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Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

La titolare della Cantina “Le Fraghe” a Cavaion Veronese è una grande appassionata di vini rosa. Il suo vino più rappresentativo è Traccia di Rosa Bardolino Chiaretto Dop

 
22 luglio 2024 | 09:30

Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

La titolare della Cantina “Le Fraghe” a Cavaion Veronese è una grande appassionata di vini rosa. Il suo vino più rappresentativo è Traccia di Rosa Bardolino Chiaretto Dop

22 luglio 2024 | 09:30
 

Cavaion Veronese, l’antica “Caput leonis”, cioè “testa di leone”, è un piacevole borgo collinare nella parte nordoccidentale della provincia di Verona. Il suo territorio, incuneato tra i comuni di Bardolino e Pastrengo con lo sfondo del monte Baldo, ha un orizzonte abbastanza ampio e comprende parte dell’anfiteatro morenico prospicente al lago di Garda e al Monte San Michele, il rilievo simbolo dei cavaionesi, e si spinge fino all’Adige nella frazione di Sega

Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

L'azienda Le Fraghe
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Cavaion Veronese, terra di vino, olio e bellezze

Una terra da scoprire in modo “lento” grazie ai tanti sentieri che l’attraversano e che permettono di viverla tra natura, storia e tradizione. Tanti gli edifici storici che si incontrano lungo i percorsi, tra cui Villa Cordevigo, oggi riconvertita in luxury hotel, immersa tra le colline ricolme di olivi e vigne, Villa Bonazzo, snella ed elegante pur nella semplicità delle forme che si trova a metà di via Belvedere, e l’imponente settecentesca Villa Trombetta posta sulle propaggini occidentali del Monte San Michele.

Cavaion è anche una “Città dell’Olio” e dell’extravergine di oliva “Garda Dop”, un olio raffinato di grande equilibrio e versatilità. Grazie alla sua leggerezza si abbina in modo perfetto con molti piatti a base di pesce di lago ma anche carni, carpacci di carne e di pesce, pinzimoni, verdure cotte e crude e formaggi magri. É eccellente anche per abbinamenti più imprevedibili come il cioccolato, i sorbetti e il gelato.

Chiaretto di Bardolino: il vino rosa più importante d’Italia

Ma questa è anche terra di Chiaretto di Bardolino, il vino rosa per eccellenza della sponda veneta del Garda. Un vino di antiche tradizioni che risalgono, probabilmente, all’epoca romana, quando attorno al Benacus, si iniziò ad usare il torchio che non contemplava la macerazione delle bucce: in tal modo si otteneva un vino rosa e non rosso.

Il Chiaretto è un vino elegante e delicato, che è diventato il più importante vino rosa d’Italia con 10 milioni di bottiglie prodotte annualmente. È sicuramente un degno ambasciatore del suo territorio in quanto particolarmente legato ai suoli morenici dell’ansa meridionale del Garda (qualcuno addirittura sostiene che il suo colore richiama i tramonti lacustri) ed alla situazione climatica influenzata dai venti che soffiano sul Lago e dal massiccio del Baldo che garantiscono la ottimale ventilazione dei vigneti.

All’interno della zona di produzione - che comprende 16 comuni della gardesana veneta e del suo entroterra - varie aziende vitivinicole sono in prima linea nella cosiddetta “rivoluzione rosa”, riferita al Chiaretto di Bardolino per marcarne sempre più l’identità territoriale ed ottenere un vino rosa il più possibile longevo ed in grado di competere ad armi pari, con i più blasonati “rosè” internazionali.

Matilde Poggi: il tocco femminile che fa grande il vino rosa

Una di queste si trova a Cavaion Veronese, in provincia di Verona, ad una manciata di chilometri dal casello di Affi sull’autostrada del Brennero. Si sta parlando dell’azienda vitivinicola “Le Fraghe”, fondata a metà degli anni ‘80 da Matilde Poggi, una pioniera tra le donne del vino. La sede è in una casa colonica in pietra del XV secolo al centro di una tenuta di proprietà della famiglia Poggi fin dal 1880.

Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

Matilde Poggi nel vigneto. Foto: Mauro Fermariello

«Sono nata in una famiglia di vignaioli – racconta Matilde Poggi – e fin da piccola a casa sentivo parlare di vigne e vini. Ricordo ancora il mese di ottobre quando, dopo la scuola, si andava a vendemmiare. Sono sempre stata affascinata da questo mondo scandito dalle stagioni e così è maturato il desiderio di farne parte, di contribuire a far nascere vini miei nel pieno rispetto della vigna e della terra. Poi non avendo davanti a me una strada già tracciata – prosegue Matilde - mi sono sentita libera di esplorare e di fare vini capaci di mettere in luce la mia idea di viticoltura, lontana dalle mode, capace di privilegiare identità e territorio ed esaltare al massimo le peculiarità dei vitigni che poi si riflettono nella qualità dei vini prodotti, che sono un mix equilibrato di novità e tradizione».

Le Fraghe: una cantina 100% biologica tra Garda, Adige e Monte Baldo

Oggi l’azienda ha a disposizione 34 ettari di vigneto, interamente a conduzione biologica, di cui 30 in piena produzione. Sono distribuiti tra Cavaion Veronese, dove c’è la sede aziendale, Affi e Rivoli Veronese, in un paesaggio abbracciato da Garda, Monte Baldo e Valdadige. Godono di un clima mite e di una perfetta esposizione alle correnti delle brezze fresche che vengono dal Benaco. Queste condizioni naturali si riflettono in vini eleganti, dotati di grande sapidità e spiccata mineralità. Le uve sono principalmente le autoctone corvina, rondinella e garganega, scelte perché rappresentative del territorio di provenienza.

«“Le Fraghe”- sono sempre parole di Matilde Poggi - significa le fragole in dialetto veronese, ed è il nome del primo vigneto che ho iniziato a vinificare nel 1984, quello che si trova di fronte alla sede aziendale. Quando la cantina è diventata biologica ed abbiamo smesso di fare diserbi, ho notato la presenza in questo vigneto di tantissime fragole selvatiche e quindi penso che il nome sia da mettere in relazione alla forte presenza di tale frutto».

Le Fraghe, la produzione è di 150mila bottiglie

La produzione annua si attesta su 150 mila bottiglie suddivise in sette etichette: due di vini bianchi, tre di rossi e due di rosa che esprimono consapevolezza del territorio, tipicità e rispetto del vitigno e del vigneto. Due le linee: Identità di territorio e Selezioni di Vigna. La prima comprende Camporengo Garganega Veneto, Ròdon Chiaretto di Bardolino Dop e Bardolino Dop. Nella invece ci sono Traccia di Bianco Garganega, Traccia di Rosa Bardolino Chiaretto Dop, Brol Grande Montebaldo Bardolino Dop e Montalto Cabernet Franc Veneto Igt. La vendita è per il 60% all’estero ed il primo mercato di riferimento, anche rispetto all’Italia, è quello statunitense seguito da Canada e Australia. In Europa i clienti più importanti sono in Francia, Germania, Svizzera ed Inghilterra.

Traccia di Rosa Bardolino Chiaretto Dop: il vino più rappresentativo

Le Fraghe si distingue per la produzione di due tipi di Chiaretto di Bardolino di particolare eleganza, freschezza e longevità, sincera espressione della varietà e del terroir. «Sono sempre stata appassionata di vini rosa – continua la titolare de Le Fraghe – Per me i colori del vino sono tre e non due: bianco, rosso e rosa in quanto la tipologia “rosa” ha la stessa identità e dignità delle altre due. Poi sono nata in un territorio dove da sempre si fanno vini rosa. Questo mi ha portato ad averne in catalogo ben due etichette, Ròdon e Traccia di Rosa, entrambi Chiaretto di Bardolino Dop. Dei due – prosegue Matilde Poggi - è “Traccia di Rosa” il vino che rompe gli schemi. Infatti, il periodo di affinamento in bottiglia di un anno e mezzo, dopo un anno trascorso in serbatoi di cemento non vetrificato, ne aumenta la complessità olfattiva che mette in secondo piano le note fruttate e floreali, tipiche dei vini più giovani, a vantaggio di sottili ed eleganti venature speziate con note molto più terziarie che sono date dall’evoluzioni in bottiglia».

Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

Tre Bicchieri Gambero Rosso per il Traccia di Rosa. Foto: Tiziano Argazzi

Il risultato è un vino dal colore rosa tenue con leggeri riflessi ramati che compaiono durante l'affinamento in bottiglia. Al naso spiccano note fruttate di susina, pesca a polpa gialla e albicocca. Con l'evoluzione queste note lasciano spazio a sentori di arancia candita e zafferano. Al palato la freschezza acida e` decisa e ben percepibile. Il finale e` sapido, elegante e persistente.

Traccia di Rosa 2021 premiata con i “Tre Bicchieri”

L’annata 2021, da poco in commercio, ha ricevuto i “Tre Bicchieri” della Guida Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso. «Questo riconoscimento non solo premia il mio lavoro – dice Matilde Poggi con un giustificato momento di orgoglio– ma è un prestigioso riconoscimento per l’intera denominazione e dà valore al Chiaretto in ambito nazionale ed internazionale. Come vignaiola che segue direttamente tutte le fasi produttive, dal vigneto al calice, i “Tre Bicchieri” sono un attestato importante che ti fa capire che stai lavorando nel modo giusto».

Le Fraghe, tutte le bottiglie sono chiuse con i tappi a vite

Un’altra particolarità de “Le Fraghe” sono i tappi a vite in alluminio Stelvin dal nome del produttore che li ha inventati. Dopo una serie di prove iniziate una quindicina di anni fa, a partire dal 2021 tutti i vini in catalogo sono chiusi con le capsule a vite. Tali chiusure, a differenza del sughero, impediscono il passaggio dell’ossigeno e consentono di mantenere inalterate la freschezza e le altre proprietà organolettiche dei vini.

Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

I tappi a vite in alluminio Stelvin de Le Fraghe

Le Fraghe, enoturismo e soggiorno in azienda: tra vigne e lago

Grande attenzione viene dedicata anche all’enoturismo, alle visite in cantina ed ai percorsi di degustazione. La cantina è aperta tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17,30 ed il sabato dalle 9 alle 13. È stato messo a punto anche un interessante “Viaggio nei Profumi e Sapori del Vino” di un paio d’ore che prevede la visita ai vigneti, una degustazione di quattro vini biologici ed una merenda a base di prodotti locali.

Inseguendo le tracce rosa di Matilde Poggi, regina del Bardolino Chiaretto

Grande attenzione viene dedicata anche all’enoturismo a Le Fraghe

«L’enoturismo è un settore che sto curando molto – conclude Matilde Poggi – ho anche inaugurato da circa un mese la nuova sala degustazione per disporre di una maggiore capacità di accoglienza. Sono anche profondamente convinta che in Italia turismo ed agricoltura debbano andare a braccetto in quanto sono due voci importantissime della bilancia commerciale che nessuno può delocalizzare».

È anche possibile soggiornare nell’agriturismo annesso alla cantina nei due appartamenti, Corvina e Rondinella, composti ciascuno da una camera da letto e un soggiorno con angolo cottura attrezzato. I due bilocali dispongono anche di uno spazio esterno per rilassarsi ed ammirare i vigneti circostanti.

Matilde Poggi: vignaiola di successo e presidente della Cevi

Matilde Poggi, oltre ad essere una vignaiola di successo è stata tra i fondatori della Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che ha guidato dal 2013 al 2021 quando è stata eletta presidente della Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (Cevi), diventando così la prima italiana alla guida dell’associazione che porta la voce dei Vignaioli Indipendenti a Bruxelles, dove vengono prese tutte le decisioni riguardanti le politiche agricole. È anche socia di Rosés de Terroirs, l’organismo nato per favorire la creazione, la promozione e lo sviluppo di un vero e proprio segmento di mercato dedicato ai rosé di terroir.

Azienda Agricola Le Fraghe - Matilde Poggi
Loc. Colombare 3 - Cavaion Veronese (Vr)
Tel 045 723 6832

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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