di successo di Cristian Specogna
Cristian Specogna e le sue vigne sui Colli orientali del Friuli
A convincere queste due grandi realtà e i loro graditissimi ospiti è stato Cristian Specogna, un vignaiolo friulano che assieme al fratello Michele porta avanti alla grande un'azienda vitivinicola della Doc Friuli Colli orientali con sede in località Rocca Bernarda, nel comune di Corno di Rosazzo (Ud). Una piccola/grande realtà (25 ettari vitati) posta su uno dei tanti colli che abbelliscono la zona, dal quale si ammira un panorama a 180°, con lo sguardo che scivola dai vigneti di proprietà ai monti delle Alpi Giulie e concludere il suo tragitto visivo nel vicino mare Adriatico.
Cristian Specogna in vigna
E su questi filari, baciati dal sole dall'alba al tramonto, protetti dalle Alpi e sotto la Bora triestina che asciuga la nefasta umidità, che crescono le migliori uve che la famiglia Specogna sapientemente trasforma nell'ottimo vino, tanto apprezzato non solo in Italia, ma anche in Europa e in totale in 30 Paesi nel mondo, dove viene esportato. Tutto cominciò da nonno Leonardo, proveniente dalle Valli del Natisone, sopra Cividale, che un giorno si innamorò della zona di Rocca Bernarda e iniziò a comprare terreni e impiantare viti.
Specogna alla conquista della Formula 1 e della MotoGp
Ora la terza generazione continua la sua opera con passione e innovazione, non tralasciando la corretta promozione sotto il claim Wine Connecting People. Ed è proprio nel campo della Formula 1 e della MotoGp che Cristian ha trovato terreno fertile per unire le persone, gustando un ottimo calice di vino che lui stesso mesce a staff e ospiti nei migliori circuiti. Ad apprezzare il suo nettare sono stati a Monza Stefano Domenicali - presidente della Formula 1 - e i suoi graditissimi ospiti tra i quali alte personalità, imprenditori e sponsor di ogni tipo, come pure team principal come Toto Wolff della Mercedes, Frederic Vasseur della Ferrari e Christian Horner della Red Bull, per citare solo i più noti.
Cristian Specogna insieme a Charles Leclerc, pilota della Ferrari
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Cristian Specogna insieme a Frederic Vasseur, team principal della Ferrari
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Cristian Specogna insieme a Toto Wolff, team principal della Mercedes
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Cristian Specogna insieme a Stefano Domenicali, presidente della Formula 1
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Insomma il vignaiolo friulano, che ha già offerto personalmente un paio di Magnum a Papa Francesco e al Principe Ranieri di Monaco, si fa molto apprezzare grazie a una passione sfrenata per il suo lavoro e una promozione del territorio davvero unica, e a quelle sue "Emotional Experience" che fa vivere a tutti quelli che lo incontrano, con la sua frase ricorrente "Vini e prosciutti del cuore, il sogno che si avvera". Tra l'altro Cristian è stato inserito tra i 50 migliori giovani vignaioli al mondo dalla rivista americana Food & Drink Magazine, poi vignaiolo d'Italia 2023 dalla Vinoway wine selection e tra i 40 Under 40 Wine Industry Leader di Fortune Italia.
Tutti infine apprezzano la sua generosità nel sostenere la Fondazione Progetto Autismo FVG: i ragazzi che frequentano il centro "Home Special Home" hanno realizzato dei quadri che sono poi stati trasformati in preziose etichette per una selezione di prestigiosi vini dell'azienda friulana. Acquistando queste bottiglie "d'autore" un'importante percentuale del ricavato va direttamente in donazione per i futuri progetti della Fondazione, tra i quali la realizzazione di un villaggio di coresidenza (cohousing), dove le famiglie potranno vivere vicine ai loro ragazzi autistici che frequentano il centro friulano.