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Grappoli sani

Tignoletta della vite: Cantina di Venosa raddoppia la difesa con Trapview

La Cantina di Venosa usa Trapview per monitorare la tignoletta della vite, un insetto nocivo, su 800 ettari. Con 10 nuove postazioni e trattamenti mirati, i 300 soci vignaioli usano feromoni per disorientare i maschi

 
22 luglio 2024 | 15:47

Tignoletta della vite: Cantina di Venosa raddoppia la difesa con Trapview

La Cantina di Venosa usa Trapview per monitorare la tignoletta della vite, un insetto nocivo, su 800 ettari. Con 10 nuove postazioni e trattamenti mirati, i 300 soci vignaioli usano feromoni per disorientare i maschi

22 luglio 2024 | 15:47
 

Grappoli sani per vini di qualità. È questo l'obiettivo della Cantina di Venosa che per il secondo anno consecutivo ha messo in campo il progetto Trapview per combattere la tignoletta della vite (Lobesia botrana), un insetto che rappresenta una delle principali minacce per i vigneti. Un'arma efficace nella lotta integrata che si avvale di un monitoraggio capillare e di interventi mirati su 800 ettari di vigne alle pendici del Vulture. Dieci nuove postazioni di monitoraggio si affiancano a quelle già operative lo scorso anno, per un controllo totale del fenomeno su tutto il territorio. I dati raccolti permettono ai 300 soci vignaioli di intervenire tempestivamente con trattamenti di irrorazione mirati, utilizzando sostanze feromonali di confusione sessuale che disorientano i maschi del lepidottero, impedendo loro di riprodursi.

Tignoletta della vite: Cantina di Venosa raddoppia la difesa con Trapview

Cantina di Venosa: lotta alla tignoletta della vite con Trapview

Cantina di Venosa e la lotta alla tignoletta della vite

«È un'iniziativa che rientra nell'ambito del nostro progetto di lotta integrata. L'anno scorso abbiamo registrato un minor utilizzo dei prodotti chimici perché con l'uso dei feromoni per la confusione sessuale abbiamo quasi azzerato la riproduzione dell'insetto, grazie a sostanze che non creano problemi ambientali né di salute per il consumatore. Anzi, abbiamo raccolto grappoli più sani e di qualità» assicura Antonio Teora, direttore commerciale di Cantina di Venosa. Per la vite e i grappoli d'uva, il periodo più critico e minaccioso per la presenza della tignoletta della vite (Lobesia botrana) si verifica generalmente tra luglio e la fine di ottobre. In questo periodo, che coincide con le fasi di invaiatura e maturazione dell'uva, si manifesta la terza generazione di tignolette, la più dannosa. Le larve della generazione 3.0 si nutrono degli acini, causano marciumi e degradazione del frutto. La tignoletta favorisce inoltre l'insorgenza di muffe e patogeni fungini.

La gravità dell'infestazione è influenzata però da vari fattori, come le condizioni climatiche, la varietà di uva e le pratiche colturali adottate. È dunque fondamentale monitorare attentamente e costantemente i vigneti durante il periodo vegetativo, adottando strategie di difesa adeguate per minimizzare i danni causati dall'insetto. Oltre ai metodi di lotta chimica - che andrebbero utilizzati e solo se strettamente necessario e con cautela - esistono strategie di controllo alternative come la lotta biologica con insetti antagonisti o l'utilizzo di trappole a feromoni per il monitoraggio e la cattura dei maschi adulti. Il metodo più sostenibile, proprio quello che sta seguendo Cantina di Venosa. La cooperativa lucana, d'altro canto, è un'azienda modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Cantina di Venosa, un'azienda del vino dinamica e attenta alle innovazioni

«Sono progetti importanti per la nostra realtà - sottolinea il presidente Francesco Perillo. Siamo l'unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e una fra le più importanti del sud Italia, un'azienda del vino dinamica e attenta alle innovazioni, radicata nel territorio e nella tradizione, allo stesso tempo moderna e piena di giovani soci. Durante la pandemia non siamo stati fermi, abbiamo anzi attivato tante iniziative del progetto di filiera - continua Perillo - iniziative e misure per ammodernare e rendere più efficiente il lavoro in vigna, per aumentare la sicurezza sul lavoro, migliorare la logistica e presto per sviluppare l'accoglienza. È già operativo un nuovo magazzino automatizzato che velocizza notevolmente le spedizioni e la movimentazione delle bottiglie. Stiamo inoltre per concludere la prima fase del progetto di riorganizzazione degli spazi esterni alla cantina con soluzioni d'architettura moderna ed entro il 2025 - sottolinea Francesco Perillo - realizzeremo nuove strutture per l'accoglienza enoturistica, tra cui una sala convegni e terrazze di degustazione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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