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Montefalco porta l'Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Se il Sagrantino continua a rappresentare il perno di un terroir come il Montefalco, oggi il Consorzio di tutela affianca un bianco identitario come il Trebbiano Spoletino, varietà dal carattere contemporaneo. Nel frattempo arriva l'importante novità dell’inserimento in etichetta dell’indicazione territoriale “Umbria”, come il Consorzio vini di Torgiano e il Consorzio vini di Orvieto

15 giugno 2024 | 05:00
Montefalco porta l’Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino
Montefalco porta l’Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Montefalco porta l'Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Se il Sagrantino continua a rappresentare il perno di un terroir come il Montefalco, oggi il Consorzio di tutela affianca un bianco identitario come il Trebbiano Spoletino, varietà dal carattere contemporaneo. Nel frattempo arriva l'importante novità dell’inserimento in etichetta dell’indicazione territoriale “Umbria”, come il Consorzio vini di Torgiano e il Consorzio vini di Orvieto

15 giugno 2024 | 05:00
 

Pochi vini riescono a rappresentare il concetto di terroir come il Montefalco Sagrantino, un vino che risulta difficile da comparare con altre espressioni nel calice proprio per la sua identità peculiare legata al territorio d’elezione. E proprio per questo il Sagrantino rappresenta il perno dell’annuale presentazione in anteprima che il Consorzio di tutela vini di Montefalco celebra ogni anno.

Montefalco, oltre il rosso: ecco il Trebbiano Spoletino

Mai come in questo momento, però, i vini rossi sono contemporaneamente in evoluzione qualitativa (positiva) e in contrazione (economica). È conclamata infatti nelle ricerche di mercato e nelle proiezioni degli analisti la disaffezione di una parte consistente dei nuovi consumatori verso il vino più complesso, più alcolico, più “impegnativo” - qualsiasi cosa voglia dire questo vocabolo - a favore di una beva più agile, meno alcolica, in una parola… a favore dei bianchi.

Montefalco porta l'Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Il Consorzio di Montefalco, pur esaltando l’unicità del Sagrantino, gli sta rapidamente affiancando il Trebbiano Spoletino

E forse per questo il Consorzio di Montefalco, pur esaltando l’unicità del Sagrantino, sta rapidamente affiancando al cavallo di razza rosso un bianco identitario qual è il Trebbiano Spoletino. Un vino, quest’ultimo, dall’intrigante potenziale che emerge dagli assaggi di quest’anno, anche se forse in cerca di una identità coerente e allineata a fronte di interpretazioni molto diverse da parte dei produttori.

Montefalco, che vino è il Trebbiano Spoletino

Il Trebbiano Spoletino è una varietà dal carattere contemporaneo, sia nel calice che in vigna. È innanzitutto vigorosa e resistente a molte malattie della vite, cosa che la fa amare inverosimilmente dai vignaioli che sempre più spesso sono contratti a lottare in campo. La buccia tenace consente all’uva di difendersi bene nelle annate più capricciose, ma non fanno paura nemmeno le vendemmie calde e siccitose, grazie all’elevata vigoria e alla significativa dotazione acida con cui le uve si presentano naturalmente a maturazione.

Montefalco porta l'Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Il Trebbiano Spoletino è una varietà dal carattere contemporaneo, sia nel calice che in vign

È questa la chiave per inquadrare l’originalità e le doti del Trebbiano Spoletino. «Davvero un unicum - sottolineano dal Consorzio -. Non c’è un vitigno a bacca bianca con queste caratteristiche in tutta la fascia produttiva dell’Italia centrale, dove dominano bianchi dal profilo decisamente orizzontale, giocati sulla spalla sapida più che sulle freschezze verticali».

Montefalco, i pregi del Trebbiano Spoletino

I pregi del Trebbiano Spoletino non si esauriscono nell’aromaticità nordica e nelle acidità sostenute. «È una cultivar estremamente eclettica e versatile - ribadiscono da Montefalco - adatta a plasmare diverse interpretazioni stilistiche e tipologie. In generale, i vini che si ottengono da quest’uva sono bidimensionali: da una parte la ricca dotazione, inconsueta a queste latitudini, in termini di freschezza aromatica, scheletro acido, nerbo citrico, dall’altra una riconoscibilità territoriale che passa attraverso atmosfere assai più familiari di dolcezza fruttata, struttura, volume sapido».

Montefalco porta l'Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Non c’è un vitigno a bacca bianca con le caratteristiche del Trebbiano Spoletino in tutta la fascia produttiva dell’Italia centrale

Un pregio insegue l’altro, dunque, ma il punto di forza della versatilità nasconde una debolezza (forse) nell’ottica del consumatore: la non facile identificabilità. Se infatti ci sono espressioni più dritte e “sintetiche” e lineari come quelle presentate da Perticaia o Scacciadiavoli, ci sono anche le intriganti evoluzioni di Cantina Ninni o Tenuta Bellafonte o la spinta verso orizzonti internazionali di Antonelli con quel piccolo capolavoro che è il Vigna Tonda, ma allo stesso tempo ci sono le spinte più aromatiche preferite da Le Thiadee o Dinigi, ma anche Le Cimate e Romanelli.

Montefalco, qual è il vero volto del Trebbiano Spoletino?

Qual è dunque il volto vero del Trebbiano Spoletino? La risposta potrebbe essere nella pluralità dei vini, una bella cosa che però talvolta disorienta chi si approccia a un vino emergente. Il percorso in questa direzione è ancora in evoluzione e non solo nel calice. Perché il Consorzio sta lavorando a un possibile ampliamento della Doc includendo nuovi territori, visto che oggi le bottiglie rivendicate a Trebbiano Spoletino sono (per limiti di vigneto) ancora poche.

Docg che può essere prodotta esclusivamente nel territorio collinare di Montefalco e in parte nei comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo, il Sagrantino dimora qui da tempo immemore, tanto che era già coltivato dai primi frati francescani e documentata a metà Cinquecento.  È dunque una varietà autoctona della zona e in quanto tale solo qui vede una progressiva evoluzione. Da vini molto tannici a espressioni più eleganti e contemporanei, è leggibile in controluce un “alleggerimento” rispetto alla tradizione.

Montefalco, arriva l’Umbria in etichetta

Nel frattempo il Consorzio ha varato un’importante novità con l’inserimento in etichetta dell’indicazione territoriale “Umbria”. Una sfida collettiva che ha messo insieme tutte le realtà consortili presenti sul territorio regionale, in nome di una valorizzazione che vuole essere omogenea e corale.

Montefalco porta l'Umbria in etichetta e gioca la carta del Trebbiano Spoletino

Il Consorzio ha deciso l’inserimento in etichetta dell’indicazione territoriale “Umbria”

Le due Docg della regione hanno già avuto approvazione delle modifiche al disciplinare dalle rispettive assemblee. Nel 2021 il Consorzio Tutela vini Montefalco ha approvato la modifica dei disciplinari di Montefalco Doc e Montefalco Sagrantino Docg che introduce la possibilità da parte dei produttori di inserire l’indicazione geografica regionale.

Stessa scelta assunta dal Consorzio di tutela vini di Torgiano e Consorzio vini di Orvieto. L’obiettivo di questa importante novità è quello di valorizzare e comunicare il territorio nella sua interezza, nonché di rafforzare la collaborazione tra i vari territori, soprattutto sul terreno della promozione del settore vitivinicolo.

Consorzio tutela vini di Montefalco
Piazza del Comune 16 - 06036 Montefalco (Pg)
Tel 0742 379590

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