La vendemmia 2024 si prospetta come un'annata cruciale per molte regioni vitivinicole italiane, caratterizzata da sfide climatiche significative ma anche da prospettive incoraggianti per la qualità del prodotto finale. Le difficili condizioni atmosferiche, con una primavera piovosa e un'estate calda, hanno messo a dura prova i viticoltori in diverse zone d'Italia, ma grazie all'impegno costante e all'adozione di tecniche di gestione agronomica avanzate, la qualità delle uve è stata in gran parte preservata. Tuttavia, la quantità di raccolto in alcune aree risulterà inferiore rispetto agli anni passati. Scopriamo, quindi, nel dettaglio le prime anticipazioni.
Vendemmia 2024: come il cambiamento climatico sta influenzando la viticoltura italiana
Vendemmia 2024: le prime anticipazioni da Nord a Sud
In Veneto, ad esempio, il Consorzio Asolo Prosecco e vini del Montello si appresta ad affrontare la vendemmia del 2024 con fiducia, nonostante le sfide climatiche di maggio, giugno e luglio. Grazie all'impegno dei viticoltori e all'assistenza tecnica, i vigneti sono stati mantenuti in buone condizioni, e si prevede una raccolta di alta qualità. Dopo le piogge abbondanti di maggio e giugno, seguite dal caldo secco della seconda metà di luglio, le intense precipitazioni tra la fine di luglio e l'inizio di agosto hanno aiutato a ripristinare l'equilibrio idrico delle piante, favorendo una produzione stabile sia in termini di quantità che di qualità. Con la crescita del mercato dell'Asolo Prosecco Superiore Docg (+15% annuo), il Consorzio ha richiesto la riserva vendemmiale per garantire stabilità di prezzo e sostenibilità per tutta la filiera. Michele Noal, presidente del Consorzio, vede il 2024 come un anno di transizione, durante il quale potrebbero essere adottate nuove strategie per valorizzare il prodotto e tutelare gli interessi degli attori coinvolt
In Piemonte, una primavera piovosa e un'estate calda preludono a una vendemmia di buona qualità per i vini Caluso Docg. I tempi di maturazione sono in linea con quelli degli anni precedenti; tra pochi giorni i viticoltori di Caluso e del Canavese inizieranno la raccolta dell'Erbaluce, varietà che beneficia del microclima favorevole dell'Anfiteatro Morenico. La quantità d'uva sarà inferiore rispetto agli anni passati: nelle aree meno ventilate sono comparsi peronospora e oidio, e le piogge durante la fioritura hanno ostacolato la maturazione di molti grappoli. Si prevede quindi una produzione inferiore del 30% rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, il clima caldo ha favorito la crescita delle viti, e la peronospora è stata comunque controllata. Attualmente, i produttori monitorano attentamente i livelli di zucchero negli acini. Anche se la presenza della Popillia Japonica ha creato qualche difficoltà, la produzione continua senza interruzioni. I grappoli destinati al passito sono per lo più sani, anche se nella zona nord del Canavese sono stati segnalati alcuni casi di peronospora.
Per quanto riguarda la denominazione Carema Doc, le uve si confermano eccellenti nella maggior parte dei casi, dimostrando la solidità della produzione nonostante un lieve calo nella quantità di Nebbiolo e alcune variazioni nella qualità delle uve rosse. Anche per il Canavese Doc si prospetta un’annata positiva: le uve di barbera, neretto e freisa sono di buona qualità, anche se la quantità è leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti. Le prime operazioni di raccolta delle uve per le basi spumante inizieranno la prossima settimana, seguite a breve dalla vendemmia delle uve destinate al passito, con ottime prospettive di qualità. In generale, il Canavese si conferma come una zona viticola di grande valore, con una produzione che continua a mantenere standard elevati e una buona capacità di soddisfare le richieste del mercato.
Peronospora, oidio e siccità: le principali sfide della vendemmia 2024
Nel centro Italia, in Umbria, le aspettative per la vendemmia 2024 del Consorzio tutela vini Doc Colli del Trasimeno, guidato da Emanuele Bizzi, sono molto promettenti, sia in termini di quantità che di qualità. Le uve hanno raggiunto una maturazione fenologica ideale, con tempi di raccolta perfettamente in linea, senza necessità di anticipazioni o ritardi. Dopo una primavera fresca, l'estate calda ha favorito lo sviluppo di grappoli sani, evitando problemi di peronospora come quelli riscontrati l'anno scorso. In generale, la gestione agronomica è stata più semplice rispetto al 2023. Nonostante le prospettive positive per la produzione, la vera sfida per le aziende rimane il mercato: l'offerta supera la domanda e la concorrenza è elevata. Diventa quindi fondamentale ragionare su come costruire un sistema agricolo territoriale forte e coeso, in grado di affrontare la crescente competizione e le nuove dinamiche del consumo, che si stanno orientando verso una domanda di vino più selettiva e limitata.
Infine, la Sicilia, ricordiamo, ha vissuto una vendemmia particolarmente complessa a causa della grave siccità che ha colpito l'intera regione. La raccolta è iniziata con due settimane di anticipo, ma si è conclusa rapidamente. Nonostante i danni in alcune aree, soprattutto nella provincia di Trapani, le uve siciliane si presentano in ottimo stato qualitativo e fitosanitario, senza attacchi significativi di malattie. I vitigni autoctoni, in particolare, hanno dimostrato una buona resistenza alla siccità, permettendo di salvare la qualità della produzione in extremis.